Quando ha iniziato a lavorare al secondo album, Arlo Parks aveva un desiderio: far sapere a tutti che cantava di esperienze vissute in prima persona. «Nel debutto c’erano storie di personaggi inventati e di gente che conoscevo», spiega la musicista inglese acclamata per il talento nel raccontare storie e personaggi nelle canzoni. «Questa volta ho sceltodi essere più coraggiosa, volevo fosse chiaro che parlavo del mondo visto attraverso i miei occhi e la mia sensibilità. Volevo trasmettere gioia, dolore e confusione, una miscela di emozioni tutte mie».
Parks ha iniziato a lavorare a My Soft Machine (in uscita il 26 maggio) prima ancora di pubblicare il debutto Collapsed in Sunbeams grazie al quale s’è aggiudicata un Mercury Prize. Per inciderlo ci ha messo 18 mesi con session incastrate tra gli show in apertura di Clairo, Harry Styles e Billie Eilish, oltre alle date da headliner, e l’aiuto di un «caleidoscopio di collaboratori» che comprende Ariel Rechtshaid (Vampire Weekend, Haim), Buddy Ross (Frank Ocean) e Romil Hemnani dei Brockhampton. «Avendo realizzato il primo disco durante la pandemia, avevo un gran desiderio di jammare ed esprimermi liberamente con altre persone, tutti nella stessa stanza».
Le esperienze che hanno dato forma all’album sono decisamente varie: gli ultimi due anni somigliano a un’unica gigantesca festa in onore di Parks. Sunbeams l’ha sparata nella stratosfera, rendendola una delle autrici più acclamate al mondo. Oltre a vincere un Mercury Prize, Parks ha ricevuto nomination ai Grammy e ai Brit Awards (dove ha portato a casa il premio come migliore artista emergente). Si è esibita in giro per il mondo togliendosi belle soddisfazioni come aprire per Billie Eilish alla O2 Arena della sua città, Londra, o suonare allo stadio Dublino pieno di fan di Harry Styles.
«M’ero dimenticata di aver fatto tutte queste cose», dice. «La cosa migliore è condividere queste esperienze coi musicisti e i fan. Riuscire a esibirmi dopo che le canzoni sono entrate nelle vite delle persone, e durante quelli che forse sono stati gli anni peggiori della nostra vita, mi ha permesso di sentirmi parte di una comunità».
Definisce gli ultimi due anni, nel complesso, «super felici», ma tiene a sottolineare che c’è un prezzo da pagare per tutto quel viaggiare e per il fatto di esporsi tanto. A settembre 2022, poco dopo aver terminato My Soft Machine e aver cantato in una serie di festival, ha cancellato delle date statunitensi per motivi di salute mentale. Dopo aver pubblicato un comunicato in cui diceva di essere «in un momento buio, esausta e pericolosamente triste» è volata a Londra per riposare.
«Ero arrivata al limite, avevo dato talmente tanto sul lavoro che a me, come persona, non rimaneva poi molto». Aveva tenuto 125 concerti nel corso dell’anno precedente, prendendosi pochissime pause. «Il corpo e il cuore ti dicono che ti serve un po’ di equilibrio e che ti sei spinta oltre. E io ho sentito questo monito nel profondo. Tutti quelli del mio entourage sono stati super accomodanti nel lasciarmi prendere i miei spazi, per entrare in una specie di stato d’ibernazione e passare del tempo coi miei cari».
Ora Parks si è trasferita a Los Angeles. È orgogliosa della comunità che è riuscita a costruire là e per l’opportunità che ha di vivere vicina sia all’oceano che al deserto. Ed è anche vicina alla sua ragazza, l’artista pop Ashnikko. La coppia ha festeggiato un anno trascorso assieme, a dicembre, iniziando a condividere frammenti della propria vita privata per la gioia dei fan che le seguono nei social. «Abbiamo discusso di quanto vogliamo mostrare di noi», spiega Parks. «Per me, le cose sono speciali e belle perché restano fra noi, ma nel disco nuovo ci sono un po’ di canzoni che parlano effettivamente di lei».
Parks si sente fortunata ad avere intrecciato una relazione con una persona che, come lei, ha sperimentato un boom improvviso. «È bellissimo sentirsi compresa e muoversi nel mondo con qualcuno che ti capisce perché sta vivendo le stesse cose, ma a modo suo».
L’album si apre con l’ode romantica Weightless, che è anche il primo singolo tratto dal disco (Softly non comparirà in My Soft Machine). Per descrivere la canzone, Parks snocciola una serie di influenze tra cui gli LCD Soundsystem, la musicista elettronica inglese Loraine James e il rapper John Glacier che l’hanno ispirata a realizzare qualcosa di più «muscolare e incentrato sui synth». Voleva sorprendere la gente e cita un’intervista di Missy Elliott in cui la rapper parla del suo secondo disco e del desiderio di mostrare alla gente di cosa fosse capace. «È un pezzo molto empatico», dice Parks, «con una certa fragilità nel testo. Mi pareva che ben rappresentasse il disco».
Parks ama l’arte e la cultura, come dimostra il lungo e variegato elenco di influenze e riferimenti evidenti nel suo album d’esordio e in un paio di EP del 2019. «Assorbo tutto quel che posso». Il nuovo lavoro è ispirato a molte cose, dai fotografi artistici come Harley Weir, Tyler Mitchell e Wolfgang Tillmans fino al film 35 Shots of Rum della regista francese Claire Denis. «Per mettere a punto l’aspetto visivo del disco, ho guardato per mesi un film al giorno».
Il titolo dell’album deriva da una battuta di The Souvenir, una pellicola indipendente del 2019 che parla di alcuni studenti nella Londra degli anni ’80, in cui i personaggi parlano del motivo per cui fanno film: «Non vogliamo vedere la vita così com’è. Vogliamo vedere la vita così come è percepita dentro questa macchina morbida (soft machine, nda)». Il concetto è piaciuto a Parks che ha iniziato a riflettere su cosa significhi scrivere canzoni che parlano di sentimenti soggettivi. Per lei, la macchina morbida è il suo corpo, i suoi occhi, il suo cuore.
Parks non vuole smettere d’imparare cose, non solo in ambito musicale. Ultimamente ha lavorato sulla propria tecnica da dj e s’è occupata di giardinaggio. Con Ashnikko, ha fatto un foraging walk che le ha lasciato la voglia di saperne di più. Ispirata dai designer indipendenti premiati al British Fashion Council, le è venuta voglia di imparare a farsi i vestiti da sé.
È stato così, esplorando l’ampio ventaglio dei suoi interessi, che Arlo Parks ha ritrovato se stessa. I riferimenti culturali e gli hobby a cui si è dedicata sono un modo per accedere alla “trasparenza” che ammira in gente come Elliott Smith o le sue amiche Phoebe Bridgers e Clairo. Il coraggio che ha cercato e trovato deriva da tutte queste cose e, come nel caso di Missy Elliott, dalla scelta di non porsi dei limiti. Si è data la libertà d’essere vulnerabile e libera. «Non voglio rinunciare a questa schiettezza, che è poi la caratteristica degli artisti che amo».
Traduzione da Rolling Stone US.