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Salmo spacca anche sull’acqua

Ieri il rapper si è esibito su un palco galleggiante in Sardegna, di fronte al pubblico del Mini presents Water World Music Festival posizionato su barche e gommoni. È stata una grande celebrazione

Salmo spacca anche sull’acqua

Salmo a Mini presents Water World Music Festival

Foto: Roberto Graziano Moro

Negli anni mi è capitato di intervistare una vasta gamma di rapper, di estrazioni diverse e dalle carriere diverse, ma c’è un curioso punto in comune tra tanti di loro: che si tratti di Rkomi o di Tony Effe, quando si parla di live il loro punto di riferimento è sempre lo stesso. Il nome che tirano fuori quando vogliono fare un esempio di un rapper cui ispirarsi per la potenza e l’efficacia del live è sempre Salmo.

Del resto il rapper di Olbia ha già prenotato San Siro da tempo (Covid permettendo, accadrà la prossima estate), primo rapper a rivestire da solo un ruolo così importante, uno dei pochi veri e propri traguardi iconici rimasti nell’ambito della musica italiana: fare gli stadi resta ancora per tutti il riconoscimento definitivo, e solo chi sa di poter contare su un live davvero forte si può permettere una sfida del genere.

Un’altra sfida non facile è quella di trovare il modo di fare dei concerti nella strana estate del 2021, ma a questo ci ha pensato Mini presents Water World Music Festival, allestendo un gigantesco (640 metri quadri) palco galleggiante nel mare di Olbia (Cala dei Sardi), con il pubblico (circa 2000 persone) posizionato su 200 barche e gommoni. Un colpo d’occhio non indifferente. E chi poteva essere il protagonista di questo evento se non proprio Salmo?

Il contesto è quello di una vera e propria festa: il cielo un po’ coperto lascia tregua dal caldissimo sole della Sardegna e il pubblico si dimena dal primo pomeriggio sulle note dei dj di Mamacita prima, e sul set di Bob Sinclar poi. Perché, sì: la posizione di Salmo è ormai quella di poter suonare dopo un’icona globale (e particolarmente amata in Italia) come il superstar dj francese.

Foto: Punkomat

Sale sul palco con l’inno 90MIN (“Prego, sedetevi comodi / Sta cominciando lo show”) e alle sue spalle c’è la città da cui è partito, dove il tutto prende il senso di una celebrazione per un percorso importante. Ma è poco lo spazio per la retorica e molto quello per il divertimento, assicurato dalle sue bombe come Russell Crowe, Perdonami e 1984, e dalle ospitate sul palco di vari amici come Coez (che ha proposto È stato bello), Noyz (Mic Check), Lazza (Ho paura di uscire 2) e (non annunciato) Hell Raton per Gang. È bello e strano rivedere un grosso concerto, in piedi, e anche per gli artisti deve sembrare come una rinascita, se è vero che Salmo a un certo punto invita il suo dj Slait a mandare All You Need Is Love dei Beatles, incitando il pubblico a riabbracciarsi, finalmente.

A confermare il carattere di festa sul mare dell’evento, Salmo si dedica anche a un vero e proprio dj set, che come sa chi ha seguito il suo profilo Instagram durante il lockdown, è una delle sue altre passioni. Dubstep, electro, i Daft Punk… Salmo si diverte nel ruolo e con lui il pubblico che affolla barche e gommoni, che balla e canta come non poteva fare da troppo tempo e che fa risuonare le sirene delle navi in segno di gioia. Non ci sono bandiere della Sardegna. Se in ogni grosso evento in Italia ne spunta sempre una, paradossalmente è proprio qui a Olbia che quando Salmo invita a tirarle fuori nessuno si è preparato a questa occorrenza…

Quando il sole sta per tramontare arriva il momento dei saluti, e Lebon li affida a La canzone nostra, la hit condivisa con Blanco e Mace che ha spopolato nell’ultimo anno (proprio oggi è arrivato il quarto disco di platino), e che ha decisamente il giusto mood per essere una sigla finale, tra i ringraziamenti al suo staff e alla sua terra.

Foto: Janthyma Verri

Essere il protagonista di un evento del genere è il riconoscimento della posizione che Salmo riveste oggi nella musica italiana, arrivatoci in assoluta autonomia, costruendo la sua squadra, perseguendo da ogni punto di vista (anche da quello dell’immaginario) la sua visione personale, in uno scenario che solo pochi anni fa sarebbe sembrato poco propenso al successo di un personaggio così hardcore. E invece è successo, e quel posto ora è suo. Quali saranno le sue prossime mosse? Come ci si comporta quando si è raggiunta una posizione del genere?
 Aspettiamo il suo prossimo disco per scoprirlo.

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