«Ci piaceva l’idea di dare vita ad una fotografia scattata ben 25 anni fa, rendendola più attuale possibile», racconta Cristiano Godano. I Marlene Kuntz festeggiano per bene i loro 25 anni di attività. Cristiano Godano, Riccardo Tesio e Luca Bergia hanno deciso di regalare ai propri fan sette brani, sei inediti e uno già edito, racchiusi sotto il nome di Pansonica, in uscita domani, 16 settembre.
Per la precisione si tratta di sette pezzi appartenenti al periodo di Catartica, primo disco della formazione piemontese nata nell’autunno del 1989. Proprio quest’anno la prima fatica in studio dei Marlene compie vent’anni: doppia ricorrenza dunque per Godano e soci, che hanno voluto reimmergersi nelle atmosfere rock anni ’90.
Un approccio a testi e melodie molto spontaneo quello dei Marlene alle canzoni del passato: «Ci siamo molto divertiti a risuonare i brani. Abbiamo riascoltato tutto ciò che era rimasto fuori da Catartica e abbiamo scelto di riportare alla luce alcuni dei pezzi di quel periodo. Sicuramente suonare queste melodie ci ha dato nuova linfa, eravamo curiosi di vedere se in sala prova saremmo riusciti a mantenere le intenzioni di 25 anni fa, con il compito di suonare i brani meglio. E non ci sono trucchi, la faccenda è vintage: le tracce sono state realizzate in analogico».
Mi piace sottolineare che siamo una band onesta e non ‘paracula’
Pansonica è un regalo che i Marlene fanno per festeggiare il ventennale di Catartica, come racconta Godano: «Abbiamo toccato i pezzi il meno possibile, evitando di sezionarli chirurgicamente per sistemare strofe o apportare modifiche proprio perché questo disco è un regalo per celebrare Catartica, un dono che facciamo al nostro fan affezionato a quel periodo. Questi brani sono coevi a Sonica, Nuotando nell’aria e via dicendo ma non hanno passato il rullo compressore della produzione di Marco Lega. Sono brani che sanno anni 90».
Un percorso insieme che dura da 25 anni quello dei Marlene Kuntz, che hanno sempre avuto ben chiara la strada da intraprendere: «Mi piace sottolineare che siamo una band onesta e non ‘paracula’», afferma Cristiano. Aggiunge Riccardo: «Abbiamo cercato di fare un nostro percorso, l’artista sa cosa deve fare, non è il fruitore a dirgli cosa dover realizzare, altrimenti se fosse il contrario non ci sarebbe più uno scambio, dato che chi ascolta saprebbe già cosa aspettarsi. Abbiamo seguito questo percorso e siamo stati criticati e la cosa ci ha fatto male».
Con l’aggancio agli U2 e al loro nuovo disco in regalo per tutti gli utenti di iTunes Store, si apre una parentesi anche sul mondo di Internet e di come influisca sulla fruizione della musica: «Mi sembra ora di smetterla con gli idealismi. Internet ha distrutto un mondo, siamo in fase di ricostruzione, è chiaro che tutti ora possono far ascoltare la propria musica ma c’è un eccesso di offerta allucinante. Si perde il carisma della musica stessa. La situazione attuale non è difendibile. Internet sta intaccando anche i lavori ‘tradizionali’. Ormai non esiste più una band che può fermarsi per un anno, non se lo può permettere. Con questo tipo di meccanismi forse i Marlene ora non potrebbero nascere», commenta Godano.
I festeggiamenti saranno accompagnati da un tour dedicato, che partirà il 4 ottobre dal The Cage di Livorno: «In tour porteremo Catartica e Pansonica, un vero e proprio salto negli anni 90. Un’occasione unica di sentire dal vivo tutto il primo album, anche perché proponiamo il ‘Catartica tour’ solo fino a dicembre», dice il chitarrista. E aggiunge Godano:«Da gennaio 2015 invece proseguiranno le date del nostro progetto Il vestito di Marlene, tour teatrale che mette insieme le nostre canzoni con la danza. Uno spettacolo affascinante. Siamo noi tre sul palco con un corpo di ballo che interpreta i nostri brani. Siamo molto entusiasti di questo concept e siamo stati stimolati ad esplorare nuovi orizzonti».
In questi lunghi anni insieme i Marlene sono stati sempre consapevoli della loro essenza artistica: «Non abbiamo rimpianti, siamo il risultato di ciò che siamo riusciti a creare nel nostro percorso. Anche gli eventuali sbagli che abbiamo fatto, e abbiamo saputo valutare a posteriori, sono la conseguenza di nostre scelte. Abbiamo sempre dominato con consapevolezza tutto ciò che stavamo per fare. Addirittura quando andammo a Sanremo la Sony non era convinta di questa scelta ma abbiamo calcato il palco dell’Ariston comunque. Siamo sempre stati molto presenti a noi stessi e il nostro suono non è stato mai ammiccante al gusto radiofonico, se poi le radio passano un nostro pezzo ben venga. Fare questo tipo di percorso in Italia ed esserci dopo 25 anni è davvero un miracolo», conclude Cristiano.