Luca Carboni se la ricorda ancora la sua Bologna degli anni Ottanta: un brulicare neanche troppo sotterraneo di sottoculture pop dove di certo non esistevano mezze misure.
Per esempio, un disco come il suo nuovo Sputnink in uscita l’8 giugno non sarebbe mai potuto esistere, perché unisce la tradizione del cantautorato e quella new wave-synthpop che sta tornando a cannone grazie a gente come The Giornalisti, Calcutta, Gazzelle e Giorgio Poi (gli ultimi tre non a caso compaiono proprio intre pezzi di Sputnik). Insomma, a Bologna o eri uno o eri l’altro. Oppure erano guai, come ci ha raccontato nella videochiacchierata qui sopra.
Come avrete capito, il nuovo album è stato solo un pretesto per lasciarsi andare su vari argomenti. Dal calcio al passato, dalla sua Bologna al caro amico Lucio Dalla.