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Al Bano, l’Ucraina e la politica che non c’entra mai

«Già fatico a infilarmi nei fatti di casa nostra, figurati se entro nelle questioni di un Paese che non conosco»: abbiamo intervistato il cantante dopo le ultime notizie

Foto di Alessandro Treves

Dopo il caso che ha coinvolto Al Bano negli ultimi giorni, ovvero l’inserimento del cantante di Cellino San Marco nella black list del governo ucraino e il conseguente invito dell’ambasciatore ucraino in Italia, l’abbiamo raggiunto al telefono per farci spiegare il suo punto di vista. E cosa c’entra la politica nella sua vita.

In realtà, l’abbiamo chiamato tre volte, in due giorni diversi.

Buongiorno Al Bano, come sta?
Diamoci del tu, per favore. E scusami per i giorni scorsi.

Devono essere stati un po’ stressanti…
Sì, ora si è allentata la tensione. Ma ero sotto un fuoco incrociato… Sembrava di stare a Sanremo! (Ride)

Facciamo un po’ di ordine? Come l’hai saputo?
Stavo andando a prendere l’aereo da Zagabria per tornare in Italia. Ero andato a trovare mia figlia. Erano le 12 del giorno 11. Pensavo a un pesce d’aprile in anticipo! È stato il mio amico Vincenzo Mollica a dirmelo, al telefono.

Ti stanno facendo passare per terrorista…
È una questione grave e inaspettata, sicuramente. Con queste vicende di sicurezza non si scherza.

E ora incontrerai l’ambasciatore?
Sì, ho accolto l’invito dell’ambasciatore ucraino in Italia per parlare della mia posizione. Vorrei portare la barca in un porto più tranquillo. Non ho niente da nascondere.

Parlerete dei tuoi rapporti con la Russia, immagino…
Ma tanti miei colleghi vanno in Russia per cantare! Poi non è la prima volta che ho un problema di questo tipo: andai in Israele per un concerto e dopo mi chiamarono in Libia, c’era ancora Gheddafi al tempo. Non mi fecero entrare!

Anche se dovevi solo cantare?
Ma io canto solo, non è una novità. Sono un uomo di pace, che porta gioia nelle piazze.

La politica non c’entra mai?
Ma per niente! Già faccio fatica a infilarmi nelle cose di casa nostra. Come faccio a entrare nelle questioni di un Paese che non conosco. Mi chiamano a cantare, che cosa ci posso fare?

Ma non hai mai neanche fatto un cenno all’Ucraina?
Mai! Avessi detto qualcosa… Ma non ho mai detto mezza parola contro qualcuno nella mia vita.

Qualche politico italiano ti ha chiamato? Ti hanno dato una mano?
No, nessuna telefonata.

Alla fine, cosa pensi che sia successo?

Sai cosa dicevano gli antichi romani?

Cosa?
Errare humanum est.

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