«Adesso ho dei figli, cazzo se sono vecchio», mi dice Diplo tra le risate di Jillionaire e Walshy Fire, seduti su un bel divano di pelle rossa. Sembrano fin troppo tranquilli per aver appena annunciato la fine dei Major Lazer: un album nel 2019 (probabilmente non questo ultimo Essentials, praticamente una grande raccolta) e un ultimo tour in Africa, poi si chiuderà il sipario.
«Siamo stati in tutti i posti in cui sognavamo di esibirci. Come producer, invece, imparo ogni giorno qualcosa», dice Diplo. È diffcile dargli torto: in 10 anni hanno suonato di fronte a un pubblico immenso e in location pazzesche. Comeè successo a Cuba, con un live che è probabilmente il punto più alto della loro storia. «C’erano 500mila persone, talmente tante che non puoi neanche chiamarlo pubblico», dice Walshy Fire. «Ricordo l’eccitazione che sentivo prima del concerto,e quella che poi è tornata indietro. Non ho mai sentito arrivare così tanta energia da sotto il palco, è stato incredibile».
Dopo l’uscita dell’album, i tre si dedicheranno a progetti diversi. Legarsi a una band, anche se liquida come i Major Lazer, non ha più senso per uno come Diplo. «Adesso è cambiato tutto, è il pubblico ad avere il controllo», dice. «Un tempo i ragazzini ascoltavano lo stesso pezzo decine di volte, erano obbligati a ingurgitarlo da radio e tv. Adesso possono costruirsi percorsi nuovi e imparare da quella musica. È quello che facevo io, per me andare nei negozi di dischi era come andare a scuola». Per questo l’ultimo album sarà «un disco vero. Sempre se riusciremo a finirlo!».