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Black Coffee, il dj filantropo che ha conquistato Drake

Il musicista sudafricano racconta il nuovo album 'SBCNCSLY', com'è nata la collaborazione per 'Get It Together' e perché la crisi della musica dal vivo può determinare una rinascita della creatività

Cento dj set l’anno, residenze nei miglior club di Ibiza, Coachella. Apparizioni tv, premi, copertura mediatica globale. Black Coffee è uno dei dj più apprezzati degli ultimi anni. Partito quindici anni fa dalla sua terra natia, il Sud Africa, in cui ha vissuto esperienze traumatiche come la perdita dell’uso del braccio sinistro a causa di un incidente durante i festeggiamenti per la liberazione di Nelson Mandela nel 1990, con la sua forza di volontà e determinazione è riuscito ad entrare con onore nel gotha del djing mondiale. La sua musica è una deep house radicata nella cultura sudafricana, calda e profonda, con un’attenzione particolare allo sviluppo ritmico e alle interferenze jazz, studiato alla Durban University of Technology.

Black Coffee è l’antitesi del dj per come lo immaginiamo: ai bagordi da celebrità preferisce le attività filantropiche, alla vita da superstar predilige quella dell’uomo e dell’artista che mette a disposizione la sua posizione per aiutare la sua comunità e il prossimo. Abbiamo avuto la possibilità di parlare con Nkosinathi Innocent Maphumulo, vero nome di Black Coffee, in concomitanza con l’uscita del suo nuovo singolo SBCNCSLY, in collaborazione con l’artista di origine portoricana e cubana Sabrina Claudia, estratto dal suo prossimo disco in uscita. Anche in un momento così difficile, Black Coffee ci ha contagiato con la sua love vibe.

SBCNCSLY è il primo estratto dal tuo prossimo album e vede la tua partecipazione di Sabrina Claudio, artista che si è fatta notare per alcune collaborazioni di successo come Belong to You con 6LACK e Energy con Burns e A$AP Rocky. Come è nato questo brano?
Lavoro spesso durante i miei spostamenti in aereo. Con oltre cento show l’anno, è difficile per me aver tempo per stare tranquillo in studio. Devo quindi saper trasformare il mondo nel mio studio: aeroporti, hotel, backstage. Paradossalmente però per SBCNCSLY è andata diversamente. Sabrina ed io abbiamo avuto una sessione in studio qualche anno fa. Siamo riusciti a registrare tutte le voci e a portarci a casa gran parte del lavoro sulla traccia, ma senza completarla definitivamente. Ci siamo riusciti da remoto, col tempo, e ora siamo davvero soddisfatti di cosa siamo riusciti a tirar fuori.

Nel mondo della house è sempre difficile trovare i termini giusti per definire un genere. Tu come descriveresti il tuo suono?
Non credo che la musica debba essere costretta in etichette o barriere di genere. Io mi limito a fare quello che più sento mio, di volta in volta. Il brano che sto suonando in un dj set, o quello che sto scrivendo e componendo, dice molto delle emozioni che sto provando in quel determinato istante. Se dovessi scegliere una parola sola per descrivere il mio suono, userei il termine “appassionato”.

Quando produci hai in mente qualche immagine in particolare?
Ho sempre una particolare ispirazione quando compongo. Per me, ogni canzone racconta una storia differente con una propria emozione. Non è questo il senso della musica?

Negli anni hai preso parte a molte collaborazioni (Usher, Alicia Keys, David Guetta) e nel 2017 hai collaborato con Drake per Get It Together, una hit gigantesca presente nel suo disco More Life, nonché uno dei suoi lavori più interessanti. Come è nata quella collaborazione? Hai in programma nuove collaborazione con artisti di generi differenti?
La collaborazione con Drake è stato un momento speciale per me. Avevo pubblicato quel brano qualche anno prima, con un altro titolo, Superman. Drake l’ha sentita e ci è impazzito. Così si è messo in contatto con me. Mi ha chiesto se potevamo aggiungerci qualcosa in più e così abbiamo tirato fuori Get It Together, in cui partecipa anche Jorja Smith. È come dicevo prima: non vedo confini di genere nella musica che faccio. Adesso sto chiudendo il mio prossimo album, SBCNCSLY, che gioca proprio con queste differenze di suoni e featuring (da Pharrell Williams a Kelly Rowland). Non vedo l’ora di condividerlo con il resto del mondo.

La situazione per club e festival è davvero preoccupante in questo momento storico. Dj, club night e festival stanno rispondendo con un grande sforzo digitale alla ricerca di una soluzione per sopravvivere in questo momento storico. Tu come stai vivendo questa situazione e quale pensiero hai sul futuro prossimo dell’industria dell’intrattenimento?
La situazione attuale è una sfida complicata per l’intera industria. Molti di noi che sono abituati a stare per in tour on the road per la maggior parte dell’anno, ora sono bloccati a casa. Voglio però trovare il lato positivo di tutto questo, vederla sotto un’altra luce e pensarla come un’opportunità di rinascita creativa. È qui che possiamo migliorare tutti. Ora che non possiamo più essere in giro tutte le settimane a suonare, possiamo lavorare per perfezionare la nostra arte. Sono sicuro che torneremo più forti di prima.

Sei da sempre uno degli artisti più attenti al mondo attorno a te, con una propensione incredibile nell’aiutare il prossimo. Durante il lockdown hai dato vita al progetto Home Brewed in cui, ogni sabato, ti esibisci in un dj set in livestreaming collegato ad un fundraising per enti benefici. Come sta andando questa avventura?
Home Brewed è un progetto che nasce dritto dal cuore. Ho da sempre utilizzato la mia passione e la mia posizione per aiutare chi ha bisogno, e questo era un ottimo momento per dare un segnale. Con le prime esibizioni abbiamo raccolto più di 20 mila dollari. Oltretutto è stato una magnifica opportunità per rimanere connesso con i miei follower promuovendo cause benefiche. Mi auguro davvero che questa vibrazione positiva possa continuare a vivere anche dopo la fine di tutto questo.

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