Dopo avere ascoltato le 25 canzoni possiamo dirlo: Mahmood-Blanco ed Elisa, e il resto scompare. La seconda serata, lato canzoni, è stata particolarmente faticosa: troppi pezzi anonimi. Se anche questa dovesse far registrare grandi ascolti, come la prima, non avremmo più dubbi sull’esistenza di una relazione inversa fra bontà delle canzoni e share.
Sangiovanni “Farfalle” Voto: 6
Testo tristanzuolo su musica carina e ballabile, come va di moda, ma la melodia del ritornello è scemotta. Sangiovanni guadagna punti simpatia e fa guadagnare punti del FantaSanremo dicendo e facendo dire a Amadeus «Fantasanremo e papalina». Ora deve solo arrivare sesto.
Giovanni Truppi “Tuo padre, mia madre, Lucia” Voto: 4
Arriva preceduto dalla fama d’essere cantautore serio, uno che fa musica di qualità, l’outsider da seguire, anche scrittore. Si esibisce e fa venire voglia di risentire Ana Mena. Che strazio.
Le Vibrazioni “Tantissimo” Voto: 4
Ci sono pezzi rock in cui se stoni non si nota, non è importante, fa niente. Qui si è notato. Il problema vero è che la canzone non c’è. Forse Le Vibrazioni in versione anni ’80, un po’ zarri e un po’ manga, sono all’Ariston per far sembrare i Måneskin dei giganti. Dedica finale a Stefano D’Orazio, ritratto sulla grancassa della batteria. Sconcerto su Twitter per l’assenza di Beppe Vessicchio.
Emma “Ogni volta è così” Voto: 5,5
Meglio di quel che immaginavamo. Il pezzo non è memorabile, ma questa Emma girlpowered by the diplomanda Michielin non eccede in enfasi, che è notoriamente la specialità della casa.
Matteo Romano “Virale” Voto: 5
Annunciato come il rappresentante della generazione TikTok, con una canzone Virale (è il titolo), prende lo stile di Mahmood e gli fa fare due passi indietro nel passato, nel pop risaputo. Forza Matteo, hai 19 anni, non devi compiacere nessuno.
Iva Zanicchi “Voglio amarti” Voto: 7
Melodrammone d’altri tempi che permette a Zanicchi di tirare fuori tutto quel che ha. Ok, è roba antica e polverosa, ma ha un suo carattere e interpretata da lei una sua credibilità. E poi Zanicchi ha 82 anni, anche se sulla copertina del singolo sembra ne abbia 30 in meno.
Ditonellapiaga e Rettore “Chimica” Voto: 8
Le migliori nella categoria “Ariston dancefloor”. Si divertono, danno spettacolo senza strafare, fanno ballare senza il tunz tunz e senza far finta d’essere smart. Sono allegre e stanno pure bene assieme, anche se una è un’esordiente a Sanremo e l’altra ha un curriculum più lungo del monologo di Lorena Cesarini.
Elisa “O forse sei tu” Voto: 9
Poi arriva Elisa e ci ricorda cos’è una canzone scritta, arrangiata e interpretata bene. Al pezzo manca un pizzico di modernità, ma lei è a un altro livello. Elisa e la coppia Mahmood-Blanco, e il resto scompare.
Fabrizio Moro “Sei tu” Voto: 2
Poi arriva Fabrizio Moro e ci ricorda cosa non dovrebbe essere più la canzone pop italiana nel 2022. “Sei tu che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi” dev’essere una dedica a Omicron, difatti poi arriva il virologo di Zalone.
Tananai “Sesso occasionale” Voto: 4
Che bello andare a Sanremo e cantare con assoluta noncuranza, come se fossimo al karaoke sotto casa. Tweet di Rocco Tanica: «#tananai detronizza #giovannitruppi nella gara per la canzone più bella dopo Questa è Tim di Mina».
Irama “Ovunque sarai” Voto: 5
Si presenta vestito da centrino della nonna e porta all’Ariston un piccolo musical basato sulla declinazione del verbo essere. Però a differenza di altri canta.
Aka 7even “Perfetta così” Voto: 3
“Eri così fragile”, canta Aka 7even e fragile è anche la sua canzone che dice “sei perfetta così, nei tuoi difetti, nelle imperfezioni, baby giuro che tu sei perfetta così”. Alla fine saluta zia Mara.
Highsnob e Hu “Abbi cura di te” Voto: 4
L’anno scorso c’erano i Coma_Cose, quest’anno i Coma_Coma. Che rilanciano: non solo si guardano negli occhi, ma s’abbracciano pure. Vorrebbero fare una cosa più contemporanea e intensa degli altri, ma gli riesce solo a metà.