Quick Hits: i 10 album da non perdere usciti a novembre | Rolling Stone Italia
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Quick Hits: i 10 album da non perdere usciti a novembre

Dal grande Charles Bradley fino al pop di Elisa e Roby, ecco i dischi che forse vi siete persi nell’ultimo mese

Quick Hits: i 10 album da non perdere usciti a novembre



1. “Black Velvet” Charles Bradley

Poco dopo quello che sarebbe stato il suo 70° compleanno, arriva questo disco grezzo e appassionato, come lui. Ultima occasione per sentire la sua voce pazzesca.

2. ”Ce lo chiede l’Europa” Dutch Nazari

Testi più a fuoco, già nella memoria degli ascoltatori virali e un altro step up per il pop alternativo di casa nostra. Una scommessa per il 2019? Questa.
3. ”Diari Aperti” Elisa

Non è un disco, è un viaggio che facciamo mano nella mano con Elisa, tra i tropici e la migliore canzone d’autore italiana. Un lavoro non scontato.
4. ”Elastic Days” J Mascis

Black Heart Procession? Collaborano al disco? Caro J Mascis, non serve altro, ci hai convinto. Le nuove ballate acustiche dell’ex Dinosaur Jr. sono semplici e perfette.
5. ”Honey” Robyn

Il suo primo album in otto anni riporta il groove al centro di tutto. La sua reverenza nei confronti della house e della disco è come una meravigliosa serata di clubbing.

6. ”From Gas to Solid / You are my friend“ Soap & Skin

Disarmante è l’aggettivo giusto per la ricercatezza sonora di questo album, dai canti quasi ecclesiastici alla chillwave più moderna. Un’opera davvero preziosa.

7. ”IC-01 Hanoi“ Unknown Mortal Orchestra


Il Vietnam ha fatto solo bene agli UMO, che si sono presi una rude ma sincerissima sbandata strumentale. Non tutti capiranno, ma sono affari loro.

8. ”The Bela Session“ Bauhaus

Le prime registrazioni mai fatte in studio dai Bauhaus suonano ovviamente rudimentali, secche come demo ma, anche per questo, molto più intime.
9. ”Aviary“ Julia Holter


Ha una forza intrigante, Julia Holter. Che coinvolge e affascina: non è un album per tutti, è complesso e intricato. Ma è il disco impressionistico perfetto per questi tempi.

10. ”No Tourists“ The Prodigy

Violento, esplicito, pericoloso: sono tutte qualità musicali che, superati i 50 anni, uno dovrebbe conservare nei ricordi di gioventù. Ecco, non per i Prodigy.

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