Steve Schnur è uno dei dirigenti più produttivi dell’industria discografica, ma non lavora in un’azienda che si occupa di musica. È presidente esecutivo di Electronic Arts e gestisce il dipartimento che produce composizioni e colonne sonore per un gran numero di videogiochi EA, tra cui quelli di Star Wars, e cura due tra le playlist più ascoltate del mondo: la colonna sonora di FIFA e quella di Madden. Prima di entrare in EA, 19 anni fa, ha lavorato per Arista e altre case discografiche.
«Ho passato molto tempo nell’industria discografica, ma è solo quando l’ho lasciata che ci sono entrato davvero», dice. «L’idea di creare qualcosa attraverso i videogiochi è arrivata dopo anni di esperienze frustranti lavorando come A&R. Trovavamo un artista a cui sapevamo di poter cambiare la vita, poi un tizio della radio decideva che non l’avrebbe passato. Sbattere contro quei muri era frustrante».
Com’è la tua giornata lavorativa tipo?
Le mie giornate sono imprevedibili. A volte lavoro alla colonna sonora di un gioco e parlo con decine di compositori, così da trovare quello giusto per le atmosfere del franchise. Non so, Hans Zimmer o Michael Giacchino. Altre sono in studio a produrre, a Nashville o Londra, e mi confronto con artisti di tutti i generi. Lizzo, per esempio, ha lavorato con noi tre anni fa, quando nessuno sapeva chi fosse. Oppure Billie Eilish. Non ci sono generi. Tutte le volte che contattiamo un musicista della nuova generazione ci assicuriamo che capisca che non ci sono limiti di genere, è una cosa a cui teniamo molto.
In che modo lasciare l’industria discografica ha cambiato il tuo lavoro?
Non ho mai dovuto convincere EA di nulla. Si fidano di me. Sono abbastanza fortunato da lavorare con persone che lasciano campo libero ai creativi. Succede in tutti i giochi: Madden, FIFA, Star Wars, Battlefield e Mass Effect. La musica è una componente importante di tutti questi giochi. EA ci dà la possibilità di costruire un ecosistema culturale unico. Siamo ossessionati da quello che può cambiare la vita della gente, musicalmente parlando.
Un tempo dicevamo di voler influenzare la cultura, e ora posso dire con orgoglio che ne facciamo parte. Non so se tutti gli adulti capiscono di cosa sto parlando, ma i gamer sì, ed è davvero tanta gente. Anche i musicisti lo capiscono. Dal primo giorno il mio motto è sempre stato: giocherai al nostro gioco e i tuoi genitori ti diranno “abbassa quella maledetta musica!”. È quello che cerco di fare da sempre, e credo che ce l’abbiamo fatta.
La colonna sonora è un aspetto importante di un gioco come FIFA. Com’è lavorarci?
Quando ho cominciato sapevo solo una cosa: non volevo che la musica suonasse come quella che passa normalmente durante le partite. Cioè una canzone come We Are the Champions ripetuta all’infinito anno dopo anno. Volevo che ci fosse un senso di scoperta delle musiche. Non volevamo essere limitati da quello che una corporation pensava avrebbe funzionato.
Nel mio team c’è solo una regola: mai ascoltare la radio. Non voglio che nessuno sia influenzato. Voglio essere influenzato da me stesso, dalle mie sensazioni. Condividiamo tra di noi la musica che scopriamo ogni giorno. Sono molto orgoglioso del fatto che il calcio di oggi suoni diverso da 15 anni fa. Chi ci lavora sa che la maggior parte della gente scopre lo sport attraverso i videogiochi come FIFA o Madden. E lì non ci sono gli AC/DC, i Queen o il maledetto Gary Glitter. Ci sono Denzel Curry, DaBaby, Anderson .Paak. Quelli sono i suoni della nuova generazione di fan, ed è così che devono suonare i giochi.
Ho iniziato a lavorare nell’A&R perché volevo vedere un artista passare da 50 fan a 5000. Adesso possiamo farlo. Possiamo metterli istantaneamente davanti a milioni di persone. Per riuscirci, mi sono circondato di persone che vedono la musica nello stesso modo. Arriviamo subito alle cose interessanti. Eravamo in anticipo su Kendrick Lamar, Kanye West, Kings of Leon. Non facciamo altro che parlare di chi verrà dopo. Incontro continuamente gente che riesce ad associare una canzone al gioco con cui l’ha scoperta. E i musicisti sono anche gamer. Sanno come funziona.
Come scopri nuova musica senza ascoltare la radio?
È una bella domanda. So che è un cliché, ma io e il mio team lavoriamo insieme da 18 anni, cerchiamo musica ovunque, abbiamo un network globale che cresce e si evolve costantemente. Guardiamo i trend, cerchiamo di capire cosa accade in determinati generi. Seguiamo le band religiosamente. Non sanno che le seguiamo, ma succede. Non mi interessa il numero di stream che fanno. Voglio capire se quello che fanno può diventare di interesse globale. Non facciamo scelte localizzate. Facciamo riunioni dove ascoltiamo la musica come fan. Siamo duri uno con l’altro, combattiamo tra di noi. La parte più difficile è scegliere, ridurre la selezione alle 50 canzoni che sentite in FIFA.
Avete convinto un sacco di artisti a mettere la loro musica nei vostri giochi. C’è una balena bianca? Un musicista o una canzone che non siete riusciti a inserire?
Quelli che pensavo sarebbero stati più difficili da convincere – come i Radiohead e Jack White – ci hanno contattati loro. Uno dei trailer di maggior successo su YouTube è quello di Battlefield 1 con Seven Nation Army. Jack White è famoso per non dare in licenza le sue canzoni, ma è stato un successo grandioso ed è accaduto perché è letteralmente mio vicino di casa a Nashville. Abbiamo lavorato con Jay-Z e tanti artisti enormi che non si tirano indietro quando c’è da capire il valore e l’amore che mettiamo nei nostri giochi. Non riesco a pensare a molti artisti che hanno detto di no, perché la nostra reputazione viene prima di noi, e tutti sanno che teniamo davvero al nostro lavoro.
Anni fa, quando lavoravamo alla colonna sonora dei giochi del Signore degli Anelli, volevo Jimmy Page. Volevo un sacco di canzoni dei Led Zeppelin. Era una di quelle assurde idee che vengono di notte. Ma non avevo il numero di Jimmy Page a portata di mano. Ho provato a contattarlo, ma all’epoca il loro team e i loro avvocati non avevano capito che non c’è colonna sonora che verrebbe ascoltata allo stesso modo, perché nei film non c’è la componente interattiva. Non avevano capito che potevamo dargli qualsiasi cosa, perché le possibilità sono infinite. Un giorno forse incontrerò Jimmy Page e gli dirò che è il mio più grande rimpianto, perché so che se avessi potuto parlare con lui e Robert Plant avrebbero detto di sì.
Ultimamente musica e videogiochi collaborano sempre di più. Cosa succederà in futuro?
Sono in questo settore da molto tempo, da prima che uscissero Guitar Hero e Rock Band. Credo che le due cose continueranno a mescolarsi. Andiamo verso il cloud gaming, ci libereremo dei download e forse le etichette capiranno come funzionano le cose, così come hanno già fatto gli artisti. Credo che il gruppo di amici con cui giochi a FIFA e quello con cui parli di musica si assomiglieranno sempre di più. La tecnologia farà evolvere l’industria discografica. L’unica cosa che ci ferma sono le persone che non capiscono e non vogliono cambiare.