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Sanremo 2025, i voti ai video ufficiali delle canzoni

Dall’esorcismo rock di Lucio Corsi (feat. Pieraccioni e Ceccherini) a Olly ‘Toro scatenato’, da Elodie chanteuse di una volta ad Achille Lauro nella Fontana di Trevi con Celeste Dalla Porta: le nostre pagelle ai videoclip

Foto: YouTube

Chiamo io chiami tu

Gaia

VOTO
6

Dea saffica (ca ca ca), parte seconda. Qua però pare di essere a Themyscira, l’isola delle amazzoni di Wonder Woman. Poi non si capisce se la Wonder Woman di Gaia finisce in una cella, dove comunque si mette a ballare. Ma poco: qua siamo a fa’ er scinema, per le coreo ci penserà TikTok.

Viva la vita

Francesco Gabbani

VOTO
2

Vi ricordate i tempi in cui gli amici invitavano a vedere le diapositive delle vacanze? Una cenetta leggera e poi un sequestro di persona di cinque ore in cui vi ritrovavate costretti a sorbirvi immagini con le quali non potevate sviluppare nessun legame emotivo. È l’effetto che fa questo video «girato a sua insaputa» in cui Gabbani entra in un cinema e per quattro minuti abbondanti si sorbisce immagini della sua vita, invitandoci ad assistere alle sue emozioni. Arancia meccanica.

Il ritmo delle cose

Rkomi

VOTO
4

Filmati d’archivio, un presente asettico in una lavanderia, storie di amore e d’affetto si intrecciano nel tempo. Ha l’atmosfera di un Wong Kar-wai, se vogliamo eccedere in fantasia, ma ci si perde presto.

Se t’innamori muori

Noemi

VOTO
4,5

Noemi ormai è sempre più la nostra Adele, e infatti questo sembra un reboot del video di Hello. Feuilles mortes, vecchie case vuote, vocalizzi sulle scale. Apre e chiude il product placement dell’Alfa Romeo: come disse Mike Bongiorno ad Antonella Elia, non puoi sfottere lo sponsor.

Lentamente

Irama

VOTO
7

L’epica battaglia del cavalier Irama per cercare di vincere Sanremo, o il cuore di qualcuno, vedete voi. Epica (etica etnica) pathos; niente di nuovo, ma apprezziamo gli sforzi dopo un altro Sanremo che parte in salita.

Cuoricini

Coma_Cose

VOTO
4

Che peccato che i Coma_Cose abbiano smesso di provare ad avere delle idee per questo Sanremo. Il video di Cuoricini, come la canzone, è a sforzo zero, una dichiarazione d’intenti del pubblico a cui punta (under 15?). Tra cuoricini e cuoricioni, fa un po’ venir voglia di odiare l’amore.

Quando sarai piccola

Simone Cristicchi

VOTO
6

Il Boyhood (il film in cui Richard Linklater ha seguito per 12 anni protagonista e cast mentre crescevano e invecchiavano) di Cristicchi in tre minuti su due altalene. Che per fortuna non sono quelle di Mr. Rain, ma la dedica del cantautore alla madre che, dopo un’emorragia cerebrale, è diventata “come una bambina sopra un’altalena” (letteralmente nel video). Di nuovo, ci arrendiamo ai buoni sentimenti.

Pelle diamante

Marcella Bella

VOTO
3

Empowerment femminile al Nepentha di piazza Diaz (o night club simili) per questa specie di risposta italiana a The Last Showgirl starring Pamela Anderson. O forse è Diamanti di Özpetek quarant’anni dopo, visto che son tutte donne e c’è, didascalicamente, un brillocco in apertura e chiusura di video.

Incoscienti giovani

Achille Lauro

VOTO
7+

“Ti cercherò in un vecchio film, per sempre noi incoscienti giovani”. La dolce vita meets Parthenope: nella Fontana di Trevi (fortunatamente i lavori di restauro sono finiti in tempo) ci finisce stavolta Celeste Dalla Porta. Dopo le mattate in stile installazione art pop (Lauro è la nostra Gaga), si va sul classico e non si sbaglia. Potrebbe essere anche un ottimo spot per il Giubileo.

La cura per me

Giorgia

VOTO
6,5

Vecchie foto di famiglia (vere), tagli sulle mani, gocce di un passato che non può più tornare. Ma poi il nastro si riavvolge: forse non è successo niente, o è successo tutto. Dopo La finestra di fronte e Diamanti, Giorgia pare anche qui intrappolata in un film di Özpetek. E non è necessariamente una brutta cosa, per una che twista abilmente sul classico.

Grazie ma no grazie

Willie Peyote

VOTO
7-

Willie autista di scuolabus raccatta un’umanità variegata, compreso Luca Ravenna, tutta gente che forse ha bisogno d’essere rieducata. Gli unici a rifiutarsi di salire sono i due Jalisse, citati nel testo della canzone. Finisce che il cantante/autista se ne va senza tirare il freno a mano. Stare con quella gente lì? Grazie ma no grazie. Ti capiamo, Willie.

Fuorilegge

Rose Villain

VOTO
5

Non sappiamo se avete capito che a Rose Villain piacciono gli psycho thriller. Anche qui il mood è quello, tra David Lynch, gli immancabili Natural Born Killers e cheerleader monelle. Ma la fuorilegge è lei o quel tipo che sembra vagamente Fedez?

Balorda nostalgia

Olly

VOTO
7,5

La Gen Z scopre il cinema d’autore. In questo caso Toro scatenato, di cui si riprende anche il lettering del titolo. Ma Olly versione Jake LaMotta lotta contro sé stesso. Giulio Rosati non è Scorsese (ma chi lo è, a parte Scorsese), ma gira bene. E il “vorrei vorrei vorrei” con erre moscia su coreografia di pugni è un bel crescendo anche visivo.

Dimenticarsi alle 7

Elodie

VOTO
6,5

La chanteuse di una volta, col vestito che sbrilluccica e le onde nei capelli. Ma in un non luogo, un po’ post-industriale tipo venue del Fuorisalone, dove passano drag e umanità varia. Nulla di nuovo, ma Elodie basta sempre a sé stessa. E il gesto delle due mani appoggiate sul microfono può diventare un bel meme.

La mia parola

Shablo feat Guè, Joshua, Tormento

VOTO
7

Un bianco e nero per omaggiare la cultura black. Dentro c’è un piccolo riassunto del Novecento tra chitarre, rhythm & blues, siparietti da jazz club fumoso, marce che diventano dei love train. La loro parola è una parola di ringraziamento alla black culture.

Tra le mani un cuore

Massimo Ranieri

VOTO
n.d.

Ma che je frega a Massimo Ranieri, manco l’ha fatto (almeno per ora) il video.

Damme ’na mano

Tony Effe

VOTO
6-

Se il brano presentato all’Ariston suonava assolutamente fuori fuoco, il videoclip di Damme ’na mano è a pieno nel personaggio Tony Effe. Ambientazione romana di fine anni ’70, Ferrari d’epoca, donna che lo aspetta a letto. Non un gran video, ma almeno a tema. E visto come è andata all’esordio, è una (mezza) vittoria.

Anema e core

Serena Brancale

VOTO
2

Bello spot per la regione dell’artista. Tra sole, mare e ientu, strizza l’occhio alla vacanza tipo del Paese reale, e tra le comparse potrebbe esserci tuo cugino. Una storia d’amore si dipana attorno a una tazzina di caffè brandizzato. Ancora una volta, è sempre “andiamo a ballare in Puglia”.

L’albero delle noci

Brunori Sas

VOTO
7

Come nel film di Béla Tarr Le armonie di Werckmeister, solo che qui astri e pianeti non sono impersonati dai mezzi ubriachi del bar, ma dalla famiglia Brunori, quella vera, compresa la piccola Fiammetta alla quale è dedicata la canzone. Siamo a una festa di compleanno, papà Dario piazza gli invitati attorno alla bambina per formare un sistema solare. Nel finale s’intravede il futuro. Semplice, pure troppo per avere voglia di vederlo più d’una volta, ma tenero e un pochetto malinconico.

Non ti dimentico

Modà

VOTO
3,5

Lasciare le finestre aperte in casa può essere un problema. Lo sapeva il Federico Fellini di “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” che ci perse una sceneggiatura a favore di Renzo Arbore, lo sa la povera ragazza che si ritrova il salotto invaso dai Modà e da un diluvio da cambiamento climatico. C’è pure un bacio tra cantante e attrice, cosa che non si vedeva da un po’. E probabilmente c’era pure un motivo per questa scelta.

Febbre

Clara

VOTO
4

La versione varesotta di Tonya. E infatti non succede niente di drammatico: al massimo si vede del succo alla pesca (courtesy by il solito sponsor). Dice Clara che alle feste chic sta in terrazza da sola, invece al palazzo del ghiaccio ha un sacco di amiche. Ma la pattinatrice più brava è una ragazzina: stai attenta, forse sarà lei a gambizzarti.

Volevo essere un duro

Lucio Corsi

VOTO
8,5

La versione casalinga, toscanaccia e de-machizzata del video di I Wanna Rock dei Twisted Sister, con un tocco di Walk This Way. A spuntare dalla parete non è Steven Tyler, ma Lucio Corsi, che sfonda il suo stesso poster appeso nella cameretta anni ’90 del piccolo Carletto. Massimo Ceccherini è un padre di famiglia iracondo e bacchettone, Leonardo Pieraccioni il prete cui tocca esorcizzare il bambino indemoniato dal rock. Vincono i buoni, come nel mondo di favole da cui è sbucato Corsi.

Battito

Fedez

VOTO
3

Una storia d’amore, gli sbattimenti, i titoli dei giornali, i tatuaggi.

La tana del granchio

Bresh

VOTO
5

Bresh dice che «La tana del granchio è un luogo intimo, tutti ne abbiamo uno». E qui c’è Bresh che canta solo in uno studio pieno di tappeti, Bresh sdraiato su uno dei suddetti tappeti, Bresh in mezzo alla gente che chiacchiera, Bresh che va “in direzione ostinata e contraria” rispetto alla folla. Poco sforzo, ma c’è di peggio.

Amarcord

Sarah Toscano

VOTO
5,5

Una canzone da calcinculo. Ed eccoci infatti al luna park, grande costante dei videoclip italiani. Ma avendo lei 18 anni, stavolta non sembra una scelta tanto per: siamo convinti che sarà ancora una cliente degli autoscontri. E apprezziamo il fatto che, pur intitolandosi la canzone Amarcord, non abbia citato Fellini (chi?).

Eco

Joan Thiele

VOTO
6,5

L’ispirazione del pezzo è Piero Umiliani, dunque ancora cinema. Ma qui c’è più la musica: chitarristi, tastieristi, batteristi e ovviamente Joan, tutti in situa minimal-distopica, con l’obiettivo della macchina da presa che gira in stile 60s. Le vere star sono gli strumenti e i cavi dove corre il suono.

Mille vote ancora

Rocco Hunt

VOTO
6

Quanto cammina Rocco. Container, campetti, scuole, quartieri popolari, InterCity. Instacabile, il nostro Rocco, lo rifarebbe Mille vote ancora. Non glielo auguriamo, sembra un bello sbattimento. Il video ha un’unica trovata – che ripete in loop – ma che comunque resta un’idea in un Sanremo stitico.

Fango in paradiso

Francesca Michielin

VOTO
6

Doppio schermo per Francesca Michielin che vive due momenti della relazione: l’amore iniziale e le difficoltà che porteranno all’eventuale rottura. Un po’ (500) giorni insieme, un po’ Se mi lasci ti cancello, un po’ WTF come il finale in cui spunta il pilota di Formula 1 Fernando Alonso.

Tu con chi fai l’amore

The Kolors

VOTO
5

Una grande K. È M¥SS KETA? O solo la Ketamina a Mykonos? Ma va, cosa state pensando, sono i Kolors, con il loro solito brano che parla di mete turistiche europee. Non si esce dal loop tormentone musicalmente e non si esce dal loop 80s nei videoclip, l’impegno al minimo sindacabile. Possiamo fermarci al numero 5.

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