Stasera il gran finale di The Voice Of Italy. Sintonizzatevi su Rai 2 intorno alle 21 per sapere chi sarà l’erede di Suor Cristina, ma soprattutto vedere i quattro finalisti alla prese con gli ospiti internazionali: Holly Johnson, Lizzo, Arisa, Lost Frequencies, Planet Funk e Shaggy. E proprio con il musicista giamaicano abbiamo scambiato quattro chiacchiere, intorno all’ora di pranzo, negli uffici di Universal Music.
Parte con le mani avanti: «Faccio fatica a guardare i talent, ma solo perché viaggio spesso». Lo capiamo benissimo, lui è qui per promuovere il nuovo disco, Wah Gwaan?!. il quattordicesimo della sua carriera, che arriva a un anno dal progetto con Sting, a sei dal suo ultimo album di inediti ma soprattutto a 25 dalla pubblicazione di Pure Pleasure, esordio che conteneva la bombetta Oh, Carolina: «Quando ho iniziato, nessuno mi prendeva sul serio perché non sembravo giamaicano. Non avevo dread, non avevo l’accento, non fumavo erba. La gente si chiedeva chi cazzo fossi. Quella è stata la mia fortuna. Li ho stupiti». Due anni dopo, il successo di Boombastic gli ha dato ragione. «Non ero una minaccia per nessuno, non mi temevano. Per questo ce l’ho fatta».
Ora di anni Shaggy ne ha 51, ma l’attitude è quella di sempre: «Sono stato, sono e sarò per sempre il what-the-fuck boy». E in effetti, vederlo pubblicare un disco intero con Sting non è proprio una cosa che ci saremmo immaginati: «Avevamo lo stesso discografico e, quando Sting gli disse che voleva fare disco reggae, lui ci mise in contatto. Doveva essere semplicemente un suo disco, poi ci siamo trovati bene ed eccomi con lui nel progetto finale. La prima che abbiamo scritto è Love changes everything».
Archiviato il featuring con l’ex Police, Shaggy è tornato in studio per il nuovo Wah Gwaan?!: «È il mio disco più consapevole. Sto invecchiando, ho fatto un sacco di roba, sento che è il momento di insegnare e condividere la mia esperienza. Non posso parlare di macchine, figa e soldi, capisci? Si cambia, e se non cambi sei stagnante».
È vero, tette e culi non sono il topic del disco che, più che consapevole, ci sembra un tentativo non troppo originale di omologarsi al pop anno domini 2019. Non aiuta il primo singolo, You, che ci sembra di aver già sentito tante, tantissime volte. Nel brano Shaggy fa coppia con Alexander Stewart, giovanissimo artista diventato famoso su YouTube: «Mi piace lavorare con i giovani. Sono stato il primo a lavorare con Rick Ross, Rayvon, Cardi B. Se vedo talento e voglia di fare, mi piace sperimentare. Se però rompono i coglioni, li mando a quel paese. Alexander è giovane, fa un sacco di roba. È come me quando ho iniziato. Poi è un nerd del mixer. Cerca il warm sound, ci mette ore. Gli dico di non perderci troppo tempo, tanto ormai la gente è abituata al digitale, non compra dischi, non legge credits, non sa niente. Mio figlio fa il rapper, scrive barre su due suoni che tira giù da YouTube. All’inizio sgranavo gli occhi, gli chiedevo che cazzo stesse facendo. Poi ho capito che ora funziona così».
Se vi interessa sapere qualcosa in più sul figlio di Shaggy, Robb Bank$, sappiate che è un rapper e che questo è il suo ultimo video:
Come potete vedere, il piccolo Robb è diverso dal padre almeno per due grandi motivi: il primo è che è più scarso, il secondo è che, a differenza di Mr. Lova Lova, non parteciperebbe mai a The Voice: «È proprio contro le cose commerciali. Gli dico sempre che dovrebbe fare cose più ascoltabili, che se poi gli va bene un disco ci campa tutta la vita. Ma niente, non mi ascolta». Occhio però, perché a esagerare con questo ragionamento si finisce in un attimo a fare un pezzo come You.