Il nostro occhio percepisce solo una piccola parte delle onde luminose esistenti in natura. A queste corrisponde uno spettro visibile di vari colori, dal rosso al violetto. Ci ricorda i sette colori fondamentali dell’arcobaleno l’occhio con cui Alison Goldfrapp guarda alla sua nascente carriera solista. Dopo ventitré anni al fianco di Will Gregory, fondatore insieme a lei del duo dei Goldfrapp, l’artista britannica ha annunciato l’uscita il 12 maggio del suo primo album solista The Love Invention con un artwork multicolor, a tratti quasi vaporwave. L’opera è dell’art director Mat Maitland, noto creatore di campagne musicali per la stessa Goldfrapp ma anche per Prince, Michael Jackson, Giorgio Moroder. L’occhio come rivelazione, come filtro tra il mondo e l’arte, ma anche generatore di immagini positive e rivelatrici.
«Quando ascolto la musica riesco a vedere il mondo con i colori che mi infondono energia e sensazioni rassicuranti. Attraverso la percezione visiva l’occhio risponde emotivamente ai colori suscitando in noi sempre qualcosa, riuscendo persino a farci cambiare umore di stagione in stagione. Con The Love Invention provo a visualizzare la musica e il suono attraverso il colore. Negli album precedenti tutto era più monocromatico, con tinte a tratti scure, ma ho sentito l’esigenza di discostarmi da quegli esperimenti per muovermi in maniera diversa», spiega Alison parlando dell’album.
«Sono ancora in contatto con Will Gregory e tra di noi va tutto bene. Come duo siamo stati sempre impegnati nella realizzazione di un disco oppure di un tour e non c’è mai stato il tempo di fare altro. Ma era arrivato il momento di dedicarmi a un progetto soltanto mio. Mi sono detta, o adesso o mai più. La matrice del disco è di natura elettronica, da sempre punto fermo del mio universo musicale. Ma non è per esigenze stilistiche di coerenza che The Love Invention preserva ancora determinate architetture sonore. La musica elettronica ha sempre rappresentato una fonte d’ispirazione, una voce amica, sia nelle sue componenti ritmiche sia in quelle appartenenti al mondo dance. Nei dischi del passato ha preso forma un mix coeso di elettronica e linee acustiche, ma ho deciso di spingermi oltre. Ho iniziato a scrivere dopo il lockdown sulla scia delle grandi trasformazioni che quel momento ha portato con sé. Tutto è cambiato. Io stessa sono cambiata, fisicamente e mentalmente. Oggi vivo nel mondo che mi circonda senza appigli specifici ma con più consapevolezza».
La connessione con la dimensione club per i Goldfrapp ha sempre avuto un certo peso specifico e continua ad averlo anche nell’esperienza solista di Alison. «Storicamente è sempre accaduto: in tempi bui cresce il bisogno di esprimersi ancor più liberamente, di danzare per evadere da noi stessi, scappare da ciò che non va bene. È un bisogno primordiale e istintivo che il mondo del club traduce dando vita a una bolla felice fatta di luci, balli, euforia. Con The Love Invention mi riconnetto a questo mondo che mi auguro continui a farci sognare perché ne abbiamo davvero bisogno. Mi entusiasma in particolare il clubbing all’aperto, sotto la luce del sole. Visiterò delle isole in estate e farò qualche esperimento».
Dai testi emerge in maniera cristallina la celebrazione della libertà di cui Alison parla e va a modellarsi – crescendo traccia dopo traccia – su ritmi elettro-pop, house e Italo disco. La numero nove Gatto Gelato ne è espressione riuscitissima. «L’Italo disco è sempre stata lì sullo sfondo della mia esperienza insieme a tutti gli altri generi, con le sue suggestioni anni ’80 e i successi Euro pop. Il titolo di questo pezzo è in lingua italiana ed è un esplicito riferimento ai dancefloor di quella stagione musicale. Ci sono ulteriori richiami anche in altre parti del disco, il tocco contemporaneo però mantiene tutto in equilibrio. Ma voglio che sia l’ascolto a parlare, perché ritengo che la musica sappia spiegarsi molto meglio di me».
Saltare sul cavallo bianco della nostalgia sarebbe troppo facile per una come Goldfrapp che in questo 2023 ha diversi anniversari importanti da festeggiare: vent’anni dall’uscita di Black Cherry, quindici da Seventh Tree e dieci da Tale of Us. In occasioni del genere è pratica diffusa pubblicare pacchetti speciali oppure release e remix inediti. Ma c’è un disco nuovo di pacca adesso a catalizzare l’attenzione. A cominciare dal primo singolo estratto So Hard So Hot, accompagnato da un video diretto in collaborazione con Maitland ed elaborato con tecniche di intelligenza artificiale.
«Ai miei fan lo descriverei così: estatico, divertente e luminoso. A giugno porterò The Love Invention a Glastonbury, ma non so ancora cosa aspettarmi dal ritorno on stage dopo diversi anni di stop. Sarà diverso? Io mi sentirò diversa? Il pubblico come reagirà? Non ne ho idea, ma sarà eccitante scoprirlo».