«Sto cercando di far capire alle persone che non è che sto a casa a grattarmela». Ogni frase di Elettra Lamborghini potrebbe essere l’esergo di un manuale di galateo. Ormai la conosciamo: è schietta, ironica, cazzara. Però questa volta, seduti a chiacchierare con lei per l’uscita del suo secondo disco, Elettraton, la vediamo molto più concentrata del solito. Vorrà mica farci credere che le ereditiere lavorano?
Ridendo e scherzando, son passati quattro anni dall’uscita di Pem Pem, il suo primo singolo da 87 milioni di stream. In mezzo un disco, Sanremo, la ristampa del disco, singoli, programmi televisivi e un sacco di stories su Instagram. Il tutto per dimostrare l’affermazione della prima riga (che da ora chiameremo, appunto, l’esergo).
In quanti si sarebbero aspettati un disco numero 2? Eppure Elettraton, per i meno agili Elettra + Reggaeton, è realtà, e uscirà il 2 giugno. «L’hai ascoltato?», chiede appena ci sediamo per iniziare la nostra chiacchiera. «Pareri?». C’è il clima da prova del nove: «La differenza con Twerking Queen (il suo primo disco, nda) è più che altro una questione di qualità. In questi anni mi sono messa sotto, ho lavorato, sudato, volevo alzare l’asticella sia dal punto delle produzioni che da quello vocale», ci racconta in una sala riunioni della sua casa discografica. «L’ho registrato un po’ a Milano, un po’ a Madrid, un po’ a Miami e un po’ in Messico».
In un comunicato leggiamo che ha seguito personalmente tutti gli step, dalle produzioni alle grafiche: «Sono pazza, sì. Se non mi escono i capelli bianchi non mi vengono più. Sono veramente contenta, ma mi son stressata molto per questo album. Infatti ho inserito anche un messaggio di ringraziamento a tutte le persone che l’hanno reso possibile. A chi mi ha supportato e sopportato». Le chiediamo se sia una tipa tosta con cui lavorare: «Sì. Il video l’ho fatto cambiare cinque volte. Sono una perfezionista, un po’ maniaca del controllo. Vorrei fare tutto io, poi mi rendo conto che non è possibile». Elettra si è applicata, però non ve la immaginate seria. Seguono i titoli di alcune tracce: Teta («Parla di tette. Dice: ti do le mie tette ma non sono tua mamma»), Perreandote («Si può tradurre come “twerkandoti addosso”, una roba così. L’ho scritta io. Dice “ti sto twerkando addosso, oggi sono focosa”»).
Tutto come sempre, insomma. Che poi la cosa che fa sorridere è come la sua immagine sexy sia contrapposta a quella della vita reale: «Inizio a pensare di essere un Dr. Jeckyll/Mr. Hyde. Una volta forse ero anche più porca, ora son diventata una suora. Poi ogni tanto una foto un po’ hot su Instagram ci sta. Non devo aprire la bocca però, se mi senti parlare scende tutto, sono un po’ una cazzona (ride)».
Il suo essere cazzona, come dice lei, è stato ingrediente fondamentale nel suo personaggio. Prima della musica c’è stato Supershore, reality di MTV che l’ha resa meme in spagnolo (ricordiamo solo “Mi culo es verdadero“, claim inserito anche nel suo primissimo feat. con Sfera e Guè). Nessun rimpianto, anzi: «Mi sono sempre vista come un personaggio particolare, diciamo. Sapevo che avrei potuto regalare gioie», ci dice non nascondendo una certa nostalgia per i tempi dei reality. Di anni ne son passati sette, ora ne ha 29, è sposata. Le chiediamo se abbia qualche consiglio da dare alla sé stessa di qualche anno fa: «Le direi di godersi un po’ le cose. Sto imparando un po’ ora, ma di base penso sempre che potrei fare di più, che potrei ambire a di più, che quello che ho fatto finora non è niente. E invece dovrei darmi una pacca sulla spalla e dirmi: Elettra, sei stata brava».
Ora ci convince anche di essere diventata saggia: «L’anno scorso ho passato uno dei periodi più brutti della mia vita. Non dico sia stata depressione, perché la depressione è una cosa diversa, ma un momento tristissimo, con pensieri scuri. Non sapevo dove sbattere la testa. È durata tanto, dopo qualche mese inizia a mancarti quello che eri. Grazie alla terapia sono rinata, e ora sto benissimo. Ho imparato che le persone cattive ci sono e ci saranno sempre, e che non c’è niente da fare. È incredibile come sei mesi fa piangessi e mi chiedessi come cambiare… Ci ho messo un po’, ma oggi mi sento serena».
Su Instagram polemizza meno, non litiga (quasi più) con nessuno, vive tranquilla. «Sto bene con me stessa e non ho bisogno di criticare nessuno. Ho imparato che non sempre è utile fare la parte di quella sincera. Puoi esser sincera anche a casa tua. Pare che se non sei schietto, allora sei falso. No. Le persone ci rimangono male». E con questa frase capiamo decisamente che no, in un reality non potrebbe decisamente più andare.
Torniamo alla musica. «Mi piace farlo, mi diverto. L’unica cosa importante è che sia un bel prodotto, che le canzoni siano fighe. Se finiscono in classifica meglio ancora, ma non è che sto lì a rosicare». Ok, è vero allora: Elettra è ufficialmente diventata saggia. Per chiudere il cerchio le chiediamo come si vede in futuro, se ammira qualcuno in particolare, lei che ha un po’ attuato il modello celebrity americana che si destreggia tra musica, tv, linee di vestiti, e vari prodotti brandizzati (quest’anno abbiamo mangiato il suo uovo di pasqua, niente male). «Non lo so, sai. Mi piace il mondo dell’estetica. Forse farò una linea di skin care». Ma niente idoli: «Non ho mai avuto grandi modelli». Neanche da piccola? «Mi piaceva un casino Ricky Martin. Vale?». Eccome se vale. «Be’, poi una donna che mi piace tantissimo è Britney. Lei è una vera star, l’hanno massacrata. Vorrei poterle scrivere e dirle: vieni con me che ci divertiamo. Amo le icone senza fronzoli».
Il mondo dello spettacolo però non lo frequenta molto. «Ho tantissimi conoscenti, con alcuni siamo diventati amici, ma io sto bene a casa mia, con mio marito». Ve l’avevamo detto che è diventata saggia. Ci lascia con tre motivi per ascoltare Elettraton: «Perché mi sono fatta il culo e vorrei che le persone sentissero la differenza, perché vi farò ballare e perché sono una figa pazzesca». Per non farci dimenticare l’esergo.