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Rock-the-casah, la quarantena di Ian Anderson

Il leader dei Jethro Tull invita a ripensare il nostro stile di vita (mangiate meno carne, dice) e confessa che a casa non ascolta musica. «Se pilotassi un 747, nel weekend non volerei con un Cessna»

Artwork: Stefania Magli

Mentre il mondo combatte la pandemia, molti artisti hanno dovuto riprogrammare le date dei loro tour. È il caso di Ian Anderson dei Jethro Tull. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come sta passando questo periodo di isolamento.

Dove e come passi queste giornate?
Sto riprogrammando i nostri show. Ora per allestire gli spettacoli ci vorranno il doppio delle forze e del tempo. Per chi è chiuso in un appartamento in città e non può uscire è dura. Io invece sto in campagna, in una fattoria, una vera fattoria. Ci sono centinaia di ettari di boschi, non manca lo spazio per gustarsi la primavera. È un buon modo per spezzare la routine, portare i cani o il gatto a fare una passeggiata, godersi questo posto.

Questa cosa mi ha fatto capire quanto sono fortunato. Non voglio più dare per scontato il fatto che vivo in una bella casa in questa parte del mondo. Ora lo apprezzo. Prima no, perché ero continuamente sballottato da un’auto a un aereo. È il momento per fermarsi e riflettere. È anche l’occasione giusta per rinsaldare i legami con famiglia e amici. Persone che di solito non senti improvvisamente ti chiamano o scrivono e-mail per sapere come stai. Anch’io lo faccio.

La situazione implica anche miglioramenti, per certi versi. Sento che c’è più solidarietà. E la nostra impronta ecologica è enormemente migliorata. Stiamo imparando a fare a meno di certi mezzi di trasporto collettivo. Stiamo imparando, credo, che possiamo fare a meno delle negatività derivanti dal fatto che siamo troppe persone su un pianeta troppo piccolo e con risorse limitate. È un punto fondamentale, questo.

Non voglio addossare colpe, ma dovremmo anche riconoscere i pericoli derivanti dal consumo di carne. È una dipendenza ridicola quella dalla carne. Non sono un vegetariano rigido, né tantomeno un vegano, ma la maggior parte di quello che mangio è di origine vegetale e mi piace.

Non è compito mio dirvi che cosa che mangiare, né quanti figli fare. Vorrei solo che la gente pensasse in modo responsabile a sé, ai propri figli, ai nipoti, ai vicini. A tutti quelli che condividono con noi queste risorse finite e fragili che sono l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo. Agiamo in modo responsabile.

Che musica ascolti in momenti di crisi come questo?
Non ascolto musica, la faccio. Se pilotassi un 747, nel fine settimana non volerei con un Cessna. Se ascolto musica lo faccio in aereo per distrami dal nervosismo che mi prende. È una specie di medicina musicale, mi serve a non pensare a quel che succede attorno a me.

Ho smesso di ascoltare musica quando avevo poco più di 20 anni, pensavo di averne sentita a sufficienza. Quando sei sempre in viaggio la musica è ovunque: nelle hall degli alberghi, negli ascensori, nelle auto, sul bus. E quando fai tu stesso musica per quattro ore ogni sera, ed è un’esperienza bella intensa, ne hai abbastanza. Se ascolto qualcosa è per lo più musica classica. Handel, Beethoven, Mozart, intervallati ogni tanto dagli ZZ Top.

Quali libri stai leggendo, quali film stai guardando?
Sono un gran lettore, soprattutto di politica e attualità. Qualche volta leggo romanzi, roba d’intrattenimento, fiction. Ma i giorni volano con questa storia del tour da riprogrammare nel 2021.

Ieri sera ho parlato con il mio agente americano. Mi ha detto: “Sto cercando di riprogrammare 750 show. Se gli artisti mi chiedono di rimandare i concerti in ottobre io cerco di accontentarli, ma la verità è che non riusciranno a farli prima di marzo o aprile del 2021”.

Bisogna essere ottimisti per fissare i concerti negli ultimi mesi di quest’anno. La gente s’incazza se li rimandi una volta e poi sei costretto a rimandarli una seconda volta.

Hai altro da dire ai fan?
C’è un sacco di gente rompipalle nel mondo dello spettacolo che pubblica video di cattivo gusto in cui dice ovvietà. Considero i miei fan troppo intelligenti per apprezzare un video in cui sono seduto in una vasca da bagno e dico loro che va tutto bene e bla bla bla.

Chiaro che sto bene. È ovvio che sono nella posizione di essere protetto e curato. E comunque per via di una malattia respiratoria la mascherina l’ho comprata quattro anni fa. La porto sempre nel bagaglio a mano, non è una gran novità per me. Mettersi una mascherina è una questione di buon senso.

Tendiamo ad essere un po’ ostili verso chi le porta e ne comprendo il motivo. Mi auguro che, una volta che gli operatori sanitari in prima linea e il personale ospedaliero saranno equipaggiati, le mascherine verranno messe a disposizione del pubblico.

Fino a ieri però in questo Paese ci hanno detto che le mascherine erano inutili, che non avremmo dovuto procurarcene una. E forse almeno in parte il motivo è che i governi inglesi e americani sapevano che non ce n’erano per chi ne aveva davvero bisogno. Avrebbero dovuto dirci la verità. Magari all’inizio può causare del panico, ma non siamo così fragili. Diteci la verità.

Sono un cauto sostenitore della teoria di Gaia secondo la quale il pianeta si comporta come un organismo vivente. Siamo tutti interconnessi. Facciamo tutti parte di una forma di vita globale al di là del numero di occhi o gambe che abbiamo. Facciamo tutti parte di quel gran caos vivente che è il pianeta Terra. Mi piace l’idea della Terra che si auto-regola.

È il momento di riflettere. La gente dovrebbe investire nella conoscenza, per imparare a gestire la verità. E la verità non sarà bella, ma io sono ottimista. Lo supereremo e mi auguro che questa cosa ci sarà d’insegnamento. E magari fra un anno o due, ci guarderemo indietro e ci convinceremo che è il caso di dare un freno a questo incessante consumo di risorse.

 

Le puntate precedenti: Young Signorino, Cristina Scabbia, Ketama126, Frah Quintale, Max Pezzali, Cristiano Godano, Gazzelle, Tutti Fenomeni, Generic Animal, Anastasio, Calibro 35, Coma_Cose, Dente, Boosta, Bugo, Ghemon, Kiss

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