Il popolare videogame Fortnite, lo stesso in cui Travis Scott ha messo in scena il suo esplosivo spettacolo “Astronomical”, ospiterà altri concerti in settembre. Il format si chiama Spotlight, il primo a esibirsi sarà Dominic Fike. Nel corso delle prossime settimane Epic Games, l’azienda che produce il videogioco, annuncerà gli altri artisti in programma.
Fike, musicista 24enne nel roster della Columbia, ha appena pubblicato il suo album di debutto. Sarà l’artista più giovane a calcare il palco digitale di Fortnite. Il suo coinvolgimento nel progetto è la dimostrazione che il videogame vuole andare oltre alle collaborazioni con le superstar e integrarsi sempre di più nell’industria musicale.
«Il messaggio che vogliamo mandare all’industria musicale è che il nostro palco è aperto a tutti», dice Nate Nanzer, a capo delle global partnerships di Epic Games. «Vogliamo trovare partner appassionati a quello che facciamo e in grado di dar vita a grandi collaborazioni. Quando in passato ci siamo occupati di musica, abbiamo instaurato collaborazioni profonde con tutti gli artisti, da Marshmello a Travis fino a Diplo. Continueremo a farlo».
Fortnite si è rivelato un tesoro inaspettato per l’industria musicale, che continua a cercare voracemente nuove opportunità digitali e interattive per gli artisti che non possono suonare dal vivo a causa del Covid-19. Lo show di Travis Scott è stato uno degli eventi in streaming più popolari di sempre: “Astronomical” ha attirato milioni di utenti e aiutato a lanciare The Scotts, il singolo con Kid Cudi che ha debuttato al primo posto in classifica. Un anno prima Marshmello ha organizzato un concerto simile, e ancora prima, per lanciare la modalità Party Royale, Fortnite ha ospitato spettacoli di artisti come Dillon Francis, Steve Aoki e Deadmau5.
Ora che i concerti nei videogame hanno dimostrato la loro popolarità, Fortnite vuole sviluppare spettacoli diversi, non più usa e getta, ma strumenti di marketing per gli artisti che vogliono promuovere la loro musica. L’idea, dice Nanzer, è replicare quello che succede nei late show americani. Il format Spotlight permetterà a Fortnite di sperimentare con generi e artisti diversi da quelli ospitati in passato, cioè superstar con fanbase sovrapponibili a quelle del videogame.
«Gli show hanno generato un engagement straordinario. Il pubblico è rimasto connesso fino alla fine, e così abbiamo iniziato a cercare un modo per portare tutto su un altro livello», dice Nanzer. «Ora che alcune delle restrizioni per il coronavirus sono state rimosse possiamo tornare in studio. Abbiamo passato gli ultimi mesi a sviluppare un piano. Ci saranno concerti di alta qualità trasmessi da uno studio qui a Los Angeles».
«Tradizionalmente, quando un artista pubblica un album, suona alcune canzoni da Fallon o al SNL. Il nostro format è simile», aggiunge. «Questa è una piattaforma sempre attuale, vogliamo mostrare nuovi artisti al nostro pubblico, per loro è una grande opportunità. Per noi, invece, si tratta di creare esperienze interessanti per i fan. Non vogliamo lavorare solo con gli artisti da Top 40, vogliamo allargare lo sguardo. Vogliamo artisti grandi e anche emergenti».
Nel complesso, il livestreaming si è evoluto da idea di nicchia a piattaforma fondamentale per l’industria, che lo sfrutta sia per le performance che per altre operazioni di marketing. Mentre la pandemia accelerava e il pubblico si stancava degli show di bassa qualità registrati con lo smartphone nelle case degli artisti, i musicisti hanno iniziato a sperimentare soluzioni di streaming premium e in alta qualità. Alcuni hanno proposto tradizionali performance filmate, da vedere dopo aver pagato un biglietto, mentre altri hanno cercato contenuti più immersivi come quelli di Fortnite o della realtà virtuale. L’elemento chiave per dare valore aggiunto a una diretta streaming è proprio l’interattività. Nel caso di Fortnite, questa arriva dalla personalizzazione dei personaggi e dall’interazione con gli altri utenti.
Secondo alcuni critici, la proliferazione di questi concerti rischia di renderli sempre meno interessanti, ma Nanzer non sembra preoccupato. «Se io e i miei amici guardiamo uno streaming tradizionale, l’unica cosa che possiamo fare è scrivere dei messaggi in chat», dice. «È un’esperienza completamente diversa da Fortnite, dove siamo tutti insieme, parliamo con la chat vocale, condividiamo emozioni e balliamo. È tutto un altro livello di connessione».
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.