Iggy Pop è pronto a prendersi una pausa. Il pioniere del punk ha passato un 2016 intenso portando in tour Post Pop Depression, il disco registrato con Josh Homme. Ma ha anche trovato il tempo per promuovere il doc sugli Stooges di Jim Jarmusch, Gimme Danger, e per posare nudo per l’Accademia d’Arte di New York. L’abbiamo raggiunto per parlare dei consigli che darebbe al giovane sé.
Qual è la regola più importante che ti sei dato nella vita?
Non perdere niente di me stesso. Se prendi troppe droghe, perdi il controllo del tuo corpo, della tua mente o della tua vita. Se segui quello che ti dicono, invece, diventi triste e perdi la tua identità. Devi trovare un equilibrio.
Chi sono i tuoi eroi?
Keith Richards e Bo Diddley. Principalmente per come suonano. Sono diretti, essenziali, non aggiungono fronzoli. Sono puri.
Si dice che tu e Keith siate indistruttibili…
Lui molto di più! Non riesco a tenere il suo ritmo. Non posso più neanche fumare.
Qual è la tua città preferita?
Miami, dove vivo ora. Sicuramente per la presenza del mare, ma anche perché le persone sono gentili. Non è assillante.
Hai vissuto a NY. Ti manca?
No. Ma lì ho passato 20 bellissimi anni. A Miami, ho trovato una casa vicino alla spiaggia, più economica, bella, spaziosa e comoda di quello che avrei potuto avere là, dove stavo in una stanza sulla Avenue B. Che, ovviamente, ora vale milioni. Fai i conti.
Parlami di come ti tieni in forma.
Le basi sono esercizi detti Qi Gong, le fondamenta del tai chi. Ho imparato da un maestro coreano, Don Ahn a Soho. Non devi avere una tuta o andare in palestra. Non metti su muscoli. Ti dà energia positiva e aiuta flessibilità e circolazione.
Cosa diresti al giovane Iggy?
Gli direi di non crescere. Vedi, in passato mi sono detto: “Devo crescere e fare questo o essere quello”. Spesso mi sbagliavo. Fortunatamente non sempre.
Fino alla reunion degli Stooges non hai guadagnato molto. Com’è diventare ricchi alla tua età?
Iniziai a pagare i debiti alla fine degli anni ’80, quando comprai la mia prima casa nell’East Village. Non avevo molti soldi negli anni ’90. Passai l’inverno del 1990 a gelare, non avevo il riscaldamento. Ma poi tutto è cambiato nel XXI secolo. È una bella storia.
Qual era il tuo libro preferito da bambino e cosa racconta di te?
Jack e la pianta di fagioli. Racconta della mia forza di volontà, Jack ne aveva molta. C’è tutto: minacce, drammi e ambizioni.
Ti sei drogato molto in passato. Ti manca qualcosa di quel tempo?
Oddio, no. Ho un bellissimo rapporto con il mio corpo ora. Soltanto l’idea di fumare dell’erba mi dà i brividi. Ho esagerato con l’MDMA negli anni ’70. E a un festival, il Goose Lake, sniffai qual- cosa che dicevano fosse cocaina, ma in realtà era ketamina. Non sapevo più neanche chi fossi. Ho fumato crack ancora prima che fosse chiamato crack. Spaventoso.
Pensi che le droghe debbano essere legali?
Non sono così informato, ma mi incuriosisce l’idea che l’uso e l’abuso possano diminuire. Un comi- co scozzese ha detto: “Chiedere a un personaggio famoso un’opinio- ne sulla Brexit è come chiedere a Iggy Pop cosa ne pensa di un acceleratore di particelle». Ecco, non sono quello giusto.
Stai per compiere 70 anni. Come ti senti?
Sono esaltato. Spero di arrivarci.
Festeggerai?
Farò una cena con mia moglie, a lume di candela. Magari andrò al mare. Questa è la mia idea di festeggiamenti.
Cosa speri di fare ancora?
Non credo di incidere presto qualcosa di simile a un album, ma spero di poter cantare, parlare o scrivere qualcosa che mi piaccia. Voglio continuare a lavorare, a reagire al mondo che cambia e a essere testimone della bellezza del nostro pianeta. E mi auguro di essere utile alle persone che dipendono da me.
Hai paura di invecchiare?
Questa è la domanda più inquietante di tutte! Ho tremendamente paura di invecchiare. C’è la possibilità che diventi dipendente dagli altri. E il peggio sarebbe non essere più in grado di godermi la vita. Non mi interessa ingoiare qualche boccone amaro, ma da quel punto di vista avrei bisogno di un po’ di dolcezza.
C’è un’età limite per stare a petto nudo in mezzo alla gente?
Non c’è un’età, e la gente può anche baciarmi il culo. Nudo.