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Lizzo, come ho imparato ad amare me stessa

«Non pensavo che qualcuno volesse guardarmi o ascoltare quello che avevo da dire», dice la cantante della hit 'Juice'

Foto di Erik Tanner for Rolling Stone. Hair Shelby Swain. Makeup Alexx Mayo at TheOnly.Agency. Styling Marko Monroe

Poco più di un anno fa, Lizzo ha avuto un’epifania nell’ufficio della sua etichetta, la Atlantic Records. «Stavo guardando Aretha Franklin sui muri», dice la cantante-rapper-flautista, 31enne, il cui primo album per una major, Cuz I Love You, è appena uscito. «Ho pensato che “non ho mai amato un uomo nel modo in cui amo te”. Questo è quello che voglio che sia: l’album che definisce la mia carriera. La gente deve dire: “Quella merda era solo l’inizio, e da allora in poi è stata una stella per sempre, e ha vinto ogni premio”».

Lizzo, nata Melissa Jefferson, ha avuto bisogno di tempo per poter sognare così in grande. Quando ha iniziato a esibirsi, prima nella sua città natale, Houston e poi a Minneapolis, ha sempre cercato qualche spalla per togliere i riflettori da se stessa. «Ho creduto in me stessa come membro di gruppi rock, gruppi R&B o rap», dice. «Ma non ho mai creduto in me stessa come artista solista. Non pensavo che qualcuno volesse guardarmi o ascoltare quello che avevo da dire».

La situazione è cambiata negli ultimi tre anni, da quando Lizzo ha conquistato i fan con una serie di singoli pop super accattivanti. Può esibirsi in canzoni in cui celebra il self-love ai tempi di Instagram (Good as Hell) con la stessa facilità con cui fa inni twerk fulminanti (Fitness, Tempo). Ha anche mostrato una sapiente padronanza della cultura dei meme: nel mese di ottobre, un video fan-made in cui si esibisce nella parte di flauto di Big Shot di Kendrick Lamar prima di attaccare con la popolare “shoot dance” è diventato oro puro per internet. Nuovi fan si sono riversati sui suoi social media per avere più contenuti “flute-and-shoot”, oltre a un video di Lizzo che fa twerking con un costume di Sailor Moon o mentre dice “Bye, bitch!“, portata via su un carrello. «I social media sono una fantasia», dice. «Lo faccio così perché mi fa ridere».

Dice che la sua decisione di andare in terapia l’estate scorsa ha avuto un impatto molto più grande sulla sua vita reale rispetto ai social media. «È stato davvero spaventoso», dice. «Ma affrontare un percorso di vulnerabilità con qualcuno che non conosco, e poi imparare ad essere vulnerabile con persone che conosco, mi ha dato il coraggio di essere vulnerabile anche come cantante». Dice, citando la title track del nuovo LP, in cui canta come se le parole le venissero strappate dal fondo dei polmoni: «Ho avuto tanta paura di cantare così per molto tempo. È una parte grezza di me che non mi sono mai permessa di celebrare».

La vulnerabilità è stato il catalizzatore necessario per registrare l’album. Ogni canzone di Cuz I Love You si ispira agli eventi dell’estate in cui ha iniziato ad andare in terapia; Lizzo dice che aveva bisogno di imparare ad amarsi incondizionatamente, anche quando non era al meglio. Il prodotto che ne risulta è il suo lavoro più onesto. Si tratta di una serie di canzoni, di inni, che servono ad aumentare l’autostima, scritti da una persona che ha imparato che la stima nei propri confronti è più importante di quello che si presenta agli altri.



«Ci sono delle cose da prendere alla lettera nelle mie canzoni. Sei come nella scena di un film: il mio film, la mia vita».

Lizzo ama vedere la sua vita attraverso l’obiettivo, come in un documentario, immaginando come lei o qualcun altro potrebbe parlare di un dato momento attraverso una macchina da presa. È un processo mentale che richiama i consigli che ha ricevuto dal suo primo datore di lavoro, Prince, quando hanno lavorato insieme, solo pochi anni prima della sua morte: siate eterni.

«Quando devo prendere decisioni, scelgo sempre l’onestà e rimango sempre fedele a me stessa, perché so che alla fine della giornata è tutto ciò che rimarrà», dice. «Questo è quello che diventerà leggenda: essere fedele a me stessa e rispettare ogni persona con sincerità».

Il mito di Lizzo inizia sul palcoscenico: è una cantante potente, una rapper veloce e un’eccellente ballerina il cui carisma rende ogni spettacolo un’esplosione di gioia. Per anni i suoi concerti hanno aiutato a conquistare i fan, e ora, per la prima volta, si sente come se stesse pubblicando anche un lavoro all’altezza dei suoi spettacoli.

«Un breve aneddoto», dice. «Per anni, la gente veniva da me e mi diceva: “Sai, i tuoi album sono buoni, ma dico sempre ai miei amici che devono vederti dal vivo perché è molto meglio”. Mi sembra che ora sia la prima volta che nessuno mi dice queste stronzate».

Mentre si è sempre sentita libera e disinibita sul palco, in passato Lizzo si è trovata ad essere una perfezionista quando si trovava in studio. Ringrazia Sam Harris degli X Ambassadors, che ha lavorato con lei sul brano Cuz I Love You, aiutandola a capire che non aveva bisogno di avere paura di ciò che stava registrando.

«Mi dicevo: “Ho paura della mia voce. Ho paura che la gente pensi che io sia solo una cantante”», dice, ricordando la sua preoccupazione di essere incasellata come cantante soul, per il suo genere. «Ho dovuto semplicemente perdere quella paura, perché più la gente mi conosce, più si renderà conto che ho molti, molti, molti, molti, molti livelli diversi».

Questa primavera Lizzo è di nuovo in viaggio per il suo tour più grande. «Comprate quei biglietti, bitch», consiglia scherzosamente, ma non del tutto. «L’estate scorsa è stata una trasformazione per me», aggiunge. «La ragazza che vedete sul palco sta anche prendendo vita nelle canzoni».

Lizzo è inoltre la protagonista della nuova cover V Magazine, The Music Issue. Ecco il video backstage:

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