Joni Mitchell, la recensione del concerto all’Hollywood Bowl | Rolling Stone Italia
Un’altra meravigliosa Joni Jam

Stregati dalla Luna e da Joni Mitchell all’Hollywood Bowl

La più grande cantautrice vivente e la lega delle straordinarie gentildonne (e non solo) capitanate da Brandi Carlile hanno fatto un gran concerto a Los Angeles. Ecco com’è andata

Stregati dalla Luna e da Joni Mitchell all’Hollywood Bowl

Joni Mitchell

Foto: Kevin Mazur/Getty Images

La Luna brilla sull’Hollywood Bowl, Joni Mitchell se la ride. Siamo nel bel mezzo del primo dei due concerti sold out della Joni Jam, è la sua prima esibizione da headliner a Los Angeles da più di 24 anni a questa parte. Sono passati un paio d’anni dal ritorno sul palco al Newport Folk Festival, uno dal concerto al Gorge, nove da quando un aneurisma cerebrale l’ha quasi uccisa. Eppure sabato sera, per quasi tre ore, Mitchell ha tenuto un concerto epocale a base di classici straordinari, canzoni emozionanti anche se meno note e… risate.

Affiancata dalla cosiddetta Joni Jam, la band composta da Brandi Carlile, Jacob Collier, Holly Laessig e Jess Wolfe delle Lucius, Blake Mills, Robin Pecknold e altri, si è accomodata su una poltrona che somigliava a un trono, come s’addice al suo status di regina della musica. È sembrato d’assistere a una jam tra amici, a Laurel Canyon. Per dire, al fianco della cantante c’era un tavolino con una lampada e molti altri mobili dall’aspetto vintage erano sparsi in giro. Le Lucius, bravissime, erano sedute su un divano. Brandi Carlile è rimasta accanto alla leggenda della musica per la maggior parte del concerto, vestendo i panni sia della fan premurosa, sia della presentatrice della serata, pronta ad assicurarsi che tutti capissero quanto speciale era quel che si vedeva e si ascoltava. E questo quando non era impegnata a cantare. «Sono onorata di averla come amica, perché mi ha convinto a rinunciare al pensionamento», ha detto Mitchell a un certo punto.

Dopo un paio di brani, Joni ha fatto la title track di Hejira. Come ha detto Carlile, «non vorrei turbare nessuno, ma avete appena ascoltato Joni Mitchell cantare Hejira». Intanto lei e Joni ridevano per gli applausi. 
«Guarda che pubblico», le ha detto Carlile. Mitchell s’è lanciata in Cherokee Louise, quindi è arrivato Coyote, il brano ispirato a Sam Shepard che apriva Hejira ed è incluso in The Last Waltz, il documentario d’addio della Band. “Nessun rimpianto, coyote”, ha cantato Mitchell col palco illuminato da una tonalità calda di arancione e le lampade accese dietro ai musicisti.

«Siete pronti a cantare tutti assieme?», ha chiesto Carlile ai fan. Ovvio che lo erano. Fra altre risate e applausi, Joni e i suoi Jam hanno suonato una versione allegra di Carey, dal capolavoro del 1971 Blue, seguita dal debutto live di Sire of Sorrow (Job’s Sad Song), il brano che chiude Turbulent Indigo. «È la prima volta che la faccio, perché non ho mai avuto coristi prima», ha detto Mitchell ridendo. «È la storia di Giobbe».

«Era preoccupata che il pezzo finisse per intristire la gente», ha detto Carlile, «così ci ha chiesto fare questa, subito dopo». E quindi, per il pezzo seguente, Mitchell e i Joni Jam sono andati a scavare negli archivi, fino ad arrivare a Mingus del 1979, da cui hanno tirato fuori God Must Be a Boogey Man. E poi altre gemme, da Sunny Sunday a If I Had a Heart.

Joni Mitchell & Friends Both Sides Now Oct 17 2024 Hollywood Bowl Ca Nunupics

«Capo, che dici, gliene facciamo un’altra prima di ritirarci?», ha chiesto Carlile. Le luci del palco si sono abbassate: era il momento di Both Sides Now. “Ma ora i vecchi amici si comportano in modo strano / Scuotono la testa e mi dicono, Joni sei cambiata / Be’, si perde sempre qualcosa, ma lo si guadagna anche, vivendo giorno dopo giorno”. Mitchell ha sorriso cantandola, la gente ha applaudito, la canzone è cresciuta fino a giungere al ritornello travolgente ed emozionante che ha chiuso il primo set della serata.

Mezz’ora dopo, il palco rotante ha svelato Mitchell ancora seduta sulla sua poltrona, al centro della pedana mobile. Alla Joni Jam si sono aggiunti Taylor Goldsmith, Wendy Melvoin, Lisa Coleman, Marcus Mumford, Celisse, Annie Lennox, Allison Russell, Rita Wilson e Jon Batiste. E il Bowl si è alzato in piedi per ballare Big Yellow Taxi. 
Finita la canzone, Carlile ha spiegato che il gruppo ha iniziato a suonare insieme circa cinque anni e mezzo-sei anni fa: «Ci vedevamo nel salotto di Joni, ma lei non cantava con noi. Eravamo noi a cantare per lei le sue canzoni, una cosa terrificante. Poi ha iniziato a cantare, sempre di più, finché non è tornata a farlo così», ha detto ridendo, appena prima di chiedere a Mumford di unirsi per una versione soul di California, il classicone tratto da Blue.

Joni Mitchell; Brandi Carlile - Big Yellow Taxi - Hollywood Bowl; Los Angeles, CA

Nella seconda parte dello show si sono ascoltate Magdalene Laundries, Ladies of the Canyon insieme a Lennox, Come in From the Cold, I’m Still Standing di Elton John e Bernie Taupin (ovviamente nella versione col testo riscritto da Mitchell) e lo standard Summertime, accolta da un «l’hai cantata alla grandissima, Joni!» di Carlile, «ma questo lo sa anche lei».
 Alla fine di Come in From the Cold, Carlile ha avvertito il pubblico: «Ora Joni ci farà a pezzi, ragazzi». Collier si è messo al piano e Joni ha attaccato A Case of You con  voce morbida da contralto. Sul Bowl è calato il silenzio, col pubblico attentissimo a ogni parola e a ogni nota, in uno dei momenti più commoventi e profondi della serata.

Dopo Dog Eat Dog e la parte che parla dei “pezzi grossi della finanza” la cantante ha accennato a Donald Trump: «Andate tutti a votare, queste sono elezioni importanti». E poi, scherzando: «Vorrei poter votare anch’io, ma sono canadese: sono una di quegli immigrati schifosi». «Be’, hai appena convinto circa 17 mila persone a votare», ha replicato Brandi Carlile, «quindi direi che hai fatto la tua parte».

Dopo If e Amelia, è arrivata Shine. 
«È stato meraviglioso», ha detto Joni, mentre tutti sollevavano i loro telefoni con le torce accese. Ha alzato un bicchiere di vino bianco per un brindisi: «Alla vostra, siete bellissimi».
 Poteva finire qui, ma c’è stata un’ultima canzone. Verso le 22:30, la prima serata della Joni Jam si è chiusa con un coro di gruppo su The Circle Game. 
«Grazie mille», ha detto Mitchell al pubblico adorante, «ci siamo divertiti». Carlile e i musicisti della Joni Jam si sono alzati in piedi per rendere onore all’icona musicale al centro del palco, che rideva e ringraziava.

Quando si è alzata, la gente ha tributato una standing ovation a una vera eroina musicale: 
«Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni». E ancora: 
«Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni». E di nuovo: 
«Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni, Jo-ni».

Joni Mitchell & Friends The Circle Game Oct 19 2024 Hollywood Bowl Ca Nunupics

Da Rolling Stone US.

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