Dopo oltre 10 faticosi anni in tour con i National, Matt Berninger non si è ancora abituato alla vita on the road. «Mi piace fare la rockstar, ma alcuni aspetti sono un po’ tristi», dice. «Restare in giro dopo uno show è quello che davvero ti logora». Qualche anno fa, Berninger ha trovato il modo di ridurre gli eccessi post-concerto. Invece di uscire, ha preso l’abitudine di tornare sul tour bus e lavorare con GarageBand. «Non era un’esigenza creativa», dice. «Era soltanto il modo per non fare troppi bagordi». Quelle canzoni sono diventate Return to the Moon, l’album del suo side project danzereccio El Vy creato insieme al vecchio amico Brent Knopf, della band Menomena di Portland, Oregon.
Anche Taylor Swift è una fan: ha segnalato la title-track sul suo Instagram, nella lista: “Canzoni che renderanno fantastica la tua vita”. «Mia sorella è andata fuori di testa», dice Knopf. Cinque anni fa, Knopf ha mandato a Berninger una cartella di file con centinaia di idee musicali. Lentamente Berninger li ha ascoltati tutti. Ha trovato ispirazione durante una visita alla sua casa natale a Cincinnati, e Paul Is Alive è un’ode al Jockey Club, storico club chiuso da tempo, in cui hanno suonato Hüsker Dü, Smiths e Cramps. Altra ispirazione: l’ossessione della figlia di Berninger (6 anni) per Grease. «Il disco è diventato una specie di musical punk rock su Cincinnati negli anni ‘80», dice. Gli El Vy sono appena partiti con il loro tour nei club. «Ho addirittura ballato», dice Berninger. «Di solito sto attaccato al microfono come una specie di spaventapasseri».
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