Nelle ultime ore, molte pagine social e celebrities hanno condiviso post e messaggi con l’hashtag #FreeBritney. Iniziativa non nuova per i fan della Spears, ma che ieri, grazie alla risonanza mediatica di pagine Instagram come Diet Prada e personaggi come Chiara Ferragni o Rose McGowan, è tornato tema caldo. Ecco il post che è diventato virale:
Free Britney, dunque. Ma da cosa? Dalla citatissima conservatorship, sorta di tutela legale che le è stata affibbiata ormai più di 12 anni fa, nel 2008, in seguito al suo primo breakdown pubblico e a conseguenti problemi di salute. Family first, e infatti il tutore è il padre di Britney, James, che controlla beni e finanze della popstar. Inizialmente prevista come una operazione temporanea, la tutela è stata estesa negli anni, fino arrivare a oggi, anno 2020, e alla sua ultima proroga – per ora – al 22 agosto di quest’anno.
La conservatorship su Britney Spears dovrebbe essere un aiuto per evitare che la cantante possa prendere decisioni finanziarie e commerciali sbagliate, ma anche per proteggerla da persone potenzialmente tossiche come il suo ex manager Sam Lutfi, a cui è stato notificato nel 2018 un ordine restrittivo. Lutfi non può più contattarla, rilasciare dichiarazioni pubbliche su di lei o sulla sua famiglia. La sua colpa è non aver gestito gli interessi della popstar in maniera corretta, cercando di prendere il controllo e minando così la tutela del padre.
Il movimento Free Britney nasce perché molti fan pensano che questa tutela sia più un male che un bene. «Non è di certo una prigione», dichiarava Larry Rudolph, manager attuale, al Washington Post. «È un modo per aiutare Britney a prendere le giuste decisioni in termini di business, ma anche per gestire la sua vita al meglio». Ma i fan non ci stanno, e sostengono che questo tipo di tutela siano restrittiva al punto di limitare la vita quotidiana della star 38enne. Senza permesso Britney non potrebbe guidare, votare, sposarsi, ma anche utilizzare i social in autonomia.
Il fatto curioso è che, da quando Britney si trova sotto la tutela del padre, e quindi in un periodo di difficoltà, è stata molto produttiva: tour mondiali, dischi, un ruolo da giudice a X Factor USA, residency a Las Vegas. Può una persona ritenuta mentalmente instabile lavorare in questo modo? Chi lo sa. Intanto i fan continuano ad accusare il padre di manipolarla per controllare il suo patrimonio senza pensare alla sua salute.
In questa vicenda sono intervenute diverse celebrities. Miley Cyrus, Paris Hilton, Tinashe, Rose McGowan, Cher: tutte loro hanno espresso solidarietà al movimento, chiedendo di fermare questa situazione.
La famiglia tace. Né la madre, né la sorella hanno rilasciato dichiarazioni in merito. C’era un video Instagram in cui Jayden, il figlio di Britney, attaccava il nonno: «Cosa penso di lui? Che sia uno stronzo e che può morire. Cosa penso del FreeBritney? Non lo so. Sperate che mia madre venga liberata? Diciamo che è quello che sto cercando di fare anche io». Profilo sparito. Ci sono anche le dichiarazioni di David LaChapelle, che ha lavorato con la popstar a un video di Make Me che non è mai stato pubblicato ufficialmente (ma che è stato leakato anni dopo, potete vederlo qui): «L’unica direzione che Britney mi ha dato per questo video era quella di apparire dentro a una gabbia. All’epoca non capivo perché voleva essere filmata in una gabbia. All’inizio ho immaginato di filmarla come una tigre, ma guardando indietro sembra che lei volesse comunicare che era in prigione».
Una frase che ha scatenato i fan che stanno anche raccogliendo firme per mettere fine a questa situazione. Molti di loro pensano che, dietro ai video che Britney pubblica quotidianamente sui social e in cui balla o fa le sfilate per casa, ci siano dei messaggi in codice che lascerebbe per chiedere aiuto, tra emoji e fiorellini.
Si parla molto anche di una lettera, che l’ex fotografo di Britney, Andrew Gallery, afferma di aver ricevuto da Britney molti anni fa perché la leggesse ai suoi fan: «Kevin (Federline, ex marito di Brit) nella parte della vittima innocente non è credibile. Ha lasciato lei e i bambini. I suoi figli sono stati portati via e lei è andata fuori controllo, come qualsiasi madre in quelle circostanze. Teme che i figli le possano esser portati via di nuovo». Anche qui il tempismo non è dei migliori, perché la lettera risalirebbe a 10 anni fa.
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Da parte di Britney solo qualche commento generico, nei mesi scorsi: «Non credete a tutto ciò che sentite». Secondo i sostenitori di #FreeBritney sarebbe tutto orchestrato. E intanto lei continua a ballare e a sfilare nella sua megavilla, tra post in cui dichiara di «essere autentica e felice» e un sacco di selfie, che fanno però nascere ogni giorno nuove teorie sulla sua ‘prigionia’. Come qualche settimana fa, quando sotto un video Tik Tok in cui esprimeva vicinanza alla comunità LGBTQ+, un fan le ha scritto: «Se hai bisogno di aiuto indossa una maglia gialla». Indovinate di che colore era vestita nel video successivo…