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Il teatro degli orrori
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Come amanti che hanno litigato e si sono ritrovati un po’ più vecchi e un po’ più saggi, si apprestano a fare i primi concerti dopo dieci anni. Per tirare su qualche soldo, sì. Perché certe band non muoiono quando si sciolgono. Per cercare di parlare a un pubblico più giovane. Per farci sentire lo spavento del mondo in cui viviamo. «La trap è ricerca spasmodica del consenso, il rock è politica»
Il Mai dire mai Tour 2025 partirà a febbraio
I componenti del Teatro degli Orrori raccontano la genesi e l'eredità del loro secondo album, il canto del cigno di una stagione unica del rock alternativo italiano
E fra questi gruppi dei primi Duemila non potevano mancare i Drink To Me del piccolo Cosmo.
La band di Capovilla non si è risparmiata, dando spazio soprattutto al nuovo omonimo disco (uscito a settembre)
La band ha presentato alla Casa della Musica l'ultimo album, il quarto, dal titolo omonimo
Un album più spietato che mai su questi tempi grami zeppi di delusioni e disillusioni. E dove il sole splende solo di domenica
Il quarto e omonimo album della band veneta verrà presentato il 2 ottobre a La Feltrinelli di Milano, segue lunghissimo tour nei palazzetti
Pochi giorni dopo la fine dell’ultimo tour assieme («per ora!»), la coppia più bella della nostra canzone si racconta: il bilancio della collaborazione, i motivi della «pausa fisiologica», le ansie, la morte dei miti. E la volta in cui hanno fatto pipì nella piscina dove stava per arrivare un collega
Il suo nuovo disco si intitola con un solo punto: «O ti piace o ti piace». Lei come sempre ha le idee chiare («le donne non sono nemiche delle donne, la cultura patriarcale è il nemico»), tra maschere pirandelliane e spogliarelli al Berghain («ma in Italia c'è il Vaticano»)
Gli eroi per un giorno prodotti da un mercato musicale drogato, Jovanotti «leader naturale della DC», i rapper pericolosi perché «celebrano il denaro», Ornella Vanoni «la più punk di tutti», Morgan, Povia e Tony Effe. E poi Sanremo senza arte, la tv, il nuovo album ‘La caverna di Platone’. Intervista all’ultimo samurai della canzone italiana
Armate di chitarre e litri di alcol, le due inglesi hanno ritirato fuori il vocabolario sonoro del punk-rock e delle riot grrrls per cantare di disuguaglianza, molestie, razzismo, neurodivergenza, disordini alimentari. «Vogliamo dar voce alla diversità che questa società non contempla»
L’album ‘Look Up’ inciso con T Bone Burnett, la passione per la musica americana, le prime canzoni che proponeva ai Beatles: «Si rotolavano per terra dalle risate perché non mi rendevo conto di aver riscritto pezzi già esistenti, tipo ‘Yesterday’»
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