Venerdì 5 giugno è il Subsonica Day: in ben 170 sale viene proiettato il live dell’ultimo concerto al Forum di Assago (Milano) di dicembre, tappa di “Una Nave in una Foresta Tour” insieme al cortometraggio Specchio, dedicato al delicato tema dei disturbi alimentari, per la regia di Luca Pastore, collaboratore di vecchia data del gruppo di Torino. E non finisce qui: sempre il 5 giugno, dalle 20.30, la band sarà collegata in diretta streaming e risponderà alle domande del pubblico tramite i social network e l’hashtag #SubsonicaDay.
Ne abbiamo parlato con il tastierista, nonché uno dei tre fondatori insieme a Max Casacci e Samuel Romano, Boosta.
Devo farti una confessione: non amo molto i concerti al cinema, non ne capisco troppo il senso. Non ti manca l’atmosfera del live quando stai seduto su una comoda poltroncina?
Molte persone che conosco mi hanno detto che verranno a vederlo perché vogliono rivivere le emozioni dell’ultimo tour, oppure verranno perché se lo sono perso, per svariati motivi: magari perché non sopportano la ressa e perché non amano andare più ai concerti. Comunque, è interessante anche vedere il risalto che è stato dato al lavoro di luci e palchi con la regia di Cosimo Alemà.
Dichiarare una giornata Subsonica Day non vi sembra un po’ troppo?
Sì, in effetti sì. Però se avessimo scelto un altro nome non avrebbe avuto la stessa risonanza di sicuro e poi dobbiamo ammettere che si tratta di una vera e propria “invasione Subsonica”. È anche un evento unico: con un’ora di dvd, 10 minuti del documentario di Luca Pastore, poi parleremo con il pubblico almeno 40 minuti. E infine faremo vedere anche dei corti che sono proprio delle chicche.
Che corti sono?
Dei compendi di arte contemporanea (ride). Sono tutti gli scherzi che abbiamo ripreso durante il tour, quando siamo tra di noi.
Il documentario “Specchio”, invece, è dedicato a un tema molto importante di cui non si parla mai abbastanza: i disturbi alimentari, in particolare l’anoressia. Hai avuto persone a te vicine che ne hanno sofferto?
Sì, penso come tutti. Penso sia importante parlarne perché sono malattie veramente subdole. Il pezzo è stato scritto da Samuel e Max, dopo che avevano deciso di cercare in rete le testimonianze di ragazze che ne soffrivano. Non è stato facile per loro comprendere appieno. Il ritmo di Specchio sembra allegro ma se lo ascolti davvero capisci il significato reale.
Il 13 giugno al Brianza Rock Festival parte il vostro tour estivo, nel frattempo vi dedicate anche ai vostri progetti solisti?
Ho in ballo 2 o 3 progetti. Sono un privilegiato, senza dubbio, ma giuro che quando non avrò più niente da dire mi ritirerò a vita privata.
Non mi hai risposto alla fine se ti piacciano o meno i concerti al cinema.
Sì, mi considero una persona curiosa e mi piace andare a vedere la differenza tra assistere a un live e guardare un concerto. Dal vivo, magari ti puoi perdere dei particolari che puoi vedere meglio comodamente seduto. E poi la musica può essere fruita a livelli differenti, per cui ci sta!