L’halftime show di Kendrick Lamar al Caesar Superdome di New Orleans, nell’intervallo della partita in cui i Philadelphia Eagles hanno annientato i Kansas City Chiefs, è stato un trionfo. «La rivoluzione sta per essere trasmessa in tv», ha avvertito Lamar prima dei suoi 13 minuti di musica. «Momento giusto, persona sbagliata». C’erano anche Samuel L. Jackson nei panni dello Zio Sam, SZA e Serena Williams (che ha ballato sulle note di Not Like Us , un momento particolarmente significativo alla luce delle voci secondo cui lei e Drake una volta si frequentavano) in un blitz musicale più eccitante della partita in cui i Chiefs si sono accontentati di farsi massacrare.
Un altro match era al centro dello show, quello di Lamar contro Drake. Al collo del rapper c’era una catena di con una “a” minuscola, come in “a minor”, un passaggio di Not Like Us. La domanda che si facevano tutti era: la fa o non la fa? E poi, chiamerà Drake pedofilo di fronte a 100 milioni di telespettatori americani? Le risposte sono sì e no, l’ha fatta, ma eliminando il passaggio sul “certified pedophile”. Non ci sono state altre grandi sorprese, nessun ospite inatteso oltre a SZA e Mustard, nessun grande gesto da showman. Lamar ha messo al centro la musica accompagnato da ballerini vestiti coi colori della bandiera.
«Saluti!», ha annunciato Samuel L. Jackson. «Sono il vostro Zio Sam. E questo è il grande sport americano». Jackson è stato presente per tutto il set urlando a un certo punto «no no no!, troppo forte, troppo spericolato, troppo ghetto! Mister Lamar, lo sa come si gioca, vero? E allora si dia una calmata!».
L’ultima volta che Lamar si è esibito al Super Bowl è stato all’interno dell’halftime show di Dr. Dre nel 2022, un set decisamente politico nel bel mezzo delle polemiche sul divieto palesemente razzista imposto dalla NFL a Colin Kaepernick, dopo che il giocatore aveva cominciato a inginocchiarsi per protestare contro la brutalità della polizia. Questa volta non c’è stata politica e non si è sentita Alright. Le controversie sono state di carattere più personale e riguardavano Drake e Lil Wayne, che pur essendo di New Orleans si è visto sfilare sotto il naso l’halftime show.
Lamar ha sfruttato intelligentemente la tensione attorno a Not Like Us. «Segnapunti, togli una vita», ha detto Uncle Sam Jackson. «Voglio fare la loro canzone preferita, ma a qualcuno piace fare causa», ha detto il rapper, un riferimento all’azione legale fatta da Drake che ha accusato la casa discografica sua e di Lamar, la Universal, colpevole di spacciare la diffamazione per intrattenimento. Si è sentito un accenno del riff («Sì, quella canzone»), ma poi è arrivata SZA per Luther e All the Stars.
«È questo che l’America vuole», ha detto lo Zio Sam quando Not Like Us non è stata suonata, «la gentilezza, la calma». E invece alla fine Lamar ha fatto il pezzo eliminando la parola “pedofilo” (i tipi della NFL devono aver fatto un bel respiro di sollievo), ma non la parte “tryna strike a chord and it’s probably a minor!”, gioco di parole tra “accordo minore” e “minorenne”, anche se in tv alla frase è stato sovrapposto un boato del pubblico.
L’halftime show non è stato l’unico momento pop del Super Bowl. Si è visto uno spot orrendo spot della Mountain Dew con Seal nei panni di una foca dei cartoni animati, Paul McCartney era tra il pubblico a chiacchierare con Adam Sandler, Kevin Costner faceva coppia con Pete Davidson. Jon Batiste ha cantato l’inno nazionale, primo interprete a farlo accompagnandosi al pianoforte da Alicia Keys nel 2013, intonando tre volte il verso “the land of the free”, forse una frecciatina a Trump, che era presente.
In quanto a Taylor Swift, ha visto la partita da un box con le Haim e Ice Spice. Al collo aveva la stessa catenina con l’iniziale del nome di un certo giocatore dei Chiefs che una settimana fa ai Grammy portava sulla coscia. Avrebbe dovuto scendere in campo come quarterback visto che a quanto pare si è preparata per la partita meglio dei Chiefs. Non è stata la sua serata, ma di Lamar. Per dirla con lo Zio Sam, abbiamo visto il grande sport americano. Che non è solo il football, ma anche l’hip hop.
Set List
Wacced Out Murals
Bodies
Squabble Up
Humble.
DNA.
Euphoria
Man at the Garden
Peekaboo
Luther
All the Stars
Not Like Us
TV Off