«La musica mi parlava e io mi son messo umilmente a sua disposizione». Con questa frase altisonante Venerus apre la presentazione di Magica Musica Tour 2021, il disco live pubblicato ieri da Asian Fake che raccoglie le migliori registrazioni dell’ultimo tour estivo di supporto a Magica Musica, il suo acclamato album d’esordio. Un’ora e mezza per rituffarci all’interno di uno dei concerti più affascinanti dell’ultima stagione, tra ri-arrangiamenti e jam improvvisate, tra assoli e fluttuazioni soniche, in un viaggio cosmico tra le lande spaziali dell’estetica sonora di Venerus per una sintesi temporale del magma elettrico di quei giorni. Perché se non hai visto nemmeno una data del Magica Musica Tour di quest’estate, mi viene da chiederti, sei davvero andat* a sentire musica dal vivo quest’estate?
«Volevo mettere al centro le cose importanti, quelle che davvero contano: gli arrangiamenti e il feeling della musica live», ci racconta mentre giocherella con il nuovissimo vinile del disco che, al suo interno, contiene inoltre una citazione di Giacinto Scelsi e una lettera dell’artista meneghino, «dentro questo disco c’è tutto nella sua verità: è la sublimazione di quelle canzoni». Magica Musica Tour 2021 è infatti il modo ideale per raccontare il Venerus di oggi nella sua svolta comunitaria e cosmica, in questa voglia di costruire attorno a sé un team di musicisti-amici («volevo dare importanza a tutti i musicisti coinvolti nel progetto») con cui condividere questo giocattolo speciale chiamato musica ispirandosi – in nuove vesti contemporanee – a personaggi mitici e mistici della storia della musica come Don Cherry e a quel jazz-pop (dal tratto spirituale) che fa della coralità e dell’unione tra le parti la sua – giustappunto – sublimazione sonora ed emotiva. Se il percorso umano-artistico di Kanye West, o meglio, di Ye, sta passando attraverso la chiamata divina, Venerus sta, sue parole, «attraverso un momento sacro», illuminato dalla chiamata della dea del suono che aleggia nella magica narrazione legata al disco, alle canzoni, ai live.
«Liberato da salvagenti e zavorre» che lo costringevano alla permanenza terrena, entrato in un «nuovo modo di pensare la musica lontano dai canoni dell’industria», il fu Venerus ora si muove leggero tra le nuvole della musica italiana, baciato dal sole e con il vento che soffia tra le dita. Il 2021, infatti, è stato l’anno della sua consacrazione: Magica Musica, il suo disco d’esordio, è stato un successo oltre ogni aspettativa anche per chi – come il sottoscritto – era stato da subito affascinato e folgorato dal talento dell’artista di Asian Fake (grazie alla pubblicazione degli EP A che punto è la notte e Love Anthem), a cui ha fatto seguito un tour forsennato e lunghissimo, una rarità per una stagione pandemica che ha costretto a grandi sacrifici. Ma tutti volevano Venerus, pubblico, addetti ai lavori, promoter. E così è stato.
Venerus e la sua family hanno avuto il merito di rendere accessibile questo discorso e questa narrativa di misticismo musicale, evitando di perdersi in un’aleatoria evanescenza, restando per aria, ma comunque tra noi, concretizzandosi fisicamente proprio attraverso le cose della musica live: il suono zampillante di amplificatori, cavi, casse, il febbricitante senso di brivido di una performance senza metronomo e computer, senza confini, libera di improvvisare e farsi ispirare dal momento, dall’energia che una band può creare – qui davvero magicamente – nella performance live. O come la definisce lo stesso Vinnie, «penso al live come ad uno spogliarsi nudo di fronte alla gente per lasciare che la musica sprigioni la sua magia»; più chiaro di così.
Ecco, uscendo un po’ dalla narrativa visionaria, per ribaltarci in quella adiacente medievale-ecclesiastica, Venerus ha deciso di assumersi a paladino della musica live in Italia. E questo disco, questo vinile di Magica Musica Tour è il dipinto che ricorderà le sue ammirevoli gesta lungo la penisola. «Credo nella musica suonata», annuncia da buon fedele. E noi ci crediamo. E lo sentiamo. Crediamo in te Vinnie.