The Edge non è uno che ama usare iperboli quando discute degli U2, eppure parla in termini grandiosi della residency che la band terrà allo Sphere di Las Vegas a settembre e ottobre. «Rappresenterà una sorta di salto quantico nell’idea stessa di che cos’è un concerto, o almeno me lo auguro».
Gli U2 apriranno Achtung Baby Live, la residency allo Sphere di Las Vegas, il 29 settembre. I prezzi dei biglietti partono da 140 dollari, il 60% dei posti disponibili costerà meno di 300 dollari. «Stiamo cercando di fare del nostro meglio per essere il più possibile corretti e rispettosi nei confronti dei fan», assicura il chitarrista. «Stiamo anche differenziando il costo dei biglietti in modo che ce ne siano di abbordabili. I tagliandi più richiesti non saranno trasferibili anche se, inevitabilmente, alcuni finiranno sul mercato secondario. Non possiamo farci granché».
Anche per una band come gli U2, abituata ad allestire spettacoli grandiosi, la serata d’apertura probabilmente rappresenterà un momento epocale. Lo Sphere, che si trova sullo Strip vicino al Venetian, è in fase di costruzione da cinque anni, con costi che pare abbiano sfondato il tetto dei due miliardi di dollari. Definita «la più grande struttura sferica del mondo», è larga 157 metri e alta 111, e può ospitare fino a 17.600 spettatori.
Gli U2 ne hanno sentito parlare per la prima volta poco più di due anni fa. «Siamo sempre in cerca di nuove tecnologie applicate al mondo dei concerti e dell’audio. Abbiamo chiesto informazioni al nostro team e abbiamo scoperto che erano già stati presi dei contatti esplorativi per farci partecipare a un eventuale evento di lancio».
La band, che dal vivo si è sempre spinta oltre i confini dell’esperienza musicale tradizionale, rappresenta una scelta naturale per le caratteristiche dello Sphere. Con una differenza fondamentale: i precedenti, spettacolari show degli U2, a partire dalla Zoo TV, avevano luogo in strutture pensate per eventi sportivi. «Lì ci si scontra con un’acustica tutt’altro che ottimale, dato che non sono posti concepiti per esaltare il suono», dice il chitarrista. «È una lotta continua per superare l’impronta che il luogo dà all’audio. Il divario tra ciò che si vorrebbe far sentire e ciò che effettivamente esce spesso è enorme».
Lo Sphere, al contrario, è stato costruito per creare esperienze audiovisive coinvolgenti per concerti dal vivo e film appositamente concepiti per quel contesto. «Finalmente avremo esattamente l’audio che vogliamo che la gente senta, senza che l’acustica dell’edificio interferisca. Per noi, è come stare in un bellissimo parco giochi».
È un parco giochi che comprende uno schermo led con la migliore risoluzione esistente, 1o mila immersive seats vibranti, effetti ambientali come il controllo della temperatura e ventole, 164 mila altoparlanti. Siamo stati invitati in una struttura di prova a Burbank, California, per toccare con mano alcune delle caratteristiche che avrà lo Sphere, che fanno sembrare l’IMAX un’esperienza naïf e banale.
«Dà modo di portare le persone indietro nel tempo oppure all’interno di mondi generati dal computer, il tutto in modo assolutamente credibile», spiega The Edge. «È un genere nuovo di esperienza immersiva, quasi una nuova forma d’arte. Per noi la parte divertente è immaginare cosa fare con questa tecnologia».
«La mia speranza è che si faccia una sorta di balzo in avanti nell’idea di ciò che può essere un concerto. Giacché abbiamo a disposizione questo parco giochi incredibile, desideriamo che ogni momento sia importante, non vogliamo usare un effetto senza che vi sia un valido motivo. Se c’è una buona ragione a livello creativo per ricorrere alle sensazioni tattili sui sedili oppure al vento, li useremo. Ma non ci sentiamo in dovere di utilizzare tutto, ogni cosa deve essere giustificata».
Registi come Darren Aronofsky stanno già girando film destinati in esclusiva allo Sphere. Anche gli U2 stanno progettando le loro esperienze visive, ma l’attenzione resta rivolta anzitutto alla musica. Si ascolterà tutto Achtung Baby del 1991 con l’aggiunta di altre canzoni della loro carriera. È poco probabile che la scaletta cambi in modo significativo da una sera all’altra.
«Purtroppo, a causa del tempo e delle spese necessari per l’allestimento di alcune scenografie, sarà difficile essere veloci e spontanei come accaduto in altri tour», spiega The Edge. «Ma faremo comunque in modo che ci siano delle sezioni dello show più estemporanee, che varieranno di sera in sera. Credo che nessuno della band voglia che lo show viaggi su un binario fisso».
La serata di apertura si terrà a pochi mesi dal 30° anniversario di Zooropa. «Penso che ci saranno alcuni cenni a Zooropa. Nella nostra testa, quei due tour sono una cosa sola, ma il pezzo forte sarà Achtung Baby».
The Edge non canta Numb da trent’anni: lo farà in occasione di questo concerto? «Se ne è parlato, ma non è ancora sicuro. Vedremo. Dipenderà da ciò che ci sembrerà più avvincente ed emozionante». Il batterista Larry Mullen Jr. non sarà presente. Si sta riprendendo da un’operazione alla schiena e verrà sostituito da Bram van den Berg.
Gli U2 non sono l’unico gruppo che si esibirà allo Sphere nei prossimi anni e probabilmente la loro residency non si protrarrà oltre l’autunno. «Non vogliamo prendere altri impegni», spiega The Edge. «Faremo un passo alla volta e vedremo come andrà, ma non escludiamo di fare altri concerti. Al momento, per iniziare, ci sono questi show. Vedremo come andranno».
Da Rolling Stone US.