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La storia della canzone più popolare di Paul McCartney

Il suo singolo più venduto, Beatles esclusi, è 'Mull of Kintyre' ed è suonato con una banda di cornamuse. Ecco il racconto del brano in un estratto dal libro 'Paul McCartney: Music Is Ideas'

Foto: Keystone/Getty Images

Pubblicata nel novembre 1977, un momento turbolento per la società e la scena musicale britanniche, investite da tumulti sociali e dall’ondata del punk, Mull of Kintyre fu una scelta controcorrente, potenzialmente rischiosa per il prosieguo della carriera di McCartney. Invece ne rinnovò le fortune: la proposta di una canzone «familiare, tanto stagionale quanto il pudding di Natale in Gran Bretagna» (Woffinden) confermò che il pubblico identificava la musica di McCartney come espressione privilegiata di valori tradizionali.

Il punk fu un’ondata di ribellione che scagliava contro le istituzioni e l’establishment tutta la rabbia della nuova generazione. I fermenti di rivolta arrivavano in un momento difficile per il Regno Unito, che durante tutto il decennio aveva patito scioperi nazionali (tra cui quelli dei minatori nel 1972 e nel 1974, che avevano costretto il paese ad un utilizzo razionato dell’elettricità), l’aumento dell’inflazione e la stagnazione dei salari. Le tensioni sociali erano culminate nell’azione dei cosiddetti squatters, che prendevano d’assalto le case occupandole a forza, come forma di protesta alla speculazione dei prezzi delle abitazioni, che avevano subìto un boom incredibile.

In un quadro economico-sociale così complicato, McCartney fu preda di enormi dubbi sulla pubblicazione – come facciata A del singolo che aveva in programma – di Mull of Kintyre, un valzer d’atmosfera quasi natalizia, o invece di Girls’ School, un brano rock aggressivo. Si arrese all’incertezza e chiese consiglio a Bob Mercer del reparto marketing della EMI, che dovette fare una faticosa opera di convincimento nei suoi confronti riguardo al potenziale commerciale di Mull of Kintyre, della quale Paul «pensava che non avrebbe venduto una copia». La soluzione di McCartney, nonostante il parere favorevole di Mercer, fu quella di non rischiare del tutto, e il brano fu proposto come doppio lato A assieme a Girls’ School, la quale però in America fece da facciata principale. McCartney: «Ci è mancato poco che non uscisse. A quel tempo la musica era solo punk. Ma ho fatto una verifica con alcuni giovani: a loro piaceva, e allora l’abbiamo pubblicata».

Paul scrisse Mull of Kintyre con l’intenzione di rinverdire la tradizione della canzone popolare scozzese. È un piccolo tributo alla penisola del Kintyre, dove nel dicembre 1964 Paul aveva acquistato un rifugio, che considerava da sempre un simbolo di libertà. McCartney: «È un posto che si trova in Scozia, una grande penisola che si estende per un bel po’ verso il mare. Così mi sono messo al pianoforte e ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere una canzone dal sapore scozzese».

La demo di McCartney, messa su nastro a Cavendish Avenue probabilmente attorno al 1973, è certo primitiva ma mostra una melodia già riconoscibile. Mull of Kintyre fu ripresa in mano nell’estate del 1976 e diventò una collaborazione a quattro mani con Denny Laine. Anche se con qualche ombra. Laine: «Ci siamo seduti un pomeriggio sulle colline del Kintyre con una bottiglia di whisky e abbiamo scritto la canzone. Paul aveva la musica del ritornello, ma il resto è stato composto assieme e la maggior parte del testo è mia. La canzone è stata un successo straordinario, ma personalmente mi è spettato pochissimo [queste dichiarazioni sono poco precise. La demo di McCartney comprende anche la strofa e può̀ darsi che Laine si riferisca al fatto che anni dopo avrebbe venduto i diritti delle canzoni scritte assieme a Paul per fare fronte alla propria bancarotta, forse ricavandone una cifra inferiore alle aspettative]. Quando ho chiesto a Paul una percentuale, lui ha cominciato ad atteggiarsi come a dire: “Io sono Paul McCartney e chiunque scriva con me è un privilegiato”».

Per dare un tocco folk alla canzone Paul pensò di arricchirla con il suono caratteristico delle cornamuse e nella demo acustica, incisa subito dopo aver completato la canzone, si ascolta anche un sintetizzatore con una sonorità̀ simile a quella di questo strumento. Sapendo che le bande di cornamuse sono un vanto di molte città e paesotti e che proprio a Campbeltown ne esisteva una, McCartney si rivolse a questo manipolo di ragazzi e signori che, come hobby, avevano quello di dilettarsi a suonare dopo aver finito il turno come barbiere o aver completato i compiti di scuola, come Ian McKerrals, all’epoca giovanissimo studente. McKerrals: «Un giorno Tony Wilson, il capo della Campbeltown Pipe Band, è venuto da noi e ci ha raccontato di essere stato avvicinato da Paul McCartney per una canzone. Ho pensato che ci stesse prendendo in giro. Tony aveva incontrato Paul e Linda, che gli aveva suonato la melodia alla tastiera».

Wilson fu invitato alla tenuta di Paul in modo che la canzone prendesse forma. McCartney: «Tony è arrivato con le cornamuse. Ci siamo seduti in cucina e gli ho detto di suonare qualcosa mentre io stavo lavorando su alcuni accordi. Mi ha risposto: “Sarà meglio che ci spostiamo in giardino, le cornamuse hanno un suono fortissimo!”» La canzone dovette però essere adattata alla tonalità̀ delle cornamuse. McCartney: «Avevo notato che per la maggior parte la banda suonava in re maggiore, e allora ho cercato una soluzione che si adattasse alla loro chiave… In realtà̀, abbiamo fatto suonare le cornamuse solo nel ritornello, perché́ nella strofa c’era una nota che non avrebbero potuto ottenere!».

Dopo “un mese di prove”, la Campbeltown Pipe Band (della quale furono reclutati quattordici elementi, i cui nomi e volti sono stati immortalati in una preziosa foto d’epoca) si recò nello studio annesso alla fattoria di Paul per mettere su nastro la canzone. La registrazione, supervisionata da Geoff Emerick con l’assistenza di Tim Summerhayes, fu effettuata il 9 agosto nel prato antistante alla tenuta di Campbeltown, dove fu installata un’unità mobile di registrazione di proprietà̀ dei RAK Studios.

Seduto su uno sgabello, Paul incise la traccia base suonando la chitarra acustica e cantando, accompagnato da Laine a una seconda chitarra acustica. Per la voce fu necessario provvedere artigianalmente a limitare i rumori esterni come vento e fruscii. Summerhayes: «Abbiamo portato l’unità mobile di registrazione alla fattoria e ci è voluto diverso tempo a preparare la sala di controllo e l’area di registrazione. Abbiamo trasportato l’equipaggiamento del furgone in una sala di controllo improvvisata. Paul ha registrato voce e chitarra acustica all’aperto. C’era vento e non avevamo un filtro per il microfono… Così lo abbiamo ricoperto con una calza che ci ha dato John Hammel, uno dei roadies di McCartney, che aveva la bandiera britannica disegnata sopra [Il ricordo del fonico è confermato da una fotografia scattata durante l’incisione]. Poi abbiamo registrato le cornamuse, con dieci microfoni posizionati attorno alla banda… Mentre stavamo facendo scorrere indietro il nastro, abbiamo notato qualcosa di strano… sembravano chiazze d’olio… Era sera ed era buio… Alcune falene, attratte dalle luci vicino alle macchine, erano rimaste schiacciate non appena il nastro aveva cominciato a girare! Allora abbiamo pulito tutto… Quel nastro coi segni di quel che è successo si trova da qualche parte negli archivi idi Abbey Road!».

L’incisione con la banda di cornamuse fu spensierata. McKerrals: «Paul era molto rilassato. In un’ora abbiamo registrato il tutto, poi abbiamo mangiato, abbiamo bevuto qualche birra e abbiamo chiuso con una festa… Ma non mi sono potuto trattenere oltre, il giorno dopo dovevo andare a scuola…». Proprio poco prima di questa registrazione Jimmy McCulloch lasciò gli Wings, pare in seguito a una brutta discussione con McCartney.

Mull of Kintyre fu completata ad Abbey Road il 3 e il 4 ottobre 1977. McCartney rifinì la registrazione con altre chitarre acustiche e con i cori, per i quali chiamò a partecipare Ian Bairnson e Dave Paton, chitarra e basso degli Alan Parsons Project, di stanza nello studio accanto. Bairnson: «Stavamo lavorando all’album I, Robot e alla canzone Two’s a Crowd quando a un certo punto un tizio nello studio vicino al nostro ci ha chiamato perché voleva aggiungere delle autentiche voci scozzesi a un brano al quale stava lavorando…».

Con il suo lento incedere in tre quarti scandito dalle chitarre acustiche, Mull of Kintyre è un valzer da cantare attorno al focolare. Accanto alle chitarre, l’arrangiamento comprende solo il basso (potrebbe trattarsi dello Zemaitis acustico) e qualche tocco alla batteria (English): a 1:22 entrano prima le cornamuse e poi i tamburi, mentre a 1:34 si ascolta il cambio di tonalità (dal la al re) ideato da McCartney e necessario alla corrispondenza con la chiave dello strumento.

Mull of Kintyre fu suonata nel Wings’ British Tour 1979, e nei decenni seguenti è stata proposta sempre in date selezionate, in Scozia oppure in Canada e Australia, dove sono presenti importanti comunità scozzesi. La performance del 30 giugno 1990 a Glasgow durante il Paul McCartney World Tour è un’esecuzione che cattura l’essenza corale del brano e l’entusiasmo del pubblico, trascinato da McCartney in serata di grazia.

Il singolo Mull of Kintyre/Girls’ School fu pubblicato l’11 novembre 1977 in Gran Bretagna. Mentre negli Stati Uniti Girls’ School arrancò raggiungendo solo il n. 33 su Billboard, in Inghilterra fu Mull of Kintyre a prendere il sopravvento, vendendo al ritmo di 250mila copie alla settimana per due mesi: qualche critico provò a parlarne male (Charles Murray sul New Musical Express definì la canzone «veramente una schifezza»), ma il maestoso brano andò in cima alle classifiche del Regno Unito, dove rimase per nove settimane: nel gennaio 1978 superò i due milioni di copie vendute.

Gli Wings promossero Mull of Kintyre con tre clip: il video ufficiale – girato il 13 ottobre 1977 a Saddell Castle nei pressi del promontorio del Kintyre, con la banda di cornamuse al completo – un secondo clip girato ad Abbey Road il 2 dicembre e un terzo filmato, effettuato agli Elstree Film Studios tra il 9 e l’11 dicembre sotto la regia di Nicholas Ferguson, al quale partecipò anche la Campbeltown Pipe Band. Gli Wings suggellarono la loro attività promozionale partecipando al Mike Yarwood Show, trasmesso la sera di Natale: Paul cantò dal vivo sulla base pre-registrata. La trasmissione fu un successo di ascolti colossale: si stimò vi avesse assistito circa il 40% della popolazione britannica, pari a ventidue milioni di telespettatori.

Mull of Kintyre divenne il singolo più venduto di tutti i tempi in Inghilterra, superando She Loves You dei Beatles, un primato soffiatogli nel 1984 da Do They Know It’s Christmas? dei Band Aid. Il brano fu al n. 1 in Australia, Nuova Zelanda, Germania (250mila copie), Austria, Belgio (100mila copie), Svizzera, Irlanda (100mila copie) e Olanda.

Un piccolo caso montò proprio nelle settimane in cui Mull of Kintyre imperversava in classifica. I suonatori della Campbeltown Pipe Band – che erano stati pagati con la tariffa minima sindacale – si lamentarono a mezzo stampa sostenendo che il loro apporto era stato fondamentale nel creare quel sound particolare. Il capobanda Tony Wilson non ebbe dubbi nel rivendicarne i meriti. Wilson: «I ragazzi sono orgogliosi di aver suonato nella canzone. McCartney è un genio. Il suono delle cornamuse è fondamentale, ma non matureremo royalties sulle vendite, ci hanno già̀ pagato per la seduta». Paul a quel punto inviò loro un extra di duecento sterline a testa.

La popolarità della canzone ebbe anche un effetto benefico sul turismo del Kintyre, che aumentò del 20%. Cominciarono ad arrivare richieste da paesi come l’Arabia Saudita, la Libia e Abu Dhabi, che offrivano ai musicisti di Campbeltown 30mila sterline all’anno perché́ svelassero alle loro bande militari i segreti delle cornamuse.

Mull of Kintyre avrebbe lasciato un’eredità senza paragoni nel post-Beatles di McCartney, diventando una sorta di secondo inno nazionale in Scozia, utilizzato anche dai tifosi negli stadi durante gli incontri di calcio. Il successivo album London Town avrebbe mostrato – come già accaduto con Band on the Run – che il ridimensionamento numerico degli Wings non rappresentava un ostacolo. Il successo del disco avrebbe proiettato McCartney al di là del punk senza un graffio, garantendogli fama e consensi sino alla fine del decennio.



Tratto da Paul McCartney: Music Is Ideas. Le storie dietro le canzoni (Vol. 1) 1970-1989 di Luca Perasi, L.I.L.Y. Publishing.

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