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Il suono dei Natural Wonder Beauty Concept è la pace dei sensi per la vostra estate

La compositrice ambient Ana Roxanne e l'eclettico producer DJ Python hanno unito le forze per un disco senza generi tra melodie eteree e ritmi frastagliati: «Vogliamo sentirci liberi come Lou Reed al suo ultimo disco»

Foto: Alejandro Carrion

Da una parte c’è lei, Ana Roxanne, trentaseienne californiana di origine filippina che negli ultimi anni grazie a ~~~, EP del 2015, e a Because of a Flower, album di debutto del 2020, ha conquistato il mondo dell’ambient con le sue composizioni che fungono da esplorazione spirituale e fisica nell’identità di genere (la nostra è intersessuale). Dall’altro lato c’è Brian Piñero, in arte DJ Python, eclettico producer e dj americano di origini argentine e ecuadoregne capace di unire il reggaeton alla musica ambient (lui, per scherzo, lo chiama “deep reggeaton”, reggeaton profondo) con all’attivo due ottimi dischi strumentali Dulce Compañia del 2017 e Mas Amable del 2020 e una serie di EP come Club Sentimiento e ♡ in coppia con Ela Minus (qui in Italia qualcuno la ricorderà per aver dato voce a Azul Oro di Populous).

Sulla carta i due, l’etera compositrice e il producer latino, potrebbero avere poco in comune, ma la realtà vuole che Ana e Brian siano diventati ben presto amici. La storia è quella un po’ di sempre, un po’ di amicizie in comune, il reciproco rispetto artistico, ma è solo quando Ana lascia Los Angeles per New York che i due iniziano a frequentarsi più assiduamente in studio. «È iniziato tutto per puro divertimento», ci racconta Ana in collegamento su Zoom con Brian, «tanto che ci sono voluti dei mesi prima di realizzare che stavamo veramente lavorando a qualcosa assieme. Abbiamo iniziato a fine 2020 e solo qualche tempo dopo un amico ha raccontato alla nostra futura etichetta, la Mexican Summer, che io e Brian ci stavamo trovando a casa per lavorare. E così ci hanno proposto un contratto, e successivamente uno studio in cui trovarci». Così, un po’ seguendo il flow della vita, nasce il loro progetto Natural Wonder Beauty Concept.

«Natural Wonder Beauty Concept in realtà non significa nulla di specifico; è un nome che apre a delle interpretazioni, proprio come la nostra musica» ci spiegano lasciando irrisolta la questione. Ma il punto forse è proprio questo: che musica ascoltiamo quando ascoltiamo i Natural Wonder Beauty Concept? In una specie di Inception – sì, qui un sacco di cose differenti si chiamano Natural Wonder Beauty Concept – prendiamo ad esempio il singolo omonimo dell’omonimo album: c’è un tappeto di cori sognanti di Ana, ma anche un pattern di batteria drum’n’bass che trattiene nella realtà un arrangiamento riverbato che vuole dissolversi nello spazio. A perdere però saranno proprio le batterie, sprofondate a fine brano in un ambiente immateriale. Nonostante questo smembrarsi soffice, i due considerano questi brani tra i più strutturati e tradizionali della loro carriera: «Prima di questo disco non ero molto sicura di poter scrivere canzoni in senso più tradizionale e meno etereo di quanto faccio nel mio progetto solista», spiega Ana, «So che anche queste non sono canzoni pop tradizionali, ma in un certo senso hanno una struttura maggiore rispetto ai nostri lavori solisti, sono meno astratte. Per me che arrivo dall’ambient è uscire da una zona di confort: strutturare, mettere ritmo». La segue DJ Python: «Non c’era un concetto alla base di questo lavoro, volevamo sperimentare, vedere dove potevamo andare. Personalmente sono uscito dal mio mondo della musica club-oriented per provare a scrivere brani più strutturati».

Per trovare un territorio comune si sono stimolati come i più classici degli amici scambiandosi dischi, mescolando background e influence. Bjork, Portishead, ma anche vocal jazz e musica classica. E un disco su tutti, l’album d’esordio di Leila Arab, Like Weather del 1998. Soprattutto dal mondo del trip hop (di Leila, ma anche dei Portishead) i due hanno catturato un certo modo di utilizzare la voce (in Natural Wonder Beauty Concept cantano entrambi) su brani dall’arrangiamento minimalista. Prima a New York, poi palleggiandosi idee tra L.A. e la grande mela, Ana e Brian hanno sempre lavorato con l’idea di mettere mano ai brani appena era possibile entrare in studio assieme: «Lavoriamo molto bene quando siamo nello stesso spazio: Brian è bravo con il ritmo, io nelle atmosfere più eteree. Combinare questo è stato naturale. A volte invece abbiamo preferito ribaltare i ruoli, sperimentare, andare in direzioni in cui non saremmo mai potuti andare con i nostri progetti solisti». «La fiducia è stata fondamentale, la fiducia a provare qualcosa di nuovo, la fiducia nel supportarci. Non ci siamo forzati, ma condotti a provare nuove cose», conferma Brian. E se per Ana il producer del Queens è «creativo, capace di costruire brani super dinamici ma al contempo intimi mischiando influenze molto differenti tra loro», Dj Python parla così della musica della sua compagna d’avventura: «Ana fa musica davvero onesta, e sensibile. Credo che molta musica si nasconda dietro qualcosa, ma Ana ha la capacità di essere davvero in un modo del tutto personale».

Natural Wonder Beauty Concept è così diventato un luogo dover aver spazio per la fiducia, la libertà di sperimentare, il supporto reciproco. Ma è così difficile nelle carriere soliste ricordarsi del lato divertente di tutto questo? «Quando si fa musica si ha una pressione esterna fatta di aspettative e deadline, ma anche una pressione interna, personale, che riappare ogni qualvolta si pubblica qualcosa. Quando si è soli è difficile avere la fiducia e il coraggio di poter far ciò che si vuole, e sperimentare. Io e Ana siamo entrambi all’inizio delle nostre carriere e piuttosto che al tentare di inseguire il momento siamo piuttosto interessati alla longevità. Ieri sera stavo ascoltando l’ultimo disco di Lou Reed prima della sua morte e ho sentito tutta la libertà che ci aveva messo dentro. Probabilmente quando hai una discografia così lunga puoi permetterti di essere completamente libero. Mi ha fatto capire che non tutta la carriera deve per forza essere sempre un crescendo».

Natural Wonder Beauty Concept, in fondo, è proprio la sintesi di tutto questo: 10 intriganti tracce – prive di genere – che nascono da una collaborazione basata sulla fiducia, sul supporto, sulla voglia di trovarsi a fare musica assieme. Forse non è un album migliore di quanto i due ci abbiamo già detto singolarmente nei loro progetti, ma sicuramente è uno spazio di ricerca godibile che tornerà utilissimo alle rispettive carriere.

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