Fatta eccezione per le battle di freestyle, dove è sempre e comunque tutto concesso, nel gergo hip hop dicesi “dissing” un brano, o una rima, intesi a insultare e denigrare intenzionalmente un altro artista. Sia chiaro, non tutti i dissing sfociano in un bagno di sangue (per fortuna) come quelli tra Tupac Shakur e Notorious B.I.G. E neanche in una rottura insanabile e definitiva. Il 90% delle volte si tratta di un puro esercizio, quasi a fini sportivi: per dirla con Jay-Z, “è solo wrestling”. E in un altro 9% abbondante dei casi, lo scontro verbale è una perfetta valvola di sfogo per dirimere qualsiasi questione aperta e riportare la pace tra gli animi, se non subito, entro un ragionevole arco di tempo che va dalle settimane agli anni, a seconda dei casi e della permalosità del soggetto.
Altra doverosa precisazione: i dissing veri e propri sono quelli che nascono e muoiono in studio di registrazione o sul palco, e in genere sono diretti ad altri artisti, meglio se rapper. In questa lista, quindi, non troverete gente che si insulta tramite le storie di Instagram, perché quello si chiama gossip. Non troverete neanche insulti a politici o personaggi dello spettacolo che non facciano parte della scena rap perché, anche in questo caso, trattasi di legittima protesta sociale, o di rime ad effetto. In compenso ci troverete noi di Rolling Stone, perché ci è capitato di essere dissati e, non essendo in grado di rispondere con una strofa, diamo forfait e riconosciamo la vittoria a tavolino del nostro avversario, che resta uno dei nostri rapper italiani preferiti.
Kaos One vs Jovanotti (1996)
Quasi universalmente riconosciuto come il primo dissing di alto profilo della storia del rap italiano, è andato in scena su Fastidio, l’album d’esordio di Kaos One, in una traccia intitolata L’antidoto. In quel periodo Jovanotti era parecchio malvisto dalla scena hip hop, in quanto mescolava il rap con la musica leggera italiana, dandone un’immagine troppo annacquata ed edulcorata, a detta di molti. Lorenzo non viene mai nominato esplicitamente, ma i riferimenti a lui e ai suoi singoli più famosi sono chiarissimi: “Piove, senti come piove, piove merda”, dice Kaos. E ancora: “Tu sei un ragazzo fortunato: con il sogno t’hanno dato anche la moto / Tra te e Don Vito non saprei chi è più rincoglionito”. Jovanotti non ha mai risposto.
DJ Gruff vs Articolo 31 (1998)
Il produttore Fritz Da Cat ospitò il gotha della scena hip hop italiana nel suo omonimo album d’esordio: tra di loro c’era anche DJ Gruff, all’epoca reduce dall’esperienza con i Sangue Misto. Ne approfittò per togliersi qualche sassolino dalla scarpa sugli Articolo 31, in un brano, 1 vs 2, in cui non ci andava certo leggero, in particolare con DJ Jad: “Dunque, Jad era il nome di un buzzurro che ora è sbirro / lo scemo all’aeroporto con il ferro, un paladino come Zorro”. Per motivi legali, nel giro di breve le copie dell’album contenenti 1 vs 2 vennero ritirate e ristampate con un altro brano di Gruff, Sucker per sempre, in sostituzione di quello incriminato: pure quello era dedicato a J-Ax e DJ Jad, ma era meno esplicito. Nel 2010 J-Ax e Gruff hanno ufficialmente fatto pace registrando insieme un brano, Il mio nemico.
Fabri Fibra vs Tormento (2004)
Dopo anni a farsi benvolere dall’intera scena hip hop italiana, Fabri Fibra si fece parecchi nemici con la pubblicazione del suo rivoluzionario album Mr. Simpatia. In un periodo in cui, per sua stessa ammissione, era frustrato e incazzato nero ed era molto deluso dal rap in generale, si sfogò nella prima traccia del suo album prendendosela con molti degli allora personaggi di spicco dell’ambiente, tra cui Albertino, La Pina e Tormento: “Non parlo come un gay come quel cazzo di Tormento”, dice in L’uomo nel mirino. Torme, dal canto suo, replicò con Puzza di fighetta, uno storytelling in cui racconta la storia dei suoi rapporti con Fabri e il fratello Nesli (che aveva firmato il beat di L’uomo nel mirino). Il botta e risposta andò avanti per un po’, ma sembra che con gli anni Fabri Fibra e Tormento si siano riavvicinati e che in fin dei conti si trattasse, appunto, solo di un botta e risposta.
Miss Simpatia vs Fabri Fibra (2007)
Dopo il grande successo di Mr. Simpatia di Fabri Fibra, e del successivo Tradimento, una misteriosa ragazza truccata e mascherata come le ballerine del video di Applausi per Fibra pubblicò un video dal titolo Ciao Fibra, in cui se la prendeva con il rapper marchigiano. Si faceva chiamare Miss Simpatia e sosteneva di essere la ex di Fabri. In realtà avevano in comune solo la zona di provenienza (lei è di Falconara, a una ventina di chilometri da Senigallia, dove è cresciuto lui), ma non hanno mai avuto una storia e neppure si conoscevano, come ha poi ammesso la diretta interessata: si era inventata tutto a scopo promozionale, riuscendo così a guadagnarsi il suo proverbiale quarto d’ora di celebrità.
Inoki vs Gué Pequeno (2012)
Inoki è noto per non autocensurarsi mai quando si tratta di parlare dei colleghi, né nelle interviste né sui social. E in genere si limita appunto a esternare il suo parere, condivisibile o meno che sia. Ma nel 2012 ha pubblicato un brano dedicato all’ex amico Gué Pequeno, con il quale aveva militato a lungo nella scena underground, ma che ha poi intrapreso una strada completamente diversa dalla sua. Baciami il culo (Polifemo diss) è stato scritto, per ammissione di Inoki, soprattutto “con spirito goliardico”; Gué probabilmente si è fatto una risata, perché non ha mai risposto. E successivamente ha detto che, se lo avesse fatto, sarebbe stato come “far giocare il Milan contro la Nocerina”.
Vacca vs Fabri Fibra (2013)
Vacca era solito accompagnare Fabri Fibra nei suoi tour, ma tra i due si consumò una rottura molto pubblica, pare innescata dal fatto che Fabri dichiarò in un’intervista di essere “più amico che fan” di Vacca. Seguì una lunga serie di dissing, partiti con Canto primo (di Vacca) e culminati in Niente di personale (di Fibra), un pezzo di oltre 11 minuti del 2014 che nel suo genere è un piccolo gioiello. La sfida a distanza è andata avanti ulteriormente con altri brani (Nella fossa di Vacca, Fatti da parte di Fibra) e secondo molti, per il livello delle rime e dei brani, si tratta della migliore serie di dissing della storia del rap italiano, da ambo le parti.
Marracash e Gué Pequeno vs Fedez e J-AX… forse (2015)
Quando uscì Santeria, l’attesissimo album collaborativo di Marracash e Gué Pequeno, la maggior parte dei fan interpretò il contenuto di Purdi come un dissing neanche troppo velato a Fedez e J-Ax, che però non sono mai nominati esplicitamente nel pezzo. Nella nostra intervista di copertina spiegarono che non parlavano solo di rap, ma della società intera; Marracash ammise però che qualcosa di vero c’era. “Mettiamola così: visto che questa corrente di altro rap – e chiamiamolo rap per capirci, anche se secondo me non lo è, è LOL – si permette di sfottere noi, i nostri amici ignoranti, permetti anche a me di dire che quella roba lì è ridicola, è rap scemo”. Negli anni sono continuate a volare scintille sui social e nella vita reale, ma Fedez non ha mai osato rispondere in un brano; abbastanza comprensibilmente, visto che si tratta dei due rapper italiani più forti in circolazione.
Highsnob vs Fedez (2016)
Dopo aver militato a lungo nei Bushwaka, un duo sotto contratto con l’etichetta Newtopia di Fedez, Highsnob è uscito in maniera abbastanza turbolenta dal roster della label, a suo dire per aver sottolineato alcune analogie tra il suo brano Fa volare e Volare di Rovazzi e Morandi. Ne seguì un chiaro dissing diretto a Fedez, Fisher Price: “Viva l’Italia dei rapper pacco, uno di questi era il mio capo / Per uscire dal suo contratto sai la merda che ho mangiato? / Alzavo il telefono in continuazione, pronto? Sì, sono l’avvocato / La prego di non parlare di ciò che è successo, se no sarà denunciato”. A quanto pare, a quel punto l’avvocato ha chiamato davvero e Highsnob ha risposto con un ulteriore brano ancora più esplicito, La tocco piano: “Fascisti con lo Swatch più che Comunisti col Rolex / Vi ho visto sul palco ieri con la band: Il complesso di Napoleone”.
Beba vs Chadia Rodriguez (2018)
La sfida tra due primedonne è un classico del rap: tra Lil Kim e Foxy Brown, tra Nicki Minaj e Cardi B, tra Iggy Azalea e Azealia Banks, e ora anche tra Beba e Chadia Rodriguez. Tutto parte da un freestyle di Beba, Chun Li, interpretato da molti come un dissing a Chadia, che a sua volta risponde con un ulteriore freestyle, interpretato da molti come un dissing a Beba. Il loro sparring, secondo alcuni, sarebbe ancora in corso, pur senza che nessuna delle due faccia nomi. La speranza dei fan è che sfoci in una collaborazione tra di loro, visto e considerato che entrambe stanno tenendo alta la bandiera della categoria e incoraggiando molte altre ragazze a rappare.
Canesecco vs Gemitaiz e Madman (2019)
La serie Veleno è una delle più longeve e interessanti, arrivata ormai al settimo capitolo: si tratta di dei brani ipertecnici, di solito inseriti nei loro mixtape o album collaborativi, che vedono alternarsi al microfono Gemitaiz e MadMan. A intromettersi nell’idillio è arrivato Canesecco, altro rapper romano che anni fa militava nella stessa crew di Gemitaiz, con la sarcastica Veleno 8, che è un aperto dissing ai due. A rispondergli ci hanno pensato soprattutto i fan, schierati praticamente all’unanimità con la premiata (e quasi imbattibile) ditta Gem e Mad.
Menzione speciale: Salmo vs Rolling Stone (2018)
“Volevo fare il batterista / suonare con un gruppo rock / meglio che fare il giornalista / e pensare che sia un lavoro scrivere su Rolling Stone”. Il dissing che ci vede protagonisti, contenuto in Cabriolet (da Playlist), ce lo ha spiegato direttamente lui nella sua storia di copertina del novembre 2018: “Ai tempi di Mr. Thunder mi avete messo contro Sfera, dicendogli che il pezzo era una presa per il culo nei suoi confronti. Invece io parodiavo in generale la nuova scena trap, e non ce l’ho mai avuta con lui. Quindi mi sono preso una rivincita con voi”. E noi, sportivamente, incassiamo il colpo e ci complimentiamo per la superiorità dell’avversario.