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“Rock-the-casah”, la quarantena di Colin Meloy dei Decemberists

Il cantante e chitarrista racconta le regole per scegliere il film perfetto per la famiglia, perché ‘Astral Weeks’ di Van Morrison è il disco giusto per trovare conforto e il piacere che prova nel leggere Hilary Mantel

Artwork: Stefania Magli

Mentre il mondo combatte la pandemia, abbiamo contattato alcuni dei nostri artisti preferiti per farci raccontare come stanno vivendo questo momento senza precedenti. Ecco cosa ha detto Colin Meloy dei Decemberists.

Come passi le giornate a casa? 

Alcuni aspetti della mia vita non sono cambiati. In realtà, è surreale vedere che, a dispetto della pandemia, alcune cose sono rimaste identiche a prima. In particolare adesso che non ho un disco in uscita o un tour programmato. Sto lavorando a un nuovo romanzo, quindi era già previsto che restassi bene o male isolato. Ci sono state cancellazioni di eventi legati ai libri (ne ho di recente pubblicato uno  fotografico, Everyone’s Awake), ma a parte questo la mia vita è rimasta più o meno la stessa di prima.

Le cose sono cambiate davvero quando hanno chiuso le scuole e all’improvviso io e mia moglie abbiamo dovuto occuparci dell’istruzione dei nostri figli. Nei primi giorni di isolamento ho sentito l’orrore della cosa e all’improvviso ho deciso di smettere di lavorare al libro e suonare un po’ di musica. Credo sia un meccanismo di sopravvivenza. Ho fatto un po’ di cover, cose così. Poi ho portato tutto su Instagram, ed è strano. Ho una relazione complicata con i social. Non sono uno di quelli che condivide ogni cosa. Ma per qualche ragione, sono felice di fare questi piccoli concerti su Instagram, pubblicare tutorial per chitarra e cose del genere. Ho anche iniziato a cucinare, ho imparato a fare i bagel.

Che musica ascolti per trovare conforto durante la quarantena?
Se non ricordo male il primo album che ho ascoltato, la mattina dopo la chiusura delle scuole, quando abbiamo capito che l’isolamento sarebbe durato un bel po’, è stato Astral Weeks di Van Morrison. È il disco che preferisco per trovare un po’ di conforto. Non è un album superallegro, ha i suoi momenti cupi, ma è un’opera d’arte sublime che mi fa scattare qualcosa, forse un po’ di speranza. È il disco che ho fatto ascoltare ai miei figli appena nati, sono le prime canzoni che hanno sentito. Ascolto anche John Prine e Bill Withers. Provo a celebrare le loro vite.

Film, serie e libri, invece?
Guardo film con la mia famiglia abbastanza regolarmente, ormai. Scegliamo a turno. Il film deve essere giusto per tutti (due adulti, un 14enne e un bambino di 7 anni), quindi ci sono molte cose per bambini. Sono riuscito a convincerli a guardare Le avventure del Barone di Munchausen, il film di Terry Gilliam, ed è stato divertente rivederlo dopo tanti anni. Avevo dimenticato quanto mi abbia influenzato. Le prime cose dei Decemberists devono molto a quel film.

I libri sono stati fondamentali in questo periodo. Siamo fortunati, The Mirror & the Light di Hilary Mantel è uscito subito prima del lockdown. È l’ultimo capitolo della trilogia su Thomas Cromwell, il consigliere di Enrico VIII, ed è fantastico. Ti cattura. Mi sto prendendo il mio tempo per leggerlo, mi soffermo su frasi e interi paragrafi: a volte perché è scritto benissimo, altre perché la mia mente vaga alla chiusura delle scuole, ai dati sulla disoccupazione e sul numero dei contagi. In ogni caso, sono felice di leggere lentamente. Sono 1000 pagine, ma vorrei fossero 5 mila. Vorrei continuare a leggerlo per sempre. Ho anche finito Un pallido orizzonte di colline di Ishiguro, splendido e inquietante.

C’è qualcos’altro che vorresti dire ai tuoi fan?
Siate forti! State a casa! Coraggio!

Le puntate precedenti: Francesco Bianconi, Warren Haynes, Mike Scott, Buzz Osborne, Margo Price, Kesha, Henry Rollins, Ian Anderson, Young Signorino, Cristina Scabbia, Ketama126, Frah Quintale, Max Pezzali, Cristiano Godano, Gazzelle, Tutti Fenomeni, Generic Animal, Anastasio, Calibro 35, Coma_Cose, Dente, Boosta, Bugo, Ghemon, Kiss

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