Wayne Coyne è seduto nella sua Prius, parcheggiato fuori dalla sua casa di Oklahoma City. È più facile parlare al telefono in macchina, dice, dove non ci sono cani, gatti, la moglie e il figlio piccolo. «È il posto migliore per una chiacchierata intima», spiega il frontman dei Flaming Lips. «Non riesco a immaginarmi seduto nel salotto con gente che mi sta a sentire tutto il giorno. Quindi sono venuto qui nel mio piccolo angolo».
Negli ultimi 10 anni, i Flaming Lips hanno pubblicato tre album in studio – The Terror (2013), Oczy Mlody (2017) e King’s Mouth (2019). Hanno anche collaborato con diversi artisti per due album, The Flaming Lips and Heady Fwends (2012) e With a Little Help from My Fwends (2014), quest’ultimo un tributo a Sgt. Peppers dei Beatles. Nel 2012, hanno battuto il record di Jay-Z per il maggior numero di concerti suonati in 24 ore (otto). E ovviamente sono diventati amici di Miley Cyrus e hanno pubblicato il meravigliosamente strambo Miley Cyrus & Her Dead Petz (2015). In questa intervista, Coyne racconta com’è andato il suo decennio, in cui si è anche sposato con Katy Weaver, da cui ha avuto un bambino. «È un piccolo pezzo di felicità nel mondo», dice del figlio, Bloom. «Speriamo resti così!».
Il mio album preferito: Quello dei Beach House che dà nome a nostro figlio. Non mi sembra sia così lontano nel tempo (Bloom è uscito nel 2012, ndt), ma sto per fare 59 anni, quindi non ci sono tante cose lontane nel tempo per me. È l’album che ascoltavo con mia moglie quando ci siamo messi insieme. È un disco che sento ancora moltissimo e a cui penso moltissimo.
La mia canzone preferita: Credo che tutti saranno d’accordo con me su quella canzone di Rihanna con solo il pianoforte (canticchia la melodia di Stay, nda). La gente non capisce quant’è bella perché è di Rihanna, che è davvero popolare, ma è una canzone grandiosa. Un tempo dicevo a tutti che l’avevo scritta io. Hai capito? Cazzo.
La cosa più assurda che mi è successa: Il divorzio con la mia prima moglie, con cui stavo da quando avevo 20 anni. Poi sono stato abbastanza fortunato da risposarmi, e ora ho un figlio. So che suona ridicolo, ma è come se stessi vivendo una nuova vita. Non so se conosci quella canzone… You Only Live Twice, ma è così che mi sento. Ora vorrei vivere fino a 120 anni, perché ho questo bambino e vorremmo farne altri due. Voglio restare vivo finché non invecchiano, capisci? E quindi è così che mi sono ritrovato in una nuova vita. Forse incontrare mia moglie e trovare questa sorta di magia mi ha dato più energia di quanta ne avessi a 30 anni. Non so cosa sia. Non è una droga – non prendo più droghe – ma se fosse una droga, direi a tutti di prenderla (ride).
La serie TV che non sono riuscito a smettere di guardare: Ci siamo arrivati tardi, ma qualche tempo fa abbiamo passato due settimane seduti sul divano a guardare Breaking Bad. Abbiamo iniziato a guardarlo diversi anni dopo la fine. Credo sia il miglior binge watch che si possa fare in assoluto. E credo che lo faremo di nuovo, perché guardando le serie così ti dimentichi quello che succede.
Il miglior libro che ho letto: Un libro su Oklahoma City che parla anche di me e a cui ho partecipato. Si chiama Boomtown, e l’autore è Sam Anderson.
Il miglior concerto: Sto cercando di ricordarli tutti… Ma se ci pensi troppo non dev’essere stato così bello, non credi? Direi i Coldplay nel 2016. Siamo amici e li conosciamo dai tempi del loro primo singolo. Ricordo che quando siamo andati a vedere il concerto – viviamo a Oklahoma City e loro erano a Tulsa, a poco più di un centinaio di km di distanza – abbiamo fatto tardi anche se dovevamo incontrarli e scambiare due chiacchiere. Ma loro sono stati così gentili da aspettarci comunque. Ci siamo incontrati nel camerino: Chris Martin è davvero un ragazzo dolce e premuroso, mi ha regalato un libro fantastico e tanta altra roba.
Ma la cosa migliore è che prima di andare pensavamo: “Beh, li salutiamo, ascoltiamo due pezzi e poi andiamo a cena da qualche parte. Serata fantastica, no? Che ci frega”. Poi siamo rimasti per tutto il concerto. È stato fenomenale. Quando sono arrivati all’ultimo pezzo ci siamo detti: “Non può finire!”. Sono due ore di pura gioia. E non volevamo finisse. Quante volte vi capita di pensarlo a un concerto? Ci penso di continuo, perché vado spesso a concerti e mi ritrovo sempre a pensare: “Beh, forse voglio andarmene”.
Il miglior incontro con un altro artista: Miley Cyrus, siamo diventati amici e abbiamo registrato musica insieme, pubblicato album e suonato concerti. Se all’inizio del 2010 mi avessero detto “Sai, Wayne, succederà questa cosa”, avrei risposto: “Non esiste, cazzo”. Non ci avrei creduto. Se un indovino mi avesse detto: “Tra cinque anni farai un disco con Miley Cyrus”, avrei risposto: “Chi è Miley Cyrus?”. Adesso non mi sorprende, ma sembra ancora strano, tipo… “Ma come mai vi trovate così bene insieme? Voi siete vecchi e strambi e lei è una celebrità, che succede?”. A volte capita con le persone, sei fortunato e impari a conoscerti.
Il miglior outfit che ho indossato: Ho la fortuna di avere un amico che lavora per Paul Smith, a Londra, è un fan dei Flaming Lips e io sono un fan di Paul Smith. Gli ho chiesto per parecchio tempo di trovarmi vestiti fichi, ma tutte le volte che mi proponeva qualcosa dicevo: “Non so, non sono convinto”. Io vorrei sempre che gli abiti fossero ridicoli ed esagerati. Ma lui, insieme a mia moglie Katy, ha messo insieme un abito unico per il mio matrimonio… e all’inizio non volevo metterlo. Pensavo: “Ugh, sembra un po’ ordinario”. Poi l’ho indossato e ho visto come reagivano tutti, quindi mi sono detto: “Beh, sono sempre stato un cretino. Non so davvero cosa funzioni e cosa no”. Mi sento molto fortunato. Ha disegnato questo abito, persino le scarpe, solo per me. Adesso ne ho due, perché lo indosso quasi ogni giorno, così quando la gente mi incontra mi tratta come se fossi il presidente o qualcosa del genere. Non il presidente Trump.
Lo so che non sono io a colpirli, è l’effetto che fa quell’abito. Fa la differenza. Quando sei con della gente, è difficile far capire quanto è importante stare insieme, riuscire a dire: “Sono felice di essere qui, sono felice di passare il mio tempo con te”. Ma quando indossi qualcosa come l’abito che quel tizio ha disegnato per me… è come dire: “Ecco quanto sei importante”. È magico.
La cosa più interessante che ho fatto ma che nessuno ha notato: Ho dipinto un quadro, un ritratto di mia moglie. L’ho dipinta come se fosse una regina a cavallo in un mare di sangue. È un quadro drammatico – come se lei fosse la regina d’Argentina e avesse dato un milione di dollari a un pittore fantasy per farle un ritratto. Adesso è appeso in casa, ha un’illuminazione dedicata e cose del genere. La gente lo guarda e dice: “Chi è quella? Oh dio, è Katy!”. Nessuno sa che l’ho dipinto io; l’ho fatto perché amo dipingere, non per lei. In realtà credo che la metta un po’ in imbarazzo.
La cosa più strana che hanno detto di me sui media: Per errore ho portato una granata in aeroporto, era nel mio bagaglio. Me l’avevano regalata. Stavo andando via da una festa, in Arkansas, e un tizio aveva queste granate per un progetto artistico. Dipingeva armi, granate e roba del genere. Non era utilizzabile, ma era una vera granata e me l’ha messa nella borsa prima che andassi via, verso le quattro del mattino. Sarà successo in 10 secondi.
Sono andato in aeroporto senza controllare la valigia, e durante i controlli di sicurezza ho fatto suonare tutti gli allarmi. Mi hanno detto: “Ehi, hai una granata nella valigia, lo sai?”. E io, “Oh, cazzo! Certo che lo so”. Non è stata una buona risposta. Per fortuna conosco la polizia e i tipi della sicurezza, e hanno capito cos’era successo. Ma hanno comunque dovuto chiudere l’intero aeroporto. Sono passate diverse ore e molte persone hanno perso il volo. Quindi tutti hanno raccontato che ho portato una granata in aeroporto e sono stato beccato. Me lo ricordano sempre, ci scherzano sopra tutti.
Il peggior trend musicale del decennio: Non mi piace fare nomi di altri gruppi perché molti sono amici. E anche se non mi piace la loro musica, adoro le persone e non voglio che nessuno pensi che voglio criticarli. Ma… C’è chi cerca in tutti i modi di sembrare americano, o chi esagera con l’EDM. C’è gente che suona la batteria in maniera davvero drammatica, come se stessero per scoppiare a piangere. Mettono la batteria davanti al palco e un tizio con dei grossi baffi colpisce i fusti pieno d’emozione. Come se volesse dire: “Ci tengo tantissimo! E nella mia musica metto tutta la mia passione e il mio amore, stronzi!”. Ma insomma, nessuno ti ha chiesto di soffrire per me. Ma tu vuoi che io lo sappia, quindi eccoci qui. Soffriamo. ODESZA, è un gruppo? Se dovessi scegliere una band, direi che quelli come loro potrebbero sparire e non me ne importerebbe granché.
Il momento che rappresenta meglio il decennio: Beh, credo sia l’elezione di Trump nel 2016. Non ci sarà periodo storico in cui quel momento non sarà rilevante. Non voglio nemmeno parlare di lui, non c’è bisogno di fare il suo nome. Ma incarna una certa idea di America, un modo di pensare che pensavamo fosse sparito per sempre… l’idea di essere affamati di potere e tutto il resto. Invece eccoci qui.
E poi le stragi nelle scuole, che ora sembrano quasi normali. Se nel 2010 qualcuno mi avesse detto che le sparatorie nelle scuole non sarebbero finite, ma che sarebbero peggiorate fino a diventare la normalità, avrei detto: “È impossibile, non può andare peggio di così”. Molti dei nostri problemi sono evidenti dal 1985. La plastica negli oceani… niente di tutto questo ha solo 10 anni. Sfortunatamente, l’inquinamento e le stragi nelle scuole sono roba vecchia 30 anni. Per me, Trump si è preso tutta la nostra energia, la nostra voglia di fare cose buone per il mondo, perché ora vogliamo solo liberarci di lui. Dovremmo smetterla di pensare a Trump e tornare ad affrontare i problemi che possiamo risolvere. Non merita il nostro tempo, il nostro interesse e le nostre lotte. Possiamo combattere altri problemi e vincere. In ogni caso, non verrà rieletto.
La mia speranza per gli anni ’20: Credo stia già succedendo, ma vorrei che il mondo diventasse un posto in cui tutti sono preoccupati di quello che succede agli altri, in cui siamo consapevoli di avere una voce, di poter supportare aziende che ci aiutano e non supportare quelle che invece non lo fanno. Vedo gente che si preoccupa del cibo che mangia, che chiede da dove proviene, che si domanda dove fa a finire il denaro che dona in beneficienza. Il mondo sta diventando un posto più umano e ottimista. Secondo me sta già succedendo.
Adesso tutti hanno accesso a cose che prima erano dominio dei ricchi. Abbiamo accesso alle informazioni e dobbiamo capire cosa è vero e cosa no. Virtualmente tutti hanno accesso agli stessi siti internet di questi stronzi miliardari; è un campo equo. Possiamo diventare più intelligenti e capire perché certe cose succedono. Dipende da noi, come sempre. Io vorrei pensare: “Voglio scoprire tutto, voglio capire”, invece di “Beh, non voglio saperne niente, se ne occuperà qualcun altro”. Voglio risolvere le cose da solo. Sarei felice di farlo.