Gaia, quando il Sogno di diventare una popstar si realizza | Rolling Stone Italia
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Gaia, quando il Sogno di diventare una popstar si realizza

X-Factor, Amici, Festival di Sanremo. E ancora il successo nazionale e la collaborazione internazionale con Sean Paul. Per l’artista italo-brasiliana i sogni non hanno limiti geografici

Gaia, quando il Sogno di diventare una popstar si realizza

Gaia

Ci sono pochi artisti in Italia che hanno l’ambizione di Gaia. Finalista di X-Factor nel 2016, ha trionfato ad Amici nel 2020, dimostrando come nel nostro paese ci fosse spazio per fare del pop di respiro internazionale. Per arrivare a questo, Gaia ha dato ascolto alle sue origini brasiliane, costruendo così una musica unica, personale, che miscela italo-portoghese ai suoni delle diverse culture. Così è riuscita a conquistare radio e classifiche, arrivando a collaborare con artisti di calibro mondiale come Sean Paul. Nel contempo il suo sogno di diventare una popstar è passato attraverso due album, Nuova genesi e Alma, e una partecipazione a Sanremo (nel 2021 con Cuore amaro).

Da vera dreamer ha superato ostacoli e difficoltà, lavorando quotidianamente per migliorarsi, da X-Factor a Sanremo, da Amici fino ad oggi. Ci siamo quindi fatti raccontare da lei cosa significa lottare e realizzare i propri sogni.

Il tuo sogno di cantante è passato attraverso grandi palchi televisivi come quelli di X-Factor, Amici, Sanremo. Come vedi il tuo percorso fino ad oggi e che significato dai a quelle esperienze?
Non esiste un percorso standard, ognuno deve seguire il proprio istinto e agire di conseguenza. Ho sempre guardato a queste esperienze come fossero dei capitoli di un libro, non il finale del racconto.

Sognare significa immaginare un futuro. Tu al futuro ci pensi spesso?
Spero di continuare a proteggere il mio flusso creativo e di poter condividere la musica con tante persone. Al futuro non voglio dare troppe responsabilità perché è nel presente che si crea ciò che arriverà dopo.

Abbiamo parlato di palchi molto importanti che spesso portano con sé grande attenzione mediatica che può tradursi anche in maggiori critiche. Che rapporto hai con questo lato del tuo mestiere?
Ho spesso ricevuto critiche e incontrato ostacoli durante il mio percorso. Credo faccia parte del processo di crescita e scoperta di sé stessi, soprattutto se vissuto davanti ad un pubblico. A volte le persone tendono a non comprendere ciò che non reputano ‘familiare’ o già visto. Può capitare che la prima reazione possa essere di giudizio ma ci sono anche tanti altri che supportano la tua visione come se fosse la loro. È in quei momenti che comprendo profondamente il potere della connessione tramite la musica, il sentire.

Dai l’impressione di essere stata quella bimba che intratteneva la famiglia cantando e ballando per casa. Hai sempre sognato di diventare una popstar?
Ho sempre voluto fare musica o comunque qualcosa che mi desse la possibilità di esprimermi creativamente. Disegnavo, scrivevo, ballavo e cantavo. Le canzoni hanno vinto a mani basse su tutto perché nonostante la mia appartenere timidezza, stare sul palco era ed è tuttora una delle sensazioni che mi arricchiscono di più al mondo. Quindi da allora il piano B non è mai stata un’opzione plausibile.

Come nasce, oggi, una tua canzone? E che rapporto hai coi tuoi brani?
Ogni ‘figlia’ nasce, cresce e vive secondo un suo proprio flusso. A volte parto dal testo, a volte è la musica che guida. Spesso un’urgenza emotiva, a volte semplicemente una progressione di accordi che chiama il resto. Le canzoni non ci appartengono. Appena ci concediamo di essere un ‘safe space’ per loro, queste arrivano, si scrivono da sole e ci lasciano addosso la lezione che dovevamo comunicarci.

La storia della musica è storia di grandi personaggi e grandi storie. Quali sono quelle che ti hanno ispirato e motivato di più nel tuo percorso?
Sicuramente tra i cantanti stranieri che mi hanno ispirato e spronato a dare sempre il massimo e forse qualcosina in più ci sono Nina Simone, Caetano Veloso, Elis Regina, Rosalía e Beyoncé. Tra quelli italiani ad ispirarmi maggiormente è stato Tenco. Di contemporanei apprezzo molto Madame, Elisa, Mahmood.

Nella tua musica la cultura italiana e quella brasiliana si affiancano e stimolano a vicenda. Cosa significa per te unire i tuoi due universi nelle canzoni?
La mia è una musica sincera. Questa sono io e questo devo e voglio raccontare. Non potrei esprimermi liberamente senza la commistione di entrambi i mondi culturali. L’equilibrio sta nel mantenerla una ricchezza e non l’unico elemento su cui puntare, artisticamente parlando.

Realizzare un Sogno significa mettersi in gioco con impegno e coraggio affinché possa realizzarsi. Cos’altro serve – a tuo parere – per poter lottare per i propri sogni?
Essere in costante ascolto con sé stessi. Concedersi di evolversi, cambiare, sbagliare, senza giudizio. Credere nella propria visione del mondo, senza intestardirsi troppo. Inoltre il team e le persone che ti circondano contano infinitamente.

Immaginiamo che molti ragazzini e molte ragazzine ti seguano. Magari tra queste persone c’è anche chi vorrebbe fare il tuo lavoro. Che consiglio senti di poter dare a chi vuole tentare di realizzare questo Sogno?

Se non ci credi tu non ci crederà nessuno! L’universo è giusto, se semini con costanza e amore, nasceranno campi di fiori e opportunità che meriti. In bocca al lupo, u got this!

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