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I Boom Da Bash e il reggae Made In Italy

Ci siamo fatti quattro chiacchiere con gruppo salentino, attualmente impegnato nel Radio Revolution Summer Tour. Leggi l'intervista
Boomdabash. Foto: Stampa

Boomdabash. Foto: Stampa

Prima tappa vicino casa, a Gallipoli, a fine giugno, poi un paio di «aperture da brividi» al Carroponte di Milano e nella Capitale al seguito di un ragazzone di nome Damian Marley, il Radio Revolution Summer Tour dei Boom Da Bash non si ferma e anzi prende sempre più corpo. E forma. La sostanza c’è eccome: un nuovo disco uscito il 16 giugno, “Radio Revolution”, il loro quarto lavoro in studio, 25 date di cui una decina già annunciate in giro per la Penisola e un live set «molto curato, con dettagli definiti al millesimo di secondo», una consolle messa lì in cima a uno scranno e un ledwall sei metri per due e… cannoni sparafuoco! Insomma, dicono Mr Ketra e Biggie Bash, rispettivamente beatmaker e voce dei salentini, «un vero spettacolo». “Radio Revolution” (SoulMatical/distribuzione Self), «in assoluto il disco più sofferto», con ospiti J-Ax, Bluebeaters e Alessandra Amoroso, tiene salda la presa su binomio reggae/dancehall ma che ha levigato le sonorità guardando al pop, cercando la quadra tra canzone, fruibilità, radici e impegno.

Quindi, per questo “Radio Revolution” avete sentito un po’ di pressione? Cosa vi preoccupava di più?
Biggie Bash: Sentivamo crescere le aspettative della gente, questa volta più che in passato. La nostra caratteristica è farci influenzare dagli stimoli esterni, e siamo sempre alla ricerca di cose nuove da assimilare e rimescolare a modo nostro nelle produzioni, nelle liriche. A livello di composizione, il lavoro per “Radio Revolution” è durato quasi un anno. Abbiamo voluto creare un approccio alla produzione molto più internazionale e penso che ci siamo riusciti. Questa è la sua prima caratteristica, dovuta anche all’entourage di cui ci siamo circondati. Volevamo ottenere uno standard musicale più alto, per cui abbiamo chiamato su alcuni brani Marco Zangirolami.
Mr Ketra: A cui si è aggiunto anche Stefano Grandoni, chitarrista con Malika Ayane, grande fan dei Boom Da Bash. Ha portato a un approccio nuovo e ben preciso, con tanto di assoli, cosa mai apparsa su un nostro brano.
Biggie Bash: Anche per i feauting ci siamo detti di essere più incisivi, di osare. Ma non a livello mainstream, perché ci sono Alessandra Amoroso o J-Ax, ma per il confronto che volevamo con artisti di livello alto e con certe caratteristiche.

La Amoroso ha sempre manifestato una certa passione per il raggae, al di là di quello che fa con la sua musica.
Biggie Bash: Lei già ci conosceva. Ma la cosa figa è stata portarla nel nostro mondo, non siamo stati noi a sconfinare nel suo, si è calata perfettamente nel mood, così come ha fatto J-Ax. Sì, il disco ha delle influenze pop, cosa che peraltro ha sempre fatto parte del mondo Boom Da Bash, e che fin dall’inizio ci è sempre piaciuto di noi: mescolare le nostre influenze con il linguaggio del pop.

Ed è stato quindi uno scivolamento spontaneo, naturale?
Biggie Bash: Ascoltiamo un sacco di musica diversa dal genere che spingiamo di solito. Mi piacciono molte cose diverse, da Lana Del Rey a molta della roba che passa per radio, ho ascoltato anche il disco dei The Kolors, ad esempio, i ragazzi che hanno vinto Amici. Sono tutti stimoli e influenze che, una volta arrivati in studio, si ripropongono al tuo orecchio ed elabori a modo tuo.

Allungare i tempi di lavorazione vi ha aiutato ad approfondire alcuni aspetti legati alla scrittura o vi ha messo in crisi?
Biggie Bash: Entrambe le cose. Penso che nella vita di un gruppo, nel suo ciclo vitale, si raggiunga sempre e in maniera fisiologica un momento in cui arrivano le paure, il pensiero di non riuscirsi a ripetere e senti che devi spingere di più. Dovevamo trovare qualcosa di nuovo, la giusta quadra per questo disco. Certo, avremmo potuto fare un disco come gli altri, magari in soli due mesi, con le stesse potenzialità e sonorità, e gli stessi contenuti. Però abbiamo voluto cercare di allargare la visione generale. Questo disco scorre.

Ci parlate di un un brano come “Un attimo”, il cui video è stato girato nel penitenziario di Lecce?
Biggie Bash: Ha un sacco di significati, e rientra all’interno di un progetto che avevamo da tempo, e cioè portare la musica dei Boom Da Bash in un luogo così. Un lavoro complicatissimo, soprattutto a livello burocratico, che abbiamo voluto fare a Lecce per un sentimento di vicinanza e perché avevamo maggiori possibilità di realizzarlo. Il pezzo è una visione, sulla scena musicale ma anche al mondo della criminalità, che in sostanza dice: anche se pensi di essere il numero uno, un domani pagherai il prezzo delle tue azioni. Girare in carcere è stato una cosa incredibile, una delle esperienze più belle per noi. Pensa che i detenuti, una cella sì e una no, avevano già un nostro disco, ci conoscevano, per via dei figli o perché era già fan di suo. E il giorno prima abbiamo suonato live lì, anche se non tutti hanno potuto assistere.
Mr Ketra: Aver regalato loro delle emozioni e un giorno diverso, per noi è stato impagabile. Da rifare, se ci sarà la possibilità.

Che ruolo che può avere il reggae in Italia o una band come la vostra? La musica può davvero cambiare il mondo, come dite?
Mr Ketra: Secondo me sì. I ragazzi ci prendono sul serio, così come fa la maggior parte delle persone che ci ascoltano, tutti danno peso ai nostri testi. Penso che però la musica, sulla politica, non possa influire granché. Diciamo che nella società ci sentiamo molto impegnati, anche se non riflettiamo uno schieramento politico.
Biggie Bash: Al di là del carattere combattente della musica reggae che mantiene ancora, in un periodo storico come quello attuale credo davvero che tutti gli artisti non dovrebbero sprecare il privilegio che hanno di farsi ascoltare, utilizzando la loro musica per mandare dei messaggi. Certo, anche noi abbiamo canzoni impegnate e canzoni più leggere, però è importante mantenere un ruolo della musica come mezzo da mettere al servizio delle persone. Noi poi, che veniamo dal Salento, abbiamo molti argomenti da affrontare, come già hanno fatto – e continuano a fare – i Sud Sound System.

Avete parlato di ricerca e sperimentazione. Il reggae radici solide, come evitare la reiterazione dei canoni di un genere?
Biggie Bash: Quello che facciamo è il nostro approccio alla musica reggae. Ci viene naturale. E penso che sperimentare però – e lo dico ai fondamentalisti del reggae – possa solo fare del bene, dare al genere quel tocco in più per arrivare a più gente possibile. Perché hai vinto quando la tua musica non rimane solo tra i tuoi fan, ma fa quel passo in avanti. Sempre, però, nel rispetto della tradizione. È un po’ ciò che sta facendo uno come Major Lazer.

Quale tra le nuove canzoni rappresenta di più questa impostazione?
Biggie Bash: Non abbiamo spinto volontariamente in quella direzione, ma “A tre passi da te” con Alessandra Amoroso è quella che ha caratteristiche – diciamo – più mainstream, insieme a “Il solito italiano” con J-Ax. La prima ha un tocco di frivolo, l’altra è catchy ma trova la sintesi tra canzone radiofonica e liriche socialmente impegnate. Fare un pezzo con lo Zio è stato un sogno, sono cresciuto con la sua musica. Un artista molto umile, come la Amoroso: la aspettavamo con fiori, pasticcini e spumante, lei è arrivata al Sud Est Studio Guagnano, vicino a Cellino San Marco, con tutto il suo staff e i familiari e ha insistito per farci il caffè.

Già che eravate lì, vicino Cellino, potevate tentare il colpaccio per un featuring molto speciale…
Biggie Bash: Non ti nascondo che ci abbiamo pensato (ride). E in effetti “Il sole ancora”, il pezzo suonato con i Bluebeaters, in origine era stato pensato per essere cantato da Al Bano. Volevamo chiederglielo o almeno questa era l’idea. Anche se poi non ci siamo impegnati granché per realizzarla.

Le date del Radio Revolution Summer Tour:

25/07 | Alessano (LE), Esco di Radio Festival
26/07 | Gallipoli (LE), Battiti Live
31/07 | Perugia, Strozza Music Fest
01/08 | Gallipoli (LE), Parco Gondar
02/08 | Manfredonia (FG), Battiti Live
05/08 | Melendugno (LE), Sagra ti lu purpu
18/08 | Stalettì (CZ), Scogliera di Pietragrande
28/08 | Milano, Carroponte
29/08 | Senigallia (AN), Mamamia
30/08 | Reggio Emilia, Campovolo @ Festareggio

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