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One Hit Wonders: 10 meteore dell’alt rock anni ’90

Dai Goo Goo Dolls ai Rembrandt, fino ai Blind Melon, la guida alle migliori band che hanno conquistato 15 minuti di celebrità, per poi sparire nel nulla, o quasi

Foto: Ron Wolfson/Getty Images

Una sfida: provate a citare almeno un’altra canzone delle band elencate qui sotto. È difficile, ragazzi. Perché sono tutti gruppi rock più o meno alternativi esplosi negli anni ’90 grazie a un unico pezzo diventato improvvisamente tormentone: alcuni di loro sono davvero one hit wonder, altri invece avevano solide storie alle spalle, robuste carriere che proseguono tuttora, indipendentemente dai 15 minuti di celebrità conquistati in passato.

Girovagando tra Stati Uniti ed Europa, abbiamo scelto una manciata di nomi: ecco le 10 migliori meteore alt rock degli anni ’90.

10. “Narcotic” Liquido (1998)

Un riff di tastiera da lavaggio del cervello per questo hit single made in Germany. Narcotic è stata una delle primissime canzoni registrate dai tedeschi Liquido, una band che ha comunque pubblicato la bellezza di cinque album. Ma nessun altro loro pezzo è riuscito ad avvicinarsi minimamente a questo successo. Forse, non tutti sanno che due membri dei Liquido suonavano nei Pyogenesis, band metal dai gloriosi trascorsi.

9. “No Rain” Blind Melon (1993)

Atmosfere fricchettone per questa gran bella canzone dei Blind Melon, diventati celebri anche grazie alla bambina vestita da ape sulla copertina del disco d’esordio e nel video del singolo in questione. Al di là di No Rain, la band è nota anche per via del cantante Shannon Hoon, vecchio amico di Axl Rose, tanto da fare i cori su Don’t Cry e comparire anche nel videoclip dei Guns N’ Roses. Purtroppo, è morto d’overdose nel 1995.

8. “Two Princes” Spin Doctors (1993)

Indimenticabile pezzo funk-rock per una band che ha lasciato poco altro. Alcuni ricorderanno anche il cappello indossato dal cantante Chris Barron nel video in heavy rotation da sfinimento negli anni ’90, molto simile al copricapo che aveva John Frusciante in Under the Bridge. C’era anche un altro singolo su Pocket Full of Kryptonite, il disco d’esordio del gruppo: Little Miss Can’t Be Wrong, ma niente se confrontato con Two Princes. L’album era stato prodotto da Frank LaRocca, batterista dei Bon Jovi.

7. “Iris” Goo Goo Dolls (1998)

Una corposa power ballad scritta per la colonna sonora del film City of Angels da John Rzeznik, cantante e chitarrista dei Goo Goo Dolls. Profondamente influenzato dai Replacements, dopo svariati album punk rock con virate metallare ha sfornato Iris, regalandosi così diversi primi posti in classifica in tutto il mondo, Italia compresa.

6. “Runaway Train” Soul Asylum (1993)

E considerato che abbiamo citato i Replacements, ecco i loro compaesani (Minneapolis) e vecchi compagni di etichetta (Twin/Tone) Soul Asylum. Come i Goo Goo Dolls, un’altra band punk rock esplosa negli anni ’90 con una ballata, Runaway Train, trascinata dal videoclip in stile Chi l’ha visto? che pare abbia contribuito a far ritrovare parecchi bambini scomparsi. Sex symbol dell’epoca, il cantante Dave Pirner è diventato famoso anche grazie a una delle sue fidanzate, Winona Ryder. E infatti fa un cameo nel film Giovani, carini e disoccupati.

5. “What’s Up?” 4 Non Blondes (1993)

“And I say hey, yeah yeah…”. Un unico album – Bigger, Better, Faster, More! – e un unico, enorme successo. Ed è un’altra ballata uggiosa, What’s Up? dei 4 Non Blondes che nella prima metà degli anni ’90 hanno ipnotizzato chiunque con la voce della cantante Linda Perry, diventata poi un’affermata produttrice e autrice. Tra i suoi lavori, Get the Party Started di Pink e Beautiful di Christina Aguilera.

4. “Brimful of Asha” Cornershop (1997)

In pieno delirio brit pop, un inno alle canzoni del cinema bollywoodiano e alla musica a 45 giri, dalle sorprendenti coreografie indiane ai vinili di Marc Bolan e della Trojan Records. I Cornershop erano già al loro terzo album quando Norman Cook/Fatboy Slim si è innamorato di Brimful of Asha, remixando il pezzo e trasformandolo in un successo epocale. Impossibile stare fermi e non cantarla.

3. “Mmm Mmm Mmm Mmm” Crash Test Dummies (1993)

Le strofe cantate col tono basso dal cantante Brad Roberts e quella singola lettera, un verso con le labbra chiuse, trasformato in memorabile, bizzarro ritornello. L’unico pezzo universalmente noto dei Crash Test Dummies è Mmm Mmm Mmm Mmm, una canzone contenuta nel loro secondo album, God Shuffled His Feet. Ogni strofa racconta l’isolamento e la sofferenza di un bambino, traumi infantili fatti hit single.

2. “I’ll Be There for You” The Rembrandts (1995)

Sì, è la sigla di Friends. Tutti conosciamo Ross, Joey, Chandler, Rachel, Monica e Phoebe e tutti conosciamo questa canzone, ma quanti sarebbero in grado di dire al volo il nome della band che suona il pezzo? Veterani del power pop, i Rembrandts avevano già pubblicato un paio di album prima di consegnare alla storia I’ll Be There for You, scritta insieme agli stessi produttori della serie tv, David Crane e Marta Kauffman. Colonna sonora perfetta per i tuffi sul divano.

1. “Tubthumping” Chumbawamba (1997)

“I get knocked down, but I get up again, you are never gonna keep me down”. Una canzone che invita a resistere: niente può buttarci giù, siamo sempre pronti a rialzarci. I Chumbawamba erano un gruppo anarchico inglese che in un momento difficile della propria carriera, dopo anni di militanza antagonista e aver firmato un contratto con una major, ha conquistato il mondo con Tubthumping, una filastrocca che esplode in un incoraggiante coro da stadio. Proprio quello di cui abbiamo bisogno ora.

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