Sabrina Carpenter, regina del varietà | Rolling Stone Italia
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Sabrina Carpenter, regina del varietà

La popstar è arrivata a Milano con il suo 'Short n' Sweet Tour': più che un concerto uno show in cui mette in mostra tutta la sua ironia camp, tra letti a forma di cuore, glitter e ciabatte col pelo. «It's showtime, baby»

Sabrina Carpenter, regina del varietà

Sabrina Carpenter. Foto: Christopher Polk/Rolling Stone via Getty Images

Foto: Christopher Polk/Rolling Stone via Getty Images

Andare al concerto di Sabrina Carpenter è un po’ come guardare un varietà televisivo americano, diciamo uno speciale di Natale ma senza neve. Lei ne ha fatto uno l’anno scorso, tra l’altro, e in comune con lo show che abbiamo visto ieri sera c’era molto. Ci sono le canzoni, sì, ma ci sono anche le battute, gli sketch, gli ammiccamenti senza prendersi troppo sul serio. La popstar dell’anno è finalmente arrivata a Milano con il suo Short n’ Sweet Tour: sono le 20.29 quando inizia lo show e saranno le 22 quando il concerto finirà. Short n’ Sweet, sul serio.

Lo spettacolo, come dicevamo, potrebbe essere tranquillamente una residency di Las Vegas: Sabrina si muove tra gli spazi di quella che sembra essere una grande casa, che poi diventa uno studio televisivo, poi a un certo punto appare un grande letto a forma di cuore e via dicendo. Siamo in una puntata di uno show di inizi anni ’80 vero e proprio, ci sono i titoli di testa, le interruzioni pubblicitarie, gli stacchetti. Un mondo che chi è presente al Forum, per la maggior parte ragazze molto giovani, deve vivere come una sorta di rievocazione storica.

Sabrina arriva dalla televisione, anche lei ex bambina Disney, e si vede tutto. A differenza di Miley Cyrus o di Selena Gomez, però, le cose sono andate diversamente. C’è voluto tempo per emergere davvero. La sua carriera è esplosa dopo una decina d’anni tra dischi e televisione. A un certo punto dice che è già stata in Italia in concerto: controlliamo, era il 2017 quando saliva sul palco dei Magazzini Generali per la prima volta. «Ho suonato davanti a 200 persone».

Nel corso di questi anni è successo di tutto: ha affinato la sua penna e ha soprattutto trovato la sua cifra stilistica in quel un pop ammiccante, divertente, andando a riempire il tassello lasciato vuoto da popstar che sull’ironia hanno costruito un impero, tipo Katy Perry una decina d’anni fa. Nell’epoca in cui siamo tutti fissati con il concetto di realness, Sabrina ha messo in scena il personaggio perfetto.

Giarrettiere, vestaglie di raso, boccoli, ciabattine col pelo. Allo stesso tempo però, nelle sue canzoni è ben chiaro il suo pensiero. Un parallelismo ci sentiamo di fare è quello con le altre due artiste donne che l’anno scorso hanno salvato il pop. Parliamo di Chappell Roan e Charli XCX. Entrambe, come Sabrina, sono riuscite con i loro brani a raccontare la loro visione. C’è un filo che le lega, oltre al fatto di aver avuto un momento di massimo splendore nel 2024. Ognuna di loro ti fa entrare nel suo mondo fino ai piedi. Charli ti porta nei club e ti fa uscire il giorno dopo che ti ricordi a malapena come ti chiami, Chappell ti accompagna in luna park glitterato di provincia a fare un karaoke drag, Sabrina invece ti fa immergere in una commedia romantica ambientata a New York e, mentre ti fai un espresso al bancone, capita qualcosa di assurdo.

Il suo concerto è proprio questa roba qua: vediamo Sabrina canta in un letto, ma anche sul water, poi imbraccia la chitarra, poi la scenografia diventa quella di un club. Il tutto condito da cambi outfit sempre tempestati di paillettes e sketch in cui gioca con il suo lato sexy e goffo. Tutto assolutamente camp e irresistibile. Sabrina è la regina del varietà: It’s showtime, baby.

A guardarla, in alcuni momenti sembra di avere davanti una giovane Dolly Parton, passateci il paragone. Non a caso le due hanno collaborato recentemente, e non a caso Dolly è sempre stata una degli idoli di Sabrina. Anche lei, Parton, con la sua divisa da Diva del sud, chitarra e frange nella giacca. Ma nello show vediamo, con le dovute distanze, anche qualcosa di Katy Perry, o meglio della sua residence nella città dei casinò (soprattutto la parte del bagno: durante la serie di concerti Play, Katy usciva dalla tazza). Quando gli americani vogliono mettere su uno show, lo fanno sul serio.

Come succede con l’amica Taylor, non è mancato il momento «grande stupore sugli applausi», e sempre come l’amica Taylor anche lei personalizza lo show in base alle città in cui va. Ieri, durante Juno, brano in cui mima sempre delle posizioni «Wanna try out some freaky positions? Have you ever tried this one?», ha fatto il classico gesto italiano del «ma che vuoi?», con la mano a cucchiara. Il palazzetto è impazzito.

Piccole cose, che bastano ai fan per sentirsi speciali e bastano a lei per diventare virale sui social. «Lo avete inventato voi, no?» Cosa? La mano a cucchiara? «No, l’Espresso», dice prima di chiudere lo show con la sua mega hit. Sì, Sabrina, lo abbiamo inventato noi. E ti aspettiamo all’Eurovision che servono quello macchiato.

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