In una nuova intervista rilasciata al Corriere, la cantante Elodie ha parlato della sua infanzia tra le strade di Quartaccio, a Roma, dove è cresciuta e ha avuto «la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio».
A partire dalla famiglia «i miei si sono separati quando avevo otto anni ma anche prima non erano molto felici, a casa non c’era una bella arietta. Mia mamma faceva la cubista, era una ragazza con problemi, mi ha avuta a 21 anni». E i problemi dei genitori sono di droga: «Tossicodipendenza. Io l’ho capito dopo un po’ ma non ho reagito arrabbiandomi, anche se poi ho avuto dentro di me tanta rabbia per parecchio tempo. Ho detto vabbè vi do una mano, cerco di capire come aiutare».
Cresciuta in una casa dove spesso non c’era l’acqua calda: «Una situazione che mi creava un nervoso, una rabbia enorme. Potrei fare un film dai miei otto anni ai 23, con tutti i personaggi della mia vita: anche solo sul pianerottolo c’erano spacciatori, gente sessualmente promiscua, alcolizzati, la mia famiglia che non era quella del Mulino bianco». Ma è proprio la vita in quel quartiere ad averla resa quella che è: «Ho amato tante di quelle persone. Mi hanno dato la possibilità di vedere le vita con serenità: tutte le cose si risolvono e anche quando soffri è una fortuna, perché stai vivendo».
Una vita non semplice che ha cercato di tramutare in punto di forza: «Dovremmo tutti sentirci più forti, mentre i figli di situazioni eccessive spesso se ne vergognano. Io ho la terza media e per dirlo ci ho messo anni: mi vergognavo come una ladra. A 12 anni mi facevo le canne tutto il giorno: iniziavo la mattina e finivo la sera. Ogni giorno. Ho iniziato in seconda media, per stare tranquilla: ero sempre arrabbiata». E ancora: «Ho avuto una libertà totale. E se hai troppa libertà sbagli».
A 19 anni scappa in Salento, con un uomo: «Se resti, rischi di non uscire più e io non volevo».