Sanremo 2025, le pagelle delle cover e dei duetti | Rolling Stone Italia
Anche i topi possono volare

Sanremo 2025, le pagelle delle cover e dei duetti

Il bel momento di musica e tv di Lucio Corsi feat Topo Gigio, il flop totale di Clara col Volo, i duetti tra corregionali, la scelta assurda (ma vincente in classifica) di Giorgia, il “Sanremo sta finendo” dei Coma_Cose con Johnson Righeira, il momento storico per il rap italiano e ovviamente Fedez

Sanremo 2025, le pagelle delle cover e dei duetti

Lucio Corsi e Topo Gigio nella serata della cover

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

Fiori rosa, fiori di pesco

Rose Villain con Chiello

VOTO
7

Fiori rosa, fiori di pesco di Battisti-Mogol è un classico non facilissimo dato il tono drammatico e il racconto di un tentativo vano e disperato di riconciliazione. I due iniziano fin troppo sorridenti e ammiccanti, manco fossero fidanzatini che stanno celebrando il loro amore, lei è dentro il pezzo, lui meno. Poi si salvano mettendoci quel filo di follia che ci vuole.

Angelo

Modà con Francesco Renga

VOTO
3

File under: cover con l’autore, una scelta fatta da molti cantanti questa sera e in passato. Musicalmente pompata, fin troppo enfatica, a tratti urlata. Non è il nostro.

The Sound of Silence

Clara con Il Volo

VOTO
0

The Sound of Silence? Magari.

Tutto il resto è noia

Noemi e Tony Effe

VOTO
4,5

Tony Effe, ancora arrabbiato per la de-brandizzazione di ieri sera, e Noemi hanno distribuito maritozzi e romanità. Per fare Califano, però, bisogna esser capaci, avere una credibilità e un graffio che Tony non ha, e difatti mostra tutti i suoi evidenti limiti. Noemi decisamente più credibile: 2 lui, 7 lei.

La nuova stella di Broadway

Francesca Michielin e Rkomi

VOTO
6

Lei “azzoppata” al pianoforte, lui cavaliere che se ne prende cura. La coppia Michielin-Rkomi è meglio del previsto. Sarà che hanno azzeccato il pezzo, sarà che le orchestrazioni su Cremonini funzionano, ma insieme sono carinissimi, come membri cresciutelli del glee club.

Nel blu, dipinto di blu

Lucio Corsi con Topo Gigio

VOTO
10

Il duetto più matto e pericoloso della serata. Per la canzone-capolavoro che tutti hanno sentito milioni di volte. Per la trovata di farla con Topo Gigio, a cui Domenico Modugno diede la voce. E invece Corsi, che in tv non va mai, ha capito più di altri che Sanremo è anche televisione. Semplice, dolce, candida, divertente, con la giusta idea di brand heritage e il tocco dell’armonica a bocca. Anche i topi possono volare. E Lucio Corsi sta facendo un grande Festival.

If I Ain’t Got You

Serena Brancale con Alessandra Amoroso

VOTO
4

Reazione dopo l’annuncio del duetto: ma sono matte a fare questo classico soul di Alicia Keys? Reazione dopo averlo ascoltato: sono matte a fare questo classico soul di Alicia Keys. Alla fine dell’esibizione Conti dice: «Alicia, paura eh?». Sì, ma non in quel senso.

Say Something

Irama con Arisa

VOTO
5

Che senso ha portare Say Something a Sanremo? È anche una scelta ardita perché Arisa non somiglia per timbro vocale e attitudine a Christina Aguilera e Irama non ha il timbro femmineo e sottile del cantante degli A Great Big World, anzi. La caricano troppo, ma le voci e la capacità le hanno, è evidente. Ma scusate se insistiamo: che senso ha portare Say Something a Sanremo? 

La voglia, la pazzia

Gaia con Toquinho

VOTO
6,5

La voglia di fare una bella cosa è comprensibile, l’allegria pure, la pazzia e l’incoscienza stanno nel fare questo pezzo in Italia dopo che l’ha cantato Ornella Vanoni. Gaia non ha la voce giusta per la canzone, ma fa la mossa azzeccata, invita Toquinho che la registrò con Vanoni e Vinícius de Moraes. La resa ritmata e amabile spinge a perdonare certe imperfezioni. La vita, amico, è l’arte dell’incontro.

Rossetto e caffè

The Kolors con Sal Da Vinci

VOTO
3

È la serata regionalista: i romani stanno coi romani e cantano i romani, i campani stanno coi campani e cantano i campani, e i liguri omaggiano ovviamente De André. Comunque, i Kolors e Sal Da Vinci si divertono, la platea dell’Ariston pure, noi molto meno.

L’emozione non ha voce

Marcella Bella con Twins Violins

VOTO
4,5

La canzone scritta dal fratello inquadrato (colpo basso) dal regista, Celentano, i violinisti: Marcella Bella gioca in casa, pure troppo. Pare di stare a Domenica In, non a Sanremo.

Yes I Know My Way

Rocco Hunt con Clementino

VOTO
6

Col video di Pino Daniele dietro le spalle a inizio e fine canzone (omaggio e/o furbata), Rocco Hunt e Clementino danno a Yes I Know My Way un groove da sigla Rai fine anni ’70-inizio anni ’80. Molto meglio la musica delle parti cantate, ma ci sta, è un omaggio casinoso e questa è anche la serata dello svacco.

Io sono Francesco

Francesco Gabbani con Tricarico

VOTO
7

Gabbani vuol vincere, quindi sceglie un gran pezzo non troppo sfruttato, giocando con l’omonimia con Tricarico e col titolo della canzone. Sono diversissimi ed è bello così. L’interpretazione di Gabbani sovrasta un po’ quella stropicciata di Tricarico, normalizzando la canzone. I bambini sul palco: perché?

Skyfall

Giorgia con Annalisa

VOTO
5

È il momento della serata in cui l’unica cosa che conta è la voce e le due non si risparmiano col pezzo bondiano di Adele. Brave ognuna a modo suo, il voto basso è per la scelta della cover che ha poco senso per loro e non c’entra col Sanremo di Giorgia. Fuori copione, fuori percorso. Chi gliel’ha fatto fare?

La cura

Simone Cristicchi con Amara

VOTO
5

Cristicchi e Amara (che è anche la sua fidanzata) cantano da tempo La cura, anche nel tour in corso Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato. All’Ariston la introducono con un salmo in aramaico, ma la trasformano in un teatrino troppo affettato per i nostri gusti, alterando il magnifico equilibrio dell’originale.

Overdrive

Sarah Toscano con gli Ofenbach

VOTO
4

Il pezzo del 2023 del duo francese con Sarah Toscano al posto dell’americana Norma Jean Martine, un po’ in inglese, un po’ in italiano, perfetta per una festa universitaria, senza senso al Festival.

L’estate sta finendo

Coma_Cose con Johnson Righeira

VOTO
8

Siccome dentro Cuoricini batte un cuoricino (chiediamo scusa) anni ’80, ci sta la chiamata di Johnson Righeira e di L’estate sta finendo. Grande festa, divertimento. “Sanremo sta finendo, lo sai che non mi va” mantra dei drogati da (Fanta)Festival. Messaggio alla nazione di Johnson: “Non diventate grandi mai”.

Che cosa c’è

Joan Thiele con Frah Quintale

VOTO
8

Joan dice che non è mai riuscita a scrivere una vera canzone d’amore e allora la prende in prestito da un maestro come Gino Paoli. E fa bene: interpretazione tenera, omaggio a un classico, tocco soul della voce di Frah Quintale, l’arpa di Kety Fusco. Bene, bravi, belli.

Il pescatore

Olly con Goran Bregović e la Wedding and Funeral Band

VOTO
5

È decisamente più da wedding che da funeral questa versione, e anche Olly canta come il cugino della sposa dopo qualche bicchiere di troppo, finendo per perdere il senso della canzone. L’aggiunta “Tu canti lai-lalla-la e tutto si risolverà” è da daspo.

A mano a mano/Folle città

Elodie e Achille Lauro

VOTO
7,5

La coppia strana ma non troppo funziona. Buona l’idea dell’esecuzione double face. Quando arriva la parte della Bertè, emanano un’energia nuova e più libera rispetto a quella delle prove da soli. La chimica c’è e anche un po’ di sexy vibe. Elodie è chiaramente l’adulta nella coppia.

Quando

Massimo Ranieri con i Neri per caso

VOTO
5

Il secondo omaggio a Pino Daniele, che a marzo avrebbe compiuto 70 anni, radicalmente diverso, con l’accompagnamento a cappella dei Neri per Caso e la voce di Ranieri. Promettente, ma fatta così, addio intensità.

Un tempo piccolo

Willie Peyote con Tiromancino e Ditonellapiaga

VOTO
5

Teoricamente Willie Peyote è andato sul sicuro, nel senso che Un tempo piccolo è un pezzo di Franco Califano che Zampaglione ha interpretato e portato al successo tiromancinizzandolo vent’anni fa, ma l’amalgama tra le tre voci non funziona granché.

L’anno che verrà

Brunori Sas con Dimartino e Riccardo Sinigallia

VOTO
7

Un altro monumento della canzone italiana, associato indissolubilmente al suo autore. Ma Brunori gioca in un territorio a lui caro essendo Lucio Dalla uno dei suoi grandi riferimenti. Tutto bello, tutto giusto, senza rivoluzioni, né scosse. In coda, il ricordo di Paolo Benvegnù: giusto.

Bella stronza

Fedez con Marco Masini

VOTO
9

La cover più attesa per via del gossip che l’ha preceduta e dell’interrogativo: quanto resterà dell’originale? Fedez ha aggiunto parti dedicate a The Other Woman, per dirla con Nina Simone, e Masini alla fine non ha cantato la parte più controversa, quella sulla violenza sessuale. Fedez campione italiano di lavaggio panni in pubblico, un gran momento di tv.

Crêuza de mä

Bresh con Cristiano De André

VOTO
7

Esecuzione piena di problemi tecnici rifatta due volte. Ci sono tracce di Mediterraneo nel suo pezzo e quindi ci sta che Bresh abbia deciso di fare la canzone italiana, ligure e al tempo stesso panmediterranea per eccellenza con Cristiano De André. Se ti porti lui, finisce per essere sovrastato. Va bene anche così: Bresh sta facendo un buon Sanremo.

Amor de mi vida/Aspettando il sole

Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento con Neffa

VOTO
9

È un momento che rimarrà negli annali dell’hip hop italiano. Neffa, Tormento, Guè (che rappa una strofa di Aspettando il sole) assieme sullo stesso palco: il miracolo di Sanremo. Non vinceranno, ma resteranno nella storia. Meglio così.