Questa radio non è una mia idea, non l’ho fondata io. Ma sono orgoglioso di aver saputo mantenere lo stesso spirito, lo stesso valore con cui è nata. Radio Deejay è un punto di riferimento per i “matti” che scelgono di fare questo lavoro perché è l’unica radio che ha saputo mantenere la promessa con cui inconsciamente era nata. E con la quale abbiamo cominciato a fare questo lavoro noi che ce le siamo inventate, le radio.
Semplicemente fare una cosa “figa”. Bella. Che piacesse a noi che la facciamo e a quelli come noi che ci possono ascoltare. Certo, poi abbiamo imparato anche a far quadrare i conti, e siamo anzi diventati anche bravini in questo, ma la regola numero uno è rimasta sempre quella: prima deve essere bella. Una radio preziosa per chi la fa e per i suoi ascoltatori.
È una specie di miracolo che abbiamo saputo far vivere fino a oggi e che continuerà finché continueremo a viverla in questo modo. Io ne sono semplicemente il fratello maggiore, quello che deve dare i consigli e indicare la strada, quello che deve sempre fare il programma migliore per dare il buon esempio. Scherzo. Ma non troppo. Perché la carota si sposta ogni giorno più in là. Si chiami alternativa, per tutto quello che ogni giorno nasce, o ripetitività. Domani? Meglio di oggi.
Siamo Radio Deejay. Linus
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Deejay chiama Rolling
"È un amore che cresce giorno dopo giorno. Non credo ci sia qualcosa che mi renda più felice che fare radio"
La Pina fotografata da Giovanni Gastel
Luciana Litizzetto
Foto di Giovanni Gastel
Andrea e Michele
Foto di Giovanni Gastel
"Far parte di questa radio è come ricevere un regalo da Babbo Natale più bello di quello che avevi chiesto"
Fabio Volo fotografato da Giovanni Gastel
Rudy Zerbi e Laura Antonini
Foto di Giovanni Gastel
"C'è un ambiente ottimo e forse è la cosa che ci distingue da tutti gli altri"
Nicola Savino fotografato da Giovanni Gastel
Vic, Marisa Passera e Federico Russo
Foto di Giovanni Gastel
Gianluca Vitiello
Foto di Giovanni Gastel
Nicola Vitiello
Foto di Giovanni Gastel
"È importante creare un'empatia col pubblico per cui puoi parlare di tutto. Dal riscaldamento globale al Subbuteo"
Nikki fotografato da Giovanni Gastel
Trio Medusa
Foto di Giovanni Gastel
Albertino
Foto di Giovanni Gastel
Roberto Ferrari e DJ Angelo
Foto di Giovanni Gastel
Diego Passoni
Foto di Giovanni Gastel
Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni
Foto di Giovanni Gastel
Linus e Nicola Savino
Foto di Giovanni Gastel
"Deejay era la mio quotidianità da piccolo ed è diventata la mia quotidianità da grande"
Alessandro Cattelanfotografato da Giovanni Gastel
Fiorello
Foto di Giovanni Gastel
Linus
Foto di Giovanni Gastel
Questa radio non è una mia idea, non l’ho fondata io. Ma sono orgoglioso di aver saputo mantenere lo stesso spirito, lo stesso valore con cui è nata. Radio Deejay è un punto di riferimento per i “matti” che scelgono di fare questo lavoro perché è l’unica radio che ha saputo mantenere la promessa con cui inconsciamente era nata. E con la quale abbiamo cominciato a fare questo lavoro noi che ce le siamo inventate, le radio.
Semplicemente fare una cosa “figa”. Bella. Che piacesse a noi che la facciamo e a quelli come noi che ci possono ascoltare. Certo, poi abbiamo imparato anche a far quadrare i conti, e siamo anzi diventati anche bravini in questo, ma la regola numero uno è rimasta sempre quella: prima deve essere bella. Una radio preziosa per chi la fa e per i suoi ascoltatori.
È una specie di miracolo che abbiamo saputo far vivere fino a oggi e che continuerà finché continueremo a viverla in questo modo. Io ne sono semplicemente il fratello maggiore, quello che deve dare i consigli e indicare la strada, quello che deve sempre fare il programma migliore per dare il buon esempio. Scherzo. Ma non troppo. Perché la carota si sposta ogni giorno più in là. Si chiami alternativa, per tutto quello che ogni giorno nasce, o ripetitività. Domani? Meglio di oggi.
Siamo Radio Deejay.
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Prima di andare via
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