«Welcome to the end», dice Ozzy Osbourne ai 20 mila fan dello United Center di Chicago. È vestito di nero dalla testa ai piedi, e la sua band ha appena spremuto ogni goccia di depressione gotica dalla sua marcia funebre, Black Sabbath, ma Ozzy adesso suona più speranzoso che spaventato. «Ci puoi credere, amico? Dal 1968 fino a oggi». Quasi mezzo secolo dopo aver terrorizzato a morte i rocker di tutto il mondo, i Black Sabbath hanno iniziato il loro ultimo giro. The End, un grande, impetuoso tour di addio dei pionieri più visionari del rock, che potrebbe andare avanti fino all’anno prossimo.
Osbourne dice che l’idea di uscire di scena «è capitata», una decisione presa da lui, dal chitarrista Tony Iommi e dal bassista Geezer Butler. Ritirandosi adesso, i Black Sabbath stanno per salutare tutti, prima di trattenersi troppo a lungo. «Non voglio rovinare questa cosa», dice Osbourne. «La cosa migliore che è successa ai Sabbath all’inizio è che abbiamo preso le nostre strade per un po’ di tempo (nel 1979, ndr). È stata una buona cosa per loro e per me». Osbourne dice che è sicuro che la decisione sia definitiva. «Ci puoi scommettere», dice. «Sarà agrodolce», dice Butler, immaginando come sarà l’ultimo spettacolo. «Sono felice di chiudere la carriera con il botto, ma triste perché è la fine di quello che ho fatto per la maggior parte della mia vita».
Lo spettacolo di Chicago, comunque, è più una festa che un funerale. Il pubblico duetta con Osbourne su War Pigs e fa headbanging sulle gemme del live, come After Forever e Hand of Doom. La band sembra senza pensieri come il pubblico. Iommi, con facilità, trasforma alcuni suoi riff di chitarra in stravaganti esperimenti blues e Bulter gioca con il wah-wah durante il suo assolo prima di N.I.B., dando al concerto una sensazione di imprevedibilità. Più sorprendente ancora: la band sorride per tutto lo show. «Vi amiamo tutti», dice Osbourne al pubblico.
Come è stato riportato, una parte importante della storia dei Sabbath non fa parte della festa. Il batterista Billy Ward ha lasciato il gruppo poco dopo che i suoi compagni hanno annunciato che si sarebbero riuniti nel 2011 per il loro primo album con la line-up originale degli ultimi 33 anni; ha detto che non gli è stato offerto alcun “contratto firmabile”. Ha litigato pubblicamente con la sua ex band da allora, dopo che Osbourne l’ha definito “incredibilmente sovrappeso” e non adatto a girare in tour.
Nel gruppo suona la batteria Tommy Clufetos, che suonava nella band di Ozzy da solista. Ward ha detto a Rolling Stone che lui e il suo management hanno sentito i manager dei Sabbath con un’offerta per tornare in occasione del Tour finale. «Ci hanno detto che non c’era interesse,» dice Ward. Butler, da parte sua, è neutrale, o almeno dice di non sapere. «Andiamo ancora d’accordo,» dice della sua relazione con il batterista. «Ci parliamo ancora. Solo che non so cosa sia successo. Non so a chi credere, e non voglio nemmeno mettermi a indagare». «Non vorrei parlarne,» dice Ozzy, «appena inizio a parlare di Bill Ward, mi becco gli insulti.»
Dopo aver deciso di andare avanti senza Ward, i Sabbath hanno avuto una crisi molto più pesante. Nel 2012, Iommi ha comunicato che gli era stato diagnosticato un linfoma. Eppure ha lavorato alla scrittura del 19esimo disco della band, 13, che ha debuttato alla posizione numero uno della classifica americana nel 2013. «Ho pensato che l’ultimo tour sarebbe stato quello finale,» dice Butler del tour del 2014. «Quella volta abbiamo pensato, “Beh, abbiamo ancora un tour da fare – facciamolo finché ci è possibile”». Le prospettive per Iommi si stanno mettendo meglio, dice Butler. «Penso che il cancro se ne sia andato per il momento,» dice. Prima del tour la band ha lottato con l’idea di fare un disco dopo 13, con Iommi che ha dichiarato di avere un bel po’ di riff pronti. Ma Butler dice di aver messo la parola fine all’idea. «Sono solo stato ragionevole», ha spiegato il bassista. «In quel momento avevamo sei mesi per scrivere e registrare l’album, e ho detto “Non esiste”» dice, ridendo. Secondo le sue stime, ci sarebbero voluti tre anni per produrre un album, «Probabilmente saremmo tutti morti per il giorno d’uscita.»
non capisco come facessi a uscire, sfondarmi di Jack Daniel’s e cocaina e sparare cazzate fino all’alba, pensando che fosse divertente
Invece di fare un nuovo album, la band metterà in vendita solo durante il tour un disco in edizione limitata intitolato The End. Ci sono quattro tracce prese dalle sessions di 13, che vanno dalla tumultuosa Season of the Dead alla blueseggiante Isolated Man, insieme a quattro registrazioni live. Dopo il tour di The End, i Black Sabbath capiranno se tornare in studio o meno. «Il tempo non è dalla nostra parte,» dice Osbourne, 67 anni. «Se devo essere onesto, se il disco non fosse stato un altro numero uno, ci saremmo incazzati, quindi siamo stati felici dopo 13. Non dico che non registrerei più niente con Tony o Geezer, solo che non voglio più andare in tour con i Sabbath dopo questo qui.»
La vita on the road oggi è completamente diversa da quella dei tour degli anni ’70. La band fa pause regolari di modo che Iommi possa fare esami del sangue, e anche Osbourne si sta riguardando per la sua salute. È sobrio da tre anni e fa un’ora di attività fisica tutti i giorni. Butler, vegetariano da sempre, è diventato vegano. Niente a che vedere con i giorni di festa di una volta, in cui il consumo di droghe e alcol era roba da leggenda. «Non ci ammazziamo più,» racconta Osbourne. «Non diventa più facile fisicamente. Non so come cazzo facciano gli Stones.» «Ora abbiamo aerei privati e le migliori suite nei migliori hotel, il problema è che non ci sono più né droghe né ragazze,» dice ridendo Butler. «Scendi dal palco, ti fai una tazza di tè e vai a dormire.» «Sono stato un cazzo di ribelle per un sacco di anni,» dice Osbourne. «Ora non capisco come facessi a uscire, bermi un sacco di Jack Daniel’s con una bustona di cocaina e sparare cazzate fino all’alba pensando che fosse divertente. Mi strapperei gli occhi se dovessi farlo ora.»