«Dov’è il mio sogno adolescenziale?»: siamo stati al primo concerto di Olivia Rodrigo | Rolling Stone Italia
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«Dov’è il mio sogno adolescenziale?»: siamo stati al primo concerto di Olivia Rodrigo

L’inizio dei vent’anni. La nuova principessina del pop americano alla prova del live: il suono irrobustito, le cover di Avril Lavigne e Veruca Salt, l’entusiasmo delle fan, le hit e le canzoni scritte in cameretta

«Dov’è il mio sogno adolescenziale?»: siamo stati al primo concerto di Olivia Rodrigo

Olivia Rodrigo apre il tour di 'Sour' al Theater of the Clouds di Portland, Oregon

Foto: Sam Gehrke per Rolling Stone US

Olivia Rodrigo ha piazzato due singoli al numero uno in classifica negli Stati Uniti, il suo album di debutto è tre volte platino, ha vinto tre Grammy. E ieri, in una fredda serata a Portland, Oregon, ha dato il via al primo tour della sua vita. È un rito di passaggio per qualunque artista e lo sarebbe ancora di più se Rodrigo non fosse abituata a ben altre esperienze fatte nell’arco di appena un anno. In ogni caso, il concerto di Sour fila che è un piacere.

Ad attendere Rodrigo al Theater of the Clouds, un bel nome per la sala che si trova dentro al Moda Center, ci sono alcune migliaia di fan, per lo più ragazze, per lo più sotto i 21 anni, proprio come la cantante. In apertura, Gracie Abrams le guida in un grande karaoke di classici, da Maps degli Yeah Yeah Yeahs a Everywhere di Michelle Branch passando per Criminal di Fiona Apple. La canzone trasmessa dagli altoparlanti per introdurre Rodrigo? Olivia degli One Direction, ovviamente. Viene ripetuta tre volte di fila, non si capisce se a causa di qualche problema avvenuto nel backstage o perché Rodrigo è più Directioner di quel che si credeva.

L’apertura del sipario rivela un palco ispirato al film-concerto Sour Prom, con la cantante in una mise degna di Gwen Stefani, pantaloni a quadretti e top a rete. Rodrigo dà il via alla serata con Brutal. I fan s’accalcano sul fronte del palco, lei grida: “Dove cazzo è il mio sogno adolescenziale?».

Foto: Sam Gehrke for Rolling Stone US

Olivia è accompagnata da un quintetto tutto femminile di musiciste toste che irrobustiscono anche i mid-tempo col tocco un po’ grunge e un po’ punk di Brutal e Good 4 U. Jealousy, Jealousy viene trasformata in una sorta di headbanger (come da film su Disney+ Driving Home 2 U).

Con una mossa a effetto, la cantante non tiene per il finale la sua hit più famosa e premiata ai Grammy, ovvero Drivers License. La inserisce, anzi, tra le prime della scaletta. La fa seduta al pianoforte subito dopo aver gridato «Oh cazzo! Oddio!» sopraffatta dall’idea d’essere per la prima volta in tour. La canzone funziona anche da pausa, in un certo senso, perché è il pubblico che la canta per intero al posto suo.

Anche se Sour è pieno di ballate, Rodrigo riesce a fare una scaletta equilibrata, senza mai un calo d’energia. Nella set list ci sono anche un paio di cover: prima Complicated di Avril Lavigne, poi a sorpresa Seether delle Veruca Salt, con tanto di ringraziamento alla madre per averle fatto scoprire la band.

Foto: Sam Gehrke for Rolling Stone US

A metà serata, Rodrigo propone un piccolo set da sola, con la chitarra acustica. Dopo Hope Ur Ok, è il momento delle canzoni scritte in cameretta prima del boom come Enough for You e 1 Step Forward, 3 Steps Back (che ricorda lo stile di Taylor Swift), messe assieme in un medley commovente.

Quando la band torna sul palco, la grande palla da discoteca che pende dal soffitto s’illumina per accompagnare una versione scalmanata di Happier. Nella seconda parte Rodrigo indossa un mini-vestito blu brillante e un paio di anfibi. Canta Favorite Crime e Traitor facendo capire che razza di voce ha, per poi chiudere il concerto con Deja Vu e Good 4 U, il secondo singolo arrivato al primo posto in classifica.

Quando saluta ed esce di scena, i fan restano ad aspettarla a lungo, come se per miracolo avesse qualche canzone in più delle 11 che ha cantato (e che tutti sanno a memoria). Parafrasando una delle sue canzoni, anche se il sogno di Rodrigo sembra muoversi al contrario, il futuro le riserva solo cose belle.

Foto: Sam Gehrke per Rolling Stone US


Scaletta:

“Brutal”
“Jealousy, Jealousy”
“Drivers License”
“Complicated” (cover di Avril Lavigne)
“Hope Ur Ok”
“Enough for You” / “1 Step Forward, 3 Steps Back”
“Happier”
“Seether” (cover delle Veruca Salt)
“Favorite Crime”
“Traitor”
“Deja Vu”
“Good 4 U”

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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