Non sorprenderà nessuno scoprire che una canzone di Natale – White Christmas di Bing Crosby – sia nel Guinness dei Primati come singolo più venduto di tutti i tempi. C’è un’universalità nella musica natalizia che trascende persino la religione. Chiedetelo a Bob Dylan, cresciuto nell’ebraismo ma talmente innamorato delle canzoni dedicate al periodo delle feste da dedicargli un album nel 2009. Dal gangsta rap al jazz, fino al reggae e all’indie-pop, dai crooner ai rocker, l’idea di sfornare la nuova Blue Christmas o Santa Claus Is Coming to Town non conosce limiti di genere. Per questo, abbiamo selezionato i 25 migliori album di Natale di tutti i tempi.
25. “A Weezer Christmas” Weezer (2008)
Se c’è una cosa che è sempre mancata dalla tradizione secolare di musica per le feste, è l’ironia. Beh, i Weezer ne hanno messo una tonnellata in questo EP di sei canzoni. Come se non bastasse, hanno scelto solo brani a proposito di Gesù, a cui hanno dedicato il loro tanto decantato power-pop. Quando Rivers Cuomo canta “Oh, come let us adore him”, in O Come All Ye Faithful, la sua voce inquietante suona più come quella di uno stalker che di un credente. E, nella versione quasi-metal di We Wish You A Merry Christmas, il frontman ricorda un personaggio dickensiano pronto a incendiare il suo angusto orfanotrofio a meno che qualcuno non gli porti un po’ di pudding – e alla svelta.
24. “Christmas Joy in Latvia” Latvian Christmas Cantatas (2012)
Se siete alla ricerca di vera musica tradizionale, non troverete niente di meglio di questo affascinante album ricco di canti natalizi interpretati dal New York Latvian Concert Choir, condotto dal 74enne Andrejs Jansons. Mescolando il moderno con l’antico, il cristiano con il pagano, questa musica evoca l’esperienza degli immigrati americani. On Christmas Eve ricorda i musical di Broadway di una volta, mentre My Lovely Flax Field vi riporterà a un passato lontano e più esotico. E se pensate che la musica di Natale abbia perso ogni significato religioso, The Word Was Made Flesh è quello di cui avete bisogno per far ripartire il vostro orologio spirituale.
23. “Natty Christmas” Jacob Miller (1978)
“We bring you an Irie Christmas and a dancehall New Year”, canta Miller in quest’album brillante e irriverente registrato nel 1978, due anni prima che il frontman degli Inner Circle morisse a solo 27 anni. Miller e l’amico DJ Ray reinterpretano Silver Bells e Deck the Halls in stile dub (la prima va avanti per nove straordinari minuti), e, in All I Want For Ismas, vi faranno capire che cos’è quell’oggetto verde in cima alla loro lista dei desideri. (Un indizio: è erba).
22. “Songs for Christmas” Sufjan Stevens (2006)
È impossibile non innamorarsi di una canzone intitolata Come On, Let’s Boogie on the Elf Dance. Oppure siete quel tipo di persona che vorrebbe sotterrare queste canzoni sotto la neve? In ogni caso, l’EP del cantautore indie-pop di Brooklyn è uno degli album di Natale più fantasiosi e revisionisti in circolazione. Le sue versioni dei classici sono graziose e scanzonate (ascoltate il banjo di Amazing Grace), e i brani originali aggiungono un po’ di pepe alla tradizione. (It’s Christmas Let’s Be Glad è un brindisi ironico e beffardo: “Let’s be glad/Even if the year’s been bad/There are presents to be had/A promotion for your dad”). Come tutti gli elfi tristi, Sufjan ha un gran cuore.
21. “Christmas in the Heart” Bob Dylan (2009)
Christmas in the Heart è un titolo fantastico per questo album inaspettato e stranamente ispirato – con uno come Dylan al microfono, a nessuno verrebbe in mente lo spirito natalizio. In realtà, il suo baritono ingrigito è esattamente quello che serve per dare al suo 34esimo album un fascino sovversivo: non esiste genere che privilegi il bel canto come la musica di Natale, ma grazie a quegli arrangiamenti così diretti e onesti, ascolterete The First Noel o il classico del dopoguerra Christmas Island con orecchie nuove. Aiutato da musicisti come David Hidalgo dei Los Lobos e il chitarrista Phil Upchurch, Dylan canta con una nostalgia autentica e una fragilità commovente, onorando questa musica come parte della tradizione Americana e rendendola parte della sua storia personale.
20. “New Wave Xmas: Just Can’t Get Enough” (1996)
Questa compilation festosa in stile new wave anni ’80 della Rhino è piena di pop alternativo strano e divertente, intelligentemente suddiviso tra assurdi singoli di Natale e canzoncine da college-radio perfette per l’ultima serata prima della pausa per le feste. L’album ha due capolavori romantici (Fairytale of New York dei Pogues e Kristy MacCall e 2000 Miles dei Pretenders), strimpellate adorabili (Christmas di Matthew Sweet e i Buzz of Delight e Christmas Time del Chris Stamey Group) e perle ironiche nerd (Kris Kringle diventa un rubacuori nella Santa’s Beard dei They Might Be Giants). Giudicate da voi l’immensità della bizzarra Peace On Earth / Little Drummer Boy di David Bowie e Bing Crosby, ma non dimenticate One Christmas Catalogue, mini-hit di Natale del 1984, un sublime elenco synth-rock di tutti i modi con cui usiamo le vacanze per segnare il passare del tempo – nel bene e nel male.
19. “Cee Lo’s Magic Moment” Cee Lo (2012)
Trasformato in una stella del funk americano da The Voice, Cee Lo Green ha registrato uno degli album di Natale stilisticamente più ecumenici in circolazione. Christina Aguilera fa una comparsata nella versione jazz di Baby, It’s Cold Outside, dove Cee Lo aggiunge il verso “Baby, it’s bad out there/No cab’s to be had out there”, un leggero tocco di realismo urban; All I Need Is Love, insieme ai Muppets, mescola Manamana, il classico di Sesame Street, con una jam hip hop/soul; e Cee Lo duetta con Rod Stewart e Trombone Shorty per un’elegante Merry, Christmas Baby. I brani che canta da solo alternano senza sforzo il sacro (Mary, Did You Know?) con il profano (la versione iper-virtuosa di River di Joni Mitchell). Questo disco dimostra che Cee Lo e Babbo Natale condividono qualcosa in più oltre che la grossa pancia.
18. “A She & Him Christmas” She & Him (2011)
Che Natale sarebbe senza una magica ragazza dei sogni? Come gli altri album di She & Him, A She & Him Christmas è ricco di un’eleganza semplice e senza fronzoli – ci sono solo la chitarra, il piano o l’ukulele di Ward e la voce retrò di Deschanal (con l’occasionale collaborazione del leggendario batterista Jim Keltner). La loro versione natalizia di Christmas Day dei Beach Boys è come una giornata di sole dopo una nevicata. Zoeey si lascia andare al country in Blue Christmas; e in I’ll Be Home for Christmas suona come Andrews Sister con un serio caso di depressione stagionale, ma in senso buono.
17. “Christmas on Death Row” (1996)
Sorprendentemente, questo album registrato al picco dell’era di Suge Knight ha poco della leggerezza gangsta e molta spiritualità (ascoltate Peaceful Christmas, del crooner Danny Boy), con in più una serie di cover seriose e in stile R&B dei classici della tradizione, suonate da gruppi come i 6 Feet Deep e i Guess. Detto questo, I Wish di Dogg Pound è un perfetto brano alla Tupac e il pezzo solista di Snoop Dogg, Santa Claus Goes Straight to the Ghetto, è memorabile. “On the first day of Christmas, my homeboy gave to me/A sack of the krazy glue and told me to smoke it slowly.”
16. “Christmas Collection” Carpenters (1984)
Nel 1978 i Carpenters hanno venduto un milione di copie con Christmas Portrait. La versione estesa del 1984 è un’autentica bufera, vagamente terrificante, di buoni sentimenti. È come se il Natale fosse stato inventato perché Karen Carpenter ne cantasse nelle sue canzoni; la sua voce mielosa veste Sleigh Ride e What Are You Doing New Year’s Eve come un vecchio maglione. La produzione soft-rock di Richard e gli arrangiamenti orchestrali non sono nemmeno così male – una sorta di versione riscaldata e seventies dell’allegria degli anni ’40.
15. “Christmas With Johnny Cash” Johnny Cash (2003)
Nel corso della sua carriera, Cash ha registrato diversi album di Natale. Nel 2003, l’anno della sua morte, Sony Legacy ha pubblicato quest’eccellente raccolta di canzoni registrate tra il 1962 e il 1980. Il cantautore aggiunge profondità a classici come O Come All Ye Faithful e Hark the Herald Angels Sing: i brani migliori sono i recitati commoventi, canzoni-poesie che raccontano storie d’amore, comunanza e carità. Tutti i ragazzini viziati del mondo dovrebbero ascoltare Christmas as We Knew It, dedicata alla famiglia di Cash, che viveva nella povertà in Arkansas ma era comunque piena di gratitudine per quello che riusciva a dare agli altri.
14. “A Very Special Christmas” (1987)
Il gigante dell’industria discografica Jimmy Iovine ha prodotto questo album di beneficienza all-star per le Paraolimpiadi del 1987. Iovine, non c’è bisogno di dire altro, sapeva essere convincente, e l’album è una sorta di Conferenza di Yalta natalizia dei grandi degli anni ’80; la cover degli U2 di Christmas Baby, Please Come Home ha uno swing r&b autentico, la versione live di Merry Christmas Baby suonata da Bruce Springsteen testimonia una performance piuttosto rilassata della E Street Band ai tempi in cui era al massimo della forma; i Pretenders hanno registrato una commovente Have Yourself a Merry Little Christmas, e John Mellencamp una versione roots-rock di I Saw Mommy Kissing Santa Claus. La vera chicca è Christmas in Hollis dei Run-DMC, che campiona Back Door Santa e contiene una frase inimitabile: “My name’s D.M.C. with the mic in my hand/And I’m chilling and coolin’ just like a snowman”.
13. “A Jolly Christmas From Frank Sinatra” Frank Sinatra (1957)
Pubblicato nel 1957, lo stesso anno in cui uscì l’album di Natale di Elvis, il primo LP per le festività di Sinatra è una sorta di risposta conservatrice al Re. È l’essenza dell’America di Eisenhower, incartata con un nastro bianco e rosso e con un bel fiocco. Questo è il quarto album registrato da Sinatra in un anno piuttosto prolifico, e qui canta come se tutto l’universo fosse in equilibrio sulla falda del suo cappello. A volte gli arrangiamenti e i cori lo intralciano. Ma quando si lascia andare alla nostalgia di I’ll Be Home for Christmas e Have Yourself a Merry Little Christmas, ha la stessa magia di un bacio sotto il vischio.
12. “The Ventures Christmas Album” The Ventures (1965)
Questo album dovrebbe essere un disastro: versioni surf-rock anni ’60 di canzoni di Natale, addobbate con campanelle e altri accessori a tema. In realtà, è un disco eccellente. I Ventures infondono le canzoni in scaletta con intelligenza – aprendo la loro versione di Rudolph Red-Nosed Rendeer citando I Feel Fine dei Beatles, oppure regalando a Frosty the Snowman un arrangiamento in stile Tequila dei Champs, o ancora trasformando la loro Walk Don’t Run in Sleigh Bells. L’idea stilistica non è affatto invecchiata, e la loro Silver Bells è bella quanto una benedizione natalizia dei Velvet Underground.
11. “Pretty Paper” Willie Nelson (1979)
Nel 1963, quando era ancora un aspirante cantautore, Nelson scrisse l’ironica Pretty Paper, che diventerà una hit di Roy Orbison. Sedici anni dopo, la sua versione del brano anticipava il primo album di musica tradizionale natalizia della sua carriera. Come con Stardust, geniale album di cover del 1975, la voce rilassata di Nelson e la sua chitarra delicata danno vita a canzoni raffinate e confortevoli. Questo è un disco da ascoltare quando tutti i parenti sono andati a casa, e finalmente riuscirete a sedervi sulla vostra poltrona preferita a guardare una partita con il volume al minimo. Se riuscite a sincronizzare il momento del sonno con lo strumentale Christmas Blues, potreste essere abbastanza fortunati da dormire fino a Capodanno.
10. “Ella Wishes You A Swinging Christmas” Ella Fitzgerald (1960)
Nel primo brano in scaletta, Jingle Bells, la First Lady del Jazz canta con un trasporto incredibile, uno spirito contagioso che non perde in nessuna delle canzoni di questo album registrato nell’estate del 1960 con un’orchestra condotta da Frank De Vol. In brani come Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! e Winter Wonderland, Fitzgerald allunga le vocali come se volesse farle arrivare nello spazio – e quando si sente davvero di buonumore, sottolinea alcuni passaggi delle canzoni con esclamazioni come: “I’m just wild about hors-es! Yee-ha!”.
9. “Soul Christmas” (1968)
Tutte le stelle del roster R&B di Atlantic Records hanno lavorato a questo fantastico album del 1968. I migliori LP di Natale sono fedeli alle tradizioni ma, allo stesso tempo, tentano strade diverse, e qui il bilanciamento è perfetto. Otis Redding suona una lenta e commovente White Christmas, mentre Carla Thomas trasforma il suo brano-simbolo Gee Whiz in una canzone da cantare davanti a un camino, Gee Whiz, It’s Christmas. E poi c’è la straordinaria Back Door Santa di Clarence Carter – “I ain’t like old Saint Nick/He don’t come but once a year/I come runnin’ with my presents every time you call me, dear”.
8. “White Christmas” Bing Crosby (1986)
Gesù sta al Natale come Bing Crosby sta alle canzoni di Natale: la versione del crooner della ballata di Irving Berlin White Christmas ha venduto 50 milioni di copie, ispirando cover a più o meno chiunque, dagli Stiff Little Fingers ai New Kids on the Block. Settant’anni dopo, il suo timbro resta il modello da seguire per la sua eleganza rilassata e il sentimentalismo signorile. Merry Christmas, l’album del 1945 ripubblicato su CD con il titolo White Christmas, è una raccolta in perfetto stile cattolico-irlandese, con l’inno Faith of Our Fathers e l’elegante Christmas in Killarney. Ci sono anche le influenze hawaiane di Mele Kalikimaka ma, ovviamente, le canzoni migliori sono quelle in cui al centro c’è la voce di Crosby, come Silver Bells e I’ll Be Home for Christmas, che ha reso indimenticabili. Sono questi i grandi cantanti.
7. “Beach Boys Christmas Album” Beach Boys (1964)
I primi Beach Boys potevano trasformare in una festa anche il Raduno Nazionale dei Podologi, quindi non ci sono dubbi sulle potenzialità di un loro album natalizio. Questa raccolta del 1964, infatti, trabocca di sorrisi e maglioncini. La migliore tra i sei inediti è l’ironica Santa’s Beard, in cui Mike Love porta il fratello di cinque anni a incontrare Babbo Natale, che verrà smascherato per colpa della barba finta. Il resto dell’album mescola canzoni allegre come Little Saint Nick con esperimenti come la versione jazz di Frosty the Snowman. E Blue Christmas e White Christmas, cantate splendidamente da Brian Wilson, accompagnato dall’orchestra, suggeriscono i suoni grandiosi di Pet Sounds.
6. “The Best of Christmas Songs” Louis Armstrong and Friends
Louis Armstrong è il miglior padrone di casa possibile per una cena di Natale, e nell’ultima compilation di incisioni di brani tradizionali si fa aiutare da amici come Mel Torme, Dinah Washington, Duke Ellington e Lena Horne. Non c’è brano che non sia immediatamente familiare – come tornare nella casa in cui si è cresciuti, il giorno della vigilia, dopo un lungo viaggio. Mel Torme si prende il centro della scena con The Christmas Song, mentre in brani come Cool Yule, Christmas in New Orleans e Zat You, Santa Claus? è Satchmo a guidare le danze. Il momento più bello è Christmas Night in Harlem, dove canta “Everyone’s gonna sit up til after 3/ Everyone, we be all lit up, like a Christmas tree”, e poi si lascia andare a una fantastica risata festosa.
5. “A Motown Christmas” (1973)
“I really did see mommy kissing Santa Claus/And I’m gonna tell my dad!”, canta un giovane Michael Jackson in quello che potrebbe essere il momento più adorabile della storia del pop natalizio. Ma anche il resto di questo doppio album del 1973 è fantastico. Motown ha messo insieme Miracles, Supremes, Jacksons, Temptations, Marvin Gaye e Steve Wonder, e gli ha fatto cantare classici come Jingle Bells e What Christmas Means to Me, fino alla pedagogica Children’s Christmas Song, con Diana Ross nei panni della maestra che guida un coro di bambini. La ristampa del 1999 pubblicata su Spotify si chiude con I Want to Come Home for Christmas, un brano dell’epoca del Vietnam cantato da Marvin Gaye.
4. “A Charlie Brown Christmas” (1965)
È paradossale che il jazz della West Coast – musica concepita per vendere il lusso della vita californiana – venga associato all’immagine del povero Charlie Brown solo sotto la neve, mentre si lamenta con Linus di quanto il Natale lo intristisca. In brani come Skating e Christmas Is Coming, il Vince Guaraldi Trio trova l’equilibrio perfetto tra introspezione e gioia per le feste. Nel corso degli anni, questo album è diventato uno dei più evocativi di tutta la musica americana. O, come ha detto il creatore dei Peanuts Charles Sculz, “Quando camminano i miei personaggi saltellano un po’ – lui è riuscito a catturare quell’immagine e metterla in musica”.
3. “James Brown’s Funky Christmas” James Brown (1995)
James Brown ha registrato tre album di Natale durante il suo picco creativo: James Brown Sings Christmas Songs (1966), A Soulful Christmas (1968) e Hey America It’s Christmas (1970). Il meglio di queste tre uscite è raccolto in questo album. Alla fine degli anni ’60 Brown stava reinventando il rock & roll a sua immagine e somiglianza, quindi non c’è da sorprendersi che abbia messo un po’ di soul nelle canzoni dedicate alle festività natalizie. Ci sono ballate R&B (Merry Christmas Baby e Please Come Home for Christmas), groove trascinante (Go Power at Christmas Time, Soulful Christmas), e accenni di critica sociale (Santa Claus Goes to the Ghetto, Let’s Unite the Whole World at Christmas). Come Babbo Natale in persona, James Brown ha un regalo davvero per tutti. “White or black, blue or green / Even a man I’ve never seen / Let’s get together!”, canta nella title track.
2. “Elvis’ Christmas Album” Elvis Presley (1957)
Volete sapere quant’era rivoluzionario Elvis per l’America degli anni ’50? Irving Berling, l’autore di White Christmas, era così scandalizzato dalla versione del Re che cercò di censurarla dalle radio. Scusa, Irv. Al contrario, Elvis’ Christmas Album scalò le classifiche e vendette più di 20 milioni di copie. L’album è uno splendido mix di rock & roll leggero (Santa Bring My Baby Back to Me), versioni rispettose di alcuni classici della tradizione (O Little Town of Bethlehem), e accenni alle sue radici gospel (Take My Hand, Precious Lord). Il classico, ovviamente, è Blue Christmas. Ma Elvis aggiunge un po’ di slancio a tutte le canzoni dell’album, riuscendo allo stesso tempo a purificare la sua immagine da cattivo ragazzo.
1. “A Christmas Gift For You From Phil Spector” (1963)
Questo non è solo il miglior album di Natale di tutti i tempi, ma un vero e proprio classico del pop. La produzione di Spector dà a tutte le canzoni una certa grandeur: I Crystals fanno festa in Santa Claus Is Coming to Town; Ronnie Spector fa sciogliere Frosty the Snowman; e nel classico Christmas Baby, Please Come Home, Darlene Love canta un’epica ballata da cuori spezzati. Non è un caso se Brian Wilson ha detto che è il suo album preferito in assoluto.