«Sono sempre più contento di aver accettato. Ho scoperto di essere adatto al programma, devo solo essere me stesso. Mi hanno imbarazzato alcune cose, tipo il red carpet che è la cosa più imbarazzante di X-Factor», racconta il cantautore Manuel Agnelli della sfida di quest’anno con la televisione. «Anche perché gli altri tre firmano autografi e stringono le mani e io non so che cazzo fare, nessuno mi caga di quel pubblico lì».
Ma il nuovo giudice della versione italiana del talent ha degli obiettivi ben precisi: «Avrei preso gli stessi soldi facendo un tour di un anno, il potere è la ragione vera. La visibilità mediatica che una cosa del genere ti dà ti permette poi di realizzare un sacco di progetti che altrimenti andrebbero insabbiati, come organizzare dei festival».
Insomma è banale: la visibilità ti dà potere e il potere di dà possibilità per fare le cose
Gli abbiamo fatto un interrogatorio nella nostra redazione a partire dal suo nuovo ruolo televisivo per capire come e perché, degli Afterhours e del nuovo album Folfiri o Folfox, del modo in cui si può sublimare il dolore quando si è un musicista e di come è cambiata la sua Milano.