The Batman ha riempito le sale e si appresta ad eguagliare i successi della trilogia del cavaliere oscuro. Nel film manca però un tema guida. Sì, ok, c’è Something in the Way dei Nirvana, ma non ci sono canzoni forti realizzate ad hoc. E dire che la storia musicale di Batman è ricca: cover del tema anni ’60, citazioni in diversi brani della storia del rock (dai Beatles di Taxman ai Pink Floyd di Vegetable Man), pezzi originali ispirati dall’eroe scritti per i film e come omaggi. Ecco quindi 10 Bat-Canzoni che non possono passare inosservate, come il Bat-Segnale nel cielo di Gotham City.
1. “Dance with the Devil” Prince (1989)
Il genietto di Minneapolis è noto per aver dato corpo all’immaginario musicale del primo Batman burtoniano, e a tutti gli effetti riesce anche a inserire, in un contesto finalmente gotico come da origini del personaggio, quel tocco pop che rievoca lo storico telefilm del Batman in tuta grigia. Tutti si ricordano la multiforme e bestseller Batdance, praticamente tre brani in uno con tanto di citazione del tema anni ’60. La canzone è stata registrata per sostituire un brano rimasto inedito, Dance with the Devil, che Prince pensava fosse troppo cupo. È un pezzo di rara intensità e bellezza, dal testo tormentato che definisce il profilo psicologico di Bruce Wayne, traumatizzato in eterno dopo aver assistito all’assassinio dei genitori, con un uso quasi zappiano dei sintetizzatori (notevoli anche i campionamenti dei rumori delle armi di Batman) e finale orchestrale da urlo. Nonostante non sia stata inclusa nell’album Batman, Prince stamperà comunque il testo nella busta interna. Prince si immedesimava nel cavaliere oscuro e nelle sue contraddizioni, tanto che nel video di Batdance creò un personaggio a parte chiamato Gemini che era metà Batman e metà Joker, una chiara allusione alla dualità del suo segno zodiacale: Gemini tra l’altro diventò realmente un personaggio DC Comics nella miniserie Prince: The Alter Ego, in cui appunto vengono narrate le peripezie di Prince che cerca di combattere il suo gemello cattivo. In questo fumetto, ovviamente, Batman sarà citato più volte come imprescindibile punto di riferimento.
2. “Face to Face” Siouxsie and the Banshees (1991)
Tra le canzoni ispirate all’uomo pipistrello Face to Face è la più sensuale. Siouxsie la scrive per lo score di Batman Returns su richiesta di Tim Burton. Il passaggio di testimone da Prince a lei è quasi naturale essendo entrambi del segno dei gemelli. Il brano sottolinea la dualità presente in Batman, ma assume il punto di vista di Catwoman che riflette sull’ambiguo rapporto di odio/amore con il supereroe. Rapporto che diventa metafora esistenziale: Siouxsie dissemina la traccia di piccole autocitazioni musicali (la più clamorosa è il riff “indiano” di Kiss Them for Me piazzato in apertura) e unisce le forze con Danny Elfman, autore della colonna sonora orchestrale del film e vecchia conoscenza new wave con gli Oingo Boingo. Ed è un florilegio di profumi gotici e lascivi che precipitano in lussureggianti archi, facendo di questo brano uno dei pochi picchi dei Banshees degli anni ’90. Non è l’unica traccia di Siouxsie dedicata al personaggio DC: nel singolo di Face to Face troviamo infatti altri due brani, la suadente I Could Be Again e la carpenteriana e scurissima Hothead, che vede direttamente un campione vocale del film e si candida ad essere una delle canzoni più sintetiche mai scritte dai Banshees.
3. “Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me” U2 (1995)
Seguendo la tradizione che vede grandi nomi del rock a cimentarsi con nuovi Bat-Anthem, ecco che gli U2 in Batman Forever sono il gruppo giusto al momento giusto. La band irlandese è allo zenith della popolarità e della creatività: parliamo delle session di Zooropa, dalle quali il brano fa capolino. Interpellati dal regista Joel Schumacher per girare una scena cameo dell’alter ego di Bono sul palco, ovvero MacPhisto, gli U2 si ritrovano dirottati nella colonna sonora a causa dell’impossibilità di inserire il personaggio in maniera efficace. Questo non impedirà a Bono di far interagire le sue due identità dell’epoca (MacPhisto e The Fly) con Batman e i suoi nemici nel video del brano, seguendo la scia di Prince. Il pezzo d’altronde nasce come una canzone autoreferenziale e grottesca sull’essere in una rock band e diventare famoso, cosa che viene trasferita subito sul personaggio di Batman. Il pezzo contiene velate strizzatine d’occhio a Cavern dei Liquid Liquid e Paint It Black degli Stones (che in effetti gli U2 avevano già interpretato). Arriverà in cima alle classifiche, farà incetta di nomination e sarà a tutti gli effetti il brano che chiuderà il ciclo dello Zoo TV aprendo la strada per il nuovo corso del controverso Pop. Gli U2 lo suoneranno spesso nei loro concerti a venire, trasformandolo in un classico della band, che seppur minore rappresenta dal vivo uno dei momenti di massima intensità e libertà interpretativa del quartetto, quasi un volo – per l’appunto – di pipistrello.
4. “The End Is the Beginning Is the End” Smashing Pumpkins (1997)
È difficile non associare la figura tenebrosa di Batman agli Smashing Pumpkins, che nel periodo di maggior successo commerciale coinciso con l’uscita di Mellon Collie non facevano altro che farsi vedere vestiti di nero e conciati come Nosferatu, tanto carichi da rasentare il fumettistico. Investito della responsabilità di creare un nuovo Bat-Tema musicale per il film Batman & Robin, Billy Corgan entra nei panni del Batman anni ’40, filologicamente più darkettone e pesante, che sulla carta è coerente con il tipo di estetica musicale esibita dai Pumpkins. Il brano è la prova generale del nuovo corso del gruppo che introduce innovazioni come la drum machine che sarà cardinale nel disco della svolta Ava Adore. Il pezzo è ispirato alla progressione armonica del classico tema di Batman, che viene elaborata in modo da essere irriconoscibile e che fornisce una patina anni ’60 alla strofa e al bridge, fino al ritornello che è invece un volo dream pop come da trademark della band. La canzone vincerà un Grammy e andrà alla grande in Europa, ma non negli Stati Uniti nonostante la promozione martellante. Ironia della sorte, una versione alternativa contenuta nel singolo – ovvero The Beginning Is the End Is the Beginning – otterrà un successo inatteso nel 2008, quando verrà usata per il trailer di The Watchmen, raggiungendo la top 100 di iTunes: misteri che si celano come il volto di Bruce Wayne dietro la maschera da pipistrello.
5. “Gotham City” R.Kelly (1997)
Uno che invece ha scalato la classifica con un Bat-Brano è stato R. Kelly. Il popolare cantante r&b scrive Gotham City per la colonna sonora di Batman & Robin e schizza in alto nelle classifiche mondiali. I motivi sono francamente lontani da qualsiasi associazione con il fumetto DC se non appunto il nome della città sulla quale Batman veglia notte e giorno: nulla di cupo come dovrebbe essere, ma al contrario una ballata piuttosto sempliciotta e soul come potrebbe esserlo una pubblicità di dentifricio, con testi “peace and love” e arrangiamenti da pura muzak. Il brano anticipa il nuovo corso musicale di R. Kelly, che esplora un territorio fino ad allora da lui poco battuto, quello di uno spiritual per le generazioni brandizzate, idea che poi tanto banale non era. Sembra proprio che la saga di Batman sia un modo per permettere a molti musicisti di osare indisturbati, come se ne indossassero la maschera e agissero in incognito.
6. “Maria-Batman” Ivan Cattaneo (1977)
Fra gli autori di canzoni dedicate all’uomo mascherato c’è anche un italiano che ha fatto dell’ironia e dello sberleffo sagace il suo punto di forza. Parliamo di Ivan Cattaneo che nel 1977 se ne esce con questo brano dall’evidente sapore zappiano (il produttore era Roberto Colombo) il cui testo mette in luce le contraddizioni delle tradizioni popolari italiane, fatte di riti cerimonie e processioni tanto radicate quanto assolutamente insensate. Al punto che la Vergine Maria diventa un supereroe dei fumetti come Batman. Oltre a ringraziare l’uomo pipistrello per essere il punto di riferimento utile a smascherare determinati culti religiosi, anticipa di molti anni il salmodiare di Giovanni Lindo Ferretti nei CCCP e addirittura la tecnica citazionista di Battiato (Il sabato del villaggio di Leopardi viene qui scomodato molto prima di quando lo farà il cantautore siciliano in Passaggi a livello).
7. “Bat Macumba” Os Mutantes (1968)
Il celebre gruppo a capo del movimento Tropicalia non esista nel suo primo album del 1968 ad appropriarsi del celebre supereroe per un nuovo Bat-Tema che fa sua la lezione del Manifesto Antropofago di Oswald de Andrade, infilandoci dentro anche molta pop art. Gli autori sono Gilberto Gil e Caetano Veloso, che si addentrano in una poesia concreta “per il popolo”, sostenuta da una psichedelia acida e irresistibile (il testo venne pubblicato proprio come poesia visiva a formare le caratteristiche “orecchie a punta” della maschera di Batman). Nel tentativo di unire la cultura brasiliana (la macumba, ovvero la magia nera) con quella europea e americana (la “magia nera” del personaggio DC), gli Os Mutantes finiranno per essere “citati” indirettamente nel mondo DC comics proprio nei personaggi dei Mutanti, che faranno capolino nel primo numero del The Dark Knight di Frank Miller, nel 1986.
8. “I’m Batman, I’m Awesome, Got A 9 Pack” DatBeatZ ft. Lil Dicky (2017)
Strano ma vero: nel 2017 Batman è stato protagonista di un film di animazione computerizzata fatto di soli Lego. Il film non ha niente a che vedere con le atmosfere seriose dei classici film sul supereroe. Ma ha avuto un successo notevole e non poteva mancare una colonna sonora ad hoc particolarmente eclettica. Il brano che vince a mani basse è I’m Batman, I’m Awesome, Got A 9 Pack di DatBeatZ ft. Lil Dicky, un tormentone rap di trentotto secondi in cui non si pronuncia altro che il titolo. Se messo in loop può durare in eterno. Il brano accompagna un’esilarante scena del film in cui il Batman di lego si mette a rappare dopo aver sconfitto il Joker (anche lui di Lego, ovviamente). I fan dell’uomo pipistrello su internet ne chiedono a gran voce una versione remix, perché in effetti è un earworm irresistibile quasi quanto il famoso tema della serie anni ’60.
9. “Batman” Voivod (1988)
Non poteva mancare nella nostra lista il classico tema di Batman scritto da Neal Hefti, colonna sonora dell’omonimo telefilm degli anni ’60, quello del Batman con la panza. Potevamo scegliere qualche nome storico e praticamente contemporaneo al telefilm (come ad esempio gli Who), ma abbiamo preferito invece degli insospettabili thrasher metallari come i Voivod. La grandissima band canadese non era nuova tanto a citazioni dei ’60 (vedi la cover di Interstellar Overdrive dei Pink Floyd) quanto a riferimenti fantascientifici e concept dall’alto tasso fumettistico. Questa rivisitazione del tema è una chicca in quanto non presente nel vinile originale di Dimension Hatröss, ma esclusivamente nella versione CD. Una versione che trasforma il classicone del surf in un pesante incalzare tra il metal e il punk con tanto di assolazzi mozzafiato e che si candida come una delle migliori Bat-Cover di sempre.
10. “The Riddle” Nick Kershaw (1984)
E per finire un brano che evoca il mondo di Batman attraverso i suoi nemici: The Riddle di Nick Kershaw fu uno dei brani cardine degli anni ’80, praticamente un singolo perfetto (tanto che verrà anche piuttosto coverizzato, tra le tante versioni ricordiamo quella di Gigi D’Agostino). La musica evocava la tradizione celtica mescolata a un synth pop piuttosto sofisticato, figlio più delle contaminazioni fusion stile Level 42 che della roba Mute Records. Il testo era un groviglio di immagini criptiche, una serie di indovinelli legati insieme a formare una canzone che – secondo Kershaw – non era altro che un testo guida, senza altre pretese. L’effetto però risultava talmente efficace che il cantante decise di non cambiarlo e la album che lo conteneva fu battezzato col nome del pezzo. Ovviamente la prima cosa a cui si pensa ascoltando il brano è l’Enigmista, acerrimo e psicopatico nemico di Batman: la sensazione viene confermata alla grande dal video promozionale, che vede Kershaw in balia proprio del personaggio verde vestito, che lo costringe in un cubo nel quale si susseguono situazioni inquietanti e surreali degne di Alice nel Paese delle meraviglie. Lo stesso cantante nel video è vestito di nero, con tanto di guanti, in una guisa che – sotto sotto – ricorda proprio quella di Batman. Il quale si conferma, volenti o nolenti, grande ispiratore di nuovi esperimenti sonori.