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Di che cosa parla la canzone citata dalla regina Elisabetta II nel discorso sul coronavirus

‘We’ll Meet Again’ è un pezzo del 1939 di Vera Lynn diventato il simbolo della speranza dei soldati inglesi di tornare a casa dopo la Seconda guerra mondiale

Foto: un particolare della copertina dell'album 'Vera Lynn 100'

Ieri sera la regina Elisabetta II ha tenuto un discorso alla nazione registrato nel castello di Windsor. Ha ringraziato gli inglesi per gli sforzi compiuti durante l’emergenza coronavirus e ha ricordato la necessità di restare uniti per superare il momento di estrema difficoltà. Ha chiuso così il discorso: “torneranno giorni migliori. Torneremo con gli amici, torneremo con le famiglie. Ci rincontreremo”.

Quel “ci rincontreremo” – in inglese “we will meet again” – è parso a molti una citazione di una celebre canzone del 1939 intitolata appunto We’ll Meet Again. Scritta da Ross Parker e Hughie Charles, e interpretata da Vera Lynn, fu particolarmente popolare durante la Seconda guerra mondiale quando divenne il simbolo delle speranze dei soldati al fronte di riabbracciare le loro ragazze e le loro famiglie. “Ci rincontreremo, non so dove, non so quando, ma so che ci incontreremo di nuovo in un giorno di sole. Continua a sorridere come sempre finché il cielo blu non scaccerà le nuvole scure”.

Il brano ebbe un tale successo da dare il nome a un film musicale del 1943 con protagonista la stessa Vera Lynn. La cantante si esibì per i militari in guerra e divenne nell’immaginario popolare la “fidanzatina dei soldati”. Nel Regno Unito, Lynn è una sorta di monumento nazionale ed è l’artista più anziana ad avere raggiunto il numero uno nella classifica degli album. È successo nel 2009 con l’antologia We’ll Meet Again: The Very Best of Vera Lynn. Aveva 92 anni. Un’altra sua antologia, National Treasure, è entrata nella top 20 britannica quando di anni ne aveva 97.

Roger Waters ha dedicato alla cantante un pezzo dell’album e del film dei Pink Floyd The Wall, un concept legato alla Seconda guerra mondiale. Il protagonista Pink, infatti, perde il padre in battaglia, esattamente com’è accaduto a Waters. La canzone si intitola Vera e ha introdotto il nome della cantante a una nuova generazione: “Qualcuno, qui, ricorda Vera Lynn? Qualcuno ricorda che diceva che ci saremmo nuovamente incontrati in un giorno di sole?”.

La canzone è stata usata anche da Stanley Kubrick nella scena finale del suo Dottor Stranamore ed è stata rifatta fra gli altri dai Byrds e Johnny Cash. Fu inclusa nel Wartime Broadcasting Service della BBC, un programma preregistrato che avrebbe dovuto tenere compagnia agli inglesi per 100 giorni dopo un olocausto nucleare.

“Vera, che è stato di te?”, cantava Roger Waters. Vera Lynn è viva e lo scorso 20 marzo ha computo 103 anni. Due anni fa Elisabetta II aveva consegnato alla BBC la top 10 dei suoi brani preferiti. Vi compariva un altro celebre pezzo di Lynn, The White Cliffs of Dover del 1942. Popolare durante la Seconda guerra mondiale, è dedicata alla Battaglia di Inghilterra, lo scontro nei cieli britannici fra gli aerei della Royal Air Force e quelli della Luftwaffe tedesca.

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