Gli U2 celebrano il trentesimo anniversario di Achtung Baby e intanto guardano avanti. Stanno infatti lavorando al primo album di inediti da Songs of Experience del 2017, come racconta The Edge a Rolling Stone poco dopo aver lavorato con Adam Clayton all’idea per una nuova canzone.
«Siamo chiusi nella tower of song dove lavoriamo a un bel po’ di idee nuove», dice il chitarrista, aggiungendo che il lavoro è appena iniziato. «Per ora mi sto divertendo a scrivere senza pensare per forza che cosa ne sarà di quel materiale. Il punto è godersi la scrittura senza aspettative, né porsi limiti».
La band deve ancora decidere chi produrrà i nuovi pezzi. «Mi è piaciuto lavoro con Martin Garrix (all’inno di Euro 2020 We Are the People, ndr) e spero di tornare a collaborare con lui prima o poi. Ma non abbiamo ancora deciso nulla a proposito di chi ci affiancherà».
L’unica nuova canzone che gli U2 hanno pubblicato negli ultimi tre anni è Your Song Saved My Life, dalla colonna sonora del film d’animazione Sing 2 dove Bono dà voce al leone rockstar Clay Calloway. «Non è una cosa alla U2», ammette Edge, «ma ci sta nell’ottica di mischiare le carte, fare incuriosire la gente, tentare strade nuove. Valeva la pena farlo. E poi quello è un film con tante belle canzoni, siamo in buona compagnia».
È dalla fine del tour del trentennale di The Joshua Tree, nel dicembre 2019, che la band non fa concerti. Non sono pronti ad annunciare nuovi tour, ma in passato hanno parlato della possibilità di riportare in scena lo Zoo TV per il trentesimo anniversario. The Edge non si sbilancia, ma dice di essere aperto a questa possibilità.
«Mi piacerebbe farlo, non lo escludo. È ancora attuale. All’epoca avevamo a che fare con il sovraccarico delle notizie 24 ore su 27, sette giorni su sette, una cosa mai vista prima. Era l’effetto della tv via cavo che offriva centinaia di canali. E non sapevamo che era solo l’inizio».
«Quindi, sì, penso che lo Zoo TV potrebbe tornare ed essere rilevante quanto lo era allora, assolutamente», continua il chitarrista «È una cosa di cui abbiamo parlato, ma non siamo andati oltre. Non per questo lo escluderei. Il team di chi l’ha prodotto all’epoca lavora ancora con noi».
Per ora The Edge si gode il tempo libero e la nascita dei pezzi nuovi. «Tutti quanti abbiamo sentito l’esigenza di prenderci del tempo per noi stessi dopo l’ultimo tour», spiega. «Per cinque anni siano stati in studio o in viaggio. È uno slancio positivo, ma prima o poi arriva il momento in cui smetti di goderne e ti fermi. Ti senti come prosciugato e hai il bisogno di stare un po’ fermo, anche solo per ascoltare musica. Ed è quello che stiamo facendo in questo momento».
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.