Sono passati tre anni e ancora non hai capito il testo che ti ho scritto in faccia, sul palco, che tutta Italia ha imparato a memoria, forse perché scrivere una canzone sul momento per dire delle cose a chi ti sta bullizzando, per raccontare un sentimento di indignazione senza insulti o violenza verbale ma con la semplice urgenza di denunciare pubblicamente gli abusi di una persona supportata da una squadra di accaniti mobber protetta da un intero sistema marcio e arrogante, cantando ma dicendo qualcosa di vero in mezzo a finzione e noiosissima spazzatura preconfezionata, è qualcosa di interessante.
Sennò non si sarebbe incollata mezza Italia al televisore all’una di notte. Otto versi che ti hanno fatto scappare, quando se fossi stato in grado avresti potuto rispondere. Avevi la possibilità di farlo ma non sei capace, una volta che sei sul palco senza i tuoi suggeritori e te la fai sotto. Io ti ho voluto redarguire per la tua “brutta figura di ieri sera”, quando hai commesso un grave errore sia umano che artistico, cioè hai fatto il gradasso sulla cover di Sergio Endrigo cantando dove non dovevi e assaltando il palco in modo prepotente e volgare per fare la primadonna, perché i tuoi manager ti hanno imposto di prevaricarmi e tu, come un burattino, hai eseguito non capendo che la stavi facendo grossa: l’ennesima cazzata.
Io sto sui palchi con artisti che sono dei giganti come Celentano, come Fossati, come Renato Zero, De Gregori, Ranieri, e imparo da loro molto umilmente, improvviso in diretta televisiva davanti a milioni di telespettatori e non mi permetto né mi azzardo a voler fare lo sbruffone e sorpassare in scena l’artista con cui ho un rapporto di grande stima e di rispetto.
Tu non solo non sei in grado di competere tecnicamente, sei proprio umanamente scadente e te la fai sotto dopo che hai fatto il vandalo, e pure il vigliacco. Non sei solo un cantautore che non scrive le sue cose, non sei manco un uomo di spettacolo perché te la sei giocata malissimo, tu e i tuoi aizzatori. Una volta avuta in mano la mia bizzarra trovata che ti ha messo sotto tutti i riflettori (cosa che io non cercavo, io volevo dirtene quattro in faccia), non sei neppure riuscito a capire che era una genialata e non l’hai saputa vivere artisticamente: ti sei messo nella condizione squallida di denunciarmi, di chiedermi dei soldi e di impedirmi di ricevere un solo euro persino dalle vendite del disco, che è uscito come duetto e porta ancora il mio nome. Tu l’hai buttata sul denaro. Che livello basso. Non hai capito l’ironia, hai continuato a bullizzarmi e continui a farlo dicendo minchiate e sputando su uno che ti ha fatto veramente il più grande regalo della tua vita.
Del resto, quando io ricevevo le targhe Tenco per i miei album, tu scrivevi: “ho messo un piede sulla merda”. Quando io scrivevo, producevo e cantavo con la mia band Bluvertigo e vincevo gli MTV Awards, scrivevi : “Io mi rompo i coglioni”. Chi è il cantautore? Io sono molte altre cose. Negli ultimi dieci anni, oltre ad averti scritto una canzone in faccia come si fa un caffè espresso, ho pubblicato quattro libri, realizzato due colonne sonore per teatro, pubblicato 5 album di cui uno di musica classica e uno di musica sperimentale elettronica, ho scritto un romanzo sinfonico di 5 ore e 22 minuti che ho realizzato in toto (L’audiolibro di Morgan), ed è la mia più bella opera musicale.
A questo si aggiungono più di cento arrangiamenti per le canzoni assegnate ai talent grazie ai quali hanno vinto Marco Mengoni, Noemi, Michele Bravi, Chiara Galiazzo, Antonio Maggio, Matteo Becucci, motivo per cui sono entrato nel Guinness dei primati come miglior giudice di X Factor al mondo. Bugo, dammi retta, fatti due risate e “ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro”.