Il 17 gennaio uscirà il primo grande disco del 2020. Non è una scommessa, è una certezza. Lo abbiamo ascoltato e There Is No Year degli Algiers è destinato a finire nell’elenco dei migliori dell’anno. È solo una delle tante uscite discografiche che ci aspettano nei prossimi dodici mesi. Poche sono sicure al 100%. Da quando la paura dei leak, la ricerca dell’annuncio ad effetto e la prudenza portano gli artisti a comunicare l’uscita degli album con un breve preavviso, e a volte a pubblicarli di sorpresa, è sempre più difficile prevedere le uscite discografiche nel medio-lungo periodo. Ci abbiamo provato riunendo i dischi più attesi del 2020, da quelli di cui si conosce la data di pubblicazione a quelli che, molto semplicemente, si spera escano.
Dal punto di vista delle uscite discografiche, il 2020 inizierà il 10 gennaio con un bel po’ di pop, da High Road di Kesha a Rare di Selena Gomez fino a I Disagree di Poppy. Non sarà granché pop il disco recitato che Lana Del Rey ha annunciato per il 4 gennaio e che vuole vendere a un dollaro. In Italia, il 10 gennaio si parlerà sicuramente di Cip! di Brunori Sas, di cui sono già stati pubblicati due estratti fra cui la classicissima Per due che come noi.
Il 17 gennaio usciranno Of Montreal, Bill Fay, Halsey, And You Will Know Us By the Trail of Dead e, in Italia, Giovanni Truppi e Dario Faini in arte Dardust (Storm and Drugs è il gioco di parole scelto per il titolo). Il 24 gennaio sarà la volta di un altro discone italiano, Momentum dei Calibro 35, anticipato dal singolo Stan Lee. Lo stesso giorno arriveranno Wolf Parade, Nicolas Godin (Air), Pet Shop Boys, Wire e Reale di J-Ax. Alla fine del mese sarà la volta di There Is No Other di Isobel Campbell, ex Belle and Sebastian ed ex partner canora di Mark Lanegan, e Storm Damage di Ben Watt degli Everything But the Girl.
Sono quattro gli album più attesi nel mese di febbraio: Father of All Motherfuckers dei Green Day (il 7), The Slow Rush dei Tame Impala (il 14, è meglio dei singoli pubblicati, dice chi l’ha ascoltato), Notes on a Conditional Form dei 1975 (il 21) e Miss Anthropocene, il concept di Grimes sull’Intelligenza Artificiale (sempre il 21). Arriveranno anche il disco acustico degli Stone Temple Pilots Perdida (ne parlano qui), il brillante Names of North End Women di Lee Ranaldo dei Sonic Youth in coppia con Raül Refree, From This Place di Pat Metheny e Random Desire di Greg Dulli solista. I dischi da ascoltare in marzo, di cui già si sa qualcosa, sono grae di Moses Sumney, di cui si sono ascoltati due ottimi singoli, l’EP di Noel Gallagher Blue Moon Rising, ma anche Jonathan Wilson, il ritorno delle Cocorosie (Put the Shine On) e degli Weezer (Van Weezer), il disco folk di Stephen Malkmus con Chris Funk dei Decemberists, Matt Sweeney e Spooner Oldham. Titolo: Traditional Techniques. Sempre in marzo, Paul Heaton (Beautiful South, Housemartins) e Jacqui Abbot dovrebbero pubblicare Manchester Calling, una sorta di risposta a London Calling dei Clash.
Nel corso dell’anno sono attesi anche Matt Berninger dei National con Serpentine Prison, prodotto arrangiato dal leggendario Booker T. Jones, e gli stessi National con Cyrano, colonna sonora di una produzione off Broadway. E poi Ozzy Osbourne con Ordinary Man (si è già visto il bel video di Under the Graveyard), gli Idles con Toneland, Cardi B (che non s’intitolerà Tiger Woods come aveva scherzosamente annunciato), i Migos con Culture III e Dua Lipa con Future Nostalgia. Ma anche gli OneRepublic (stando a Ryan Tedder, il disco era atteso per la fine del 2019), Alicia Keys, Alanis Morissette e persino i Boomtown Rats di Bob Geldof che non pubblicano un LP da prima del Live Aid. Perfume Genius ha finito di registrare un disco che, così dice lui, è particolarmente struggente. In giugno uscirà un nuovo lavoro di Paul Weller che il rocker ha definito “fucking classic”. Si sa il titolo della prima traccia: Mirror Ball, 7 minuti. Gli archi sono arrangiati da Hannah Peel, che ha già lavorato a True Meanings. Sta lavorando a un nuovo album anche David Crosby che lo pubblicherà in autunno. Attesi anche gli AC/DC, un’altra collaborazione fra Patti Smith e il Soundwalk Collective, il nuovo di Margo Price. Dave Grohl ha detto che i Foo Fighters pubblicheranno un disco “fucking weird”. Il mensile Mojo parla di un album della coppia formata da Andy Partridge (XTC) con Robyn Hitchcock. “Sarà il nostro Sgt. Pepper’s“, ha detto il secondo.
In Italia, si parla più o meno insistentemente dei nuovi dischi di Sfera Ebbasta (Rockstar risale al gennaio 2018), di Mahmood (in fondo Gioventù bruciata era in parte una raccolta di pezzi già usciti), ma usciranno anche Dente, come ci ha raccontato in un’intervista, Tricarico, Ghali ed Eugenio in Via di Gioia. Questi ultimi andranno a Sanremo, fra le nuove proposte, con un effetto che molti sperano simile a quello ottenuto da Lo Stato Sociale, che però erano fra i big e che a loro volta potrebbero pubblicare qualcosa nel 2020. A Sanremo ci saranno anche Achille Lauro, da cui ci si aspetta un nuovo lavoro dopo la ‘experience’ di 1969, e Rancore. È nell’aria un altro progetto non meglio specificato dei Subsonica, arriverà presumibilmente il debutto solista di Tommaso Paradiso e si spera in un nuovo lavoro degli imprevedibili Verdena. E chissà che Morgan (qui la nostra recente digital cover), che sarà a Sanremo con Bugo, non pubblichi altra musica. Ma soprattutto, il 2020 sarà l’anno del nuovo di Iosonouncane: si intitolerà Ira e uscirà dopo il mese di aprile, a cinque anni dal capolavoro Die. E attendiamo con grande speranza il nuovo di Lucio Corsi e il debutto solista di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz che uscirà nella primissima parte dell’anno.
E poi ci sono i dischi che ci si augura escano. Alcuni artisti, come Kendrick Lamar, saranno in tour: perché non sperare in un nuovo album? È invece noto che i Pearl Jam stanno lavorando da tempo al loro disco. L’attesa per i loro lavori in studio si fa via via più lunga, ma Lightning Bolt risale al 2013: sarà la volta buona? Robert Smith dei Cure ha parlato di vari progetti del gruppo facendo anche il titolo Live from the Moon e lo stesso ha fatto Chris Martin dei Coldplay. Potrebbero pubblicare un nuovo lavoro Fiona Apple (l’ultimo è del 2012) e Lana Del Rey, che al di là del disco di poesia aveva parlato tempo fa di un album intitolato White Hot Forever. Le Haim hanno pubblicato vari singoli che potrebbero preludere a un disco. Si punta anche su Frank Ocean, War On Drugs, Rihanna, Thierra Whack, Strokes, St. Vincent, magari Lady Gaga, Drake, Katy Perry.
Nel 2020 Neil Young pubblicherà Homegrown, contenente registrazioni inedite risalenti al 1974-75, e si dedicherà ad altri progetti d’archivio, ma visti i suoi ritmi di lavoro non ci stupirebbe ascoltare una raccolta di nuove canzoni. Il 4 gennaio, giorno del suo sessantesimo compleanno, Michael Stipe pubblicherà il nuovo singolo Drive to the Ocean e ci piace immaginare che il cantante dei R.E.M. abbia altre sorprese in serbo. Qualcuno spera e qualcuno teme l’uscita di musica inedita dai redivivi Rage Against The Machine, ma dai quattro non è arrivato alcun segnale. E poi, i Red Hot Chili Peppers si sono riuniti con John Frusciante: è troppo presto per immaginare un nuovo album assieme? Bruce Springsteen: pubblicherà finalmente nel 2020 un nuovo disco con la E Street Band? Infine, Beyoncé ha iniziato l’anno pubblicando su Instagram un riassunto del decennio: dobbiamo aspettarci qualcosa anche da lei?
Gli album più attesi del 2020
Tame Impala, Grimes, Moses Sumney, Green Day, Algiers, Lana Del Rey, Calibro 35, Brunori Sas: si apre un altro anno ricco di uscite discografiche. Ecco le principali