“Chiagne ancora” Ghali feat. Liberato, J Lord
Se non l’avete ancora ascoltata (è uscita martedì) potete farlo col video che si vede qua sopra e che è uscito nel frattempo. “Lei sa che sono il king del quartiere, sa che ho delle hit in cantiere, non c’entro con i vip che tu hai in tele, mi trovi in playlist dal barbiere” è un attacco memorabile. «King del quartiere non puoi esserlo senza il supporto e la fiducia della gente che ti ha visto crescere e che con te è cresciuta», ha scritto Ghali che aveva da tempo per le mani il pezzo (guardate la coda del video di 1993) e l’ha finito con Liberato e J Lord.
“Nine” Sault
Se non li conoscete, è la volta buona per farlo. Soprattutto con i due album pubblicati nel 2020, la coppia Untitled (Black Is) e Untitled (Rise), sono diventato IL gruppo da seguire nell’ambito della black music americana. Per la ricchezza musicale, per il sound che mette assieme tradizione e contemporaneità, per l’immaginario. Oggi hanno pubblicato Nine, dove appare anche Little Simz. Il disco resterà a disposizione sulle piattaforme di streaming per 99 giorni, fino al 2 ottobre, ma può essere scaricato gratuitamente dal sito ufficiale e comprato in vinile.
“Home Video” Lucy Dacus
Ricordi d’infanzia, storie di un’adolescenza segnata dalla fede, la scoperta della propria sessualità e tanto altro. Lucy Dacus, di cui forse avete sentito parlare come parte delle Boygenius con Phoebe Bridgers e Julien Baker, sta crescendo e Home Video è il suo disco in cui si racconta in modo spudorato. La nostra intervista.
“I Know I’m Funny haha” Faye Webster
La cantautrice di Atlanta, Georgia piace alla gente che piace, non ultimo Obama che ha inserito Better Distractions fra le sue canzoni preferite del 2020. Il pezzo apre questo disco di cui stanno già dicendo tutti un gran bene.
“Escapades” Gaspard Augé
Elettronica paciosa, giocattolosa e spesso epica dal membro dei Justice. «Mi ossessiona l’idea di fare musica grandiosa», ha detto Gaspard Augé. «Soprattutto per un motivo: è più divertente».
“Boy from Michigan” John Grant
L’uomo di Queen of Denmark e Pale Green Ghosts ha inciso l’album con Cate Le Bon alla produzione. «Siamo entrambi persone molto volitive. Fare un disco è difficile in una buona giornata. Lo stress crescente delle elezioni negli Stati Uniti e la pandemia hanno iniziato ad arrivare a noi alla fine di luglio e agosto dello scorso anno. A volte è stato un processo molto stressante date le circostanze, ma anche pieno di molti momenti incredibili e gioiosi».
“The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows” Damon Albarn
È la title track dell’album che il cantante dei Blur pubblicherà in novembre, una sorta di concept scritto a partire da vari soggiorni in Islanda che poi si è espanso inglobando temi più ampi come fragilità, perdita, rinascita.
“Nothing Else Matters” Miley Cyrus feat. Watt, Elton John, Yo-Yo Ma, Robert Trujillo, Chad Smith
La versione di Miley (in realtà quasi all-star) del classico tratto dal Black Album è tratta dalla riedizione del disco che uscirà il 10 settembre e che contiene le canzoni dell’album rifatte con 53 artisti.
“Call Me If You Get Lost” Tyler, the Creator
È uno dei dischi più attesi in ambito rap e a un primo ascolto è così strano e frammentato che fa sentire un po’ perduti, come da titolo.
“Planet Her” Doja Cat
Sulla carta è un concept su un pianeta creato da Doja Cat dove tutti vivono in armonia. In realtà, al di là dell’immaginario creato da David LaChapelle, è molto più semplicemente una raccolta di canzoni in cui Doja Cat mostra i suoi talenti nel passare dal canto al rap, al fianco di gente come The Weeknd, Ariana Grande, SZA, Young Thug.
“Born This Way The Tenth Anniversary” Lady Gaga
C’è un po’ di tutto nella versione reimmaginata di Born This Way per il decimo anniversario. Oltre al disco originale, ci sono infatti sei canzoni rivisitate da artisti molto diversi, dal pop di Kylie Minogue al queer country di Orville Peck, prova dell’ampia influenza esercitata dal disco.
“Quietly Blowing It” His Golden Messenger
Da tempo ormai il cantautore della North Carolina è uno degli artisti da tenere d’occhio per gli amanti della cosiddetta Americana. Quello che gli manca in originalità, M.C. Taylor lo mette in feeling e bravura. E il suo nuovo album sembra una riflessioni pacata e toccante sull’anno tremendo che ci siamo messi alle spalle.
“Formwela 6” Esperanza Spalding feat. Corey King
Oramai dal laboratorio di Esperanza Spalding esce una canzone a settimana. Questa è ancora con Corey King ed è accompagnata dalla solita bizzarra spiegazione, perché nel mondo di Spalding ogni canzone ha uno scopo preciso. Più o meno: «Per stabilizzare l’analisi del “dolore potenziale” innescata dalla beatitudine derivante da una nuova storia d’amore. Invita i ricordi delle passate ferite a collaborare passivamente nel tracciare allineamenti orbitali più favorevoli a incanalare il flusso di sé attraverso l’intimità». Chiaro, no?
“Hope” Marc Ribot’s Ceramic Dog
«Ho pensato» racconta il chitarrista Marc Ribot (presente i dischi migliori di Tom Waits?) «che il disco dovesse riflettere questi tempi, un messaggio nella bottiglia ai nostri compagni naufraghi e (immaginari) ascoltatori. Ma una volta che abbiamo iniziato, è stato così divertente improvvisare che abbiamo dimenticato i disastri che c’erano fuori». Con lui c’è il trio formato con Shahzad Ismaily (Secret Chiefs 3, Will Oldham, Ben Frost) e Ches Smith (Xiu Xiu, Secret Chiefs 3, Trevor Dunn’s Trio Convulsant), più vari ospiti.
“Television Show (Live)” Ethan P. Flynn & Black Country, New Road
La coppia che non ci aspettavamo e che ci piace sentire. Il pezzo stava su B-Sides And Rarities Volume One di Flynn (ne abbiamo scritto qui), che ora l’ha rifatto con uno dei gruppi inglesi di cui tutti parlano, i Black Country, New Road (vedi questo articolo).
“Let the Soil Play Its Simple Part” Caroline Shaw & Sō Percussion
Oltre ad essere cantante, Caroline Shaw è una grande compositrice contemporanea (ha vinto un Pulitzer). Qui è alle prese con un progetto “pop” (si notino le virgolette) di canzoni eseguite dall’ensemble Sō Percussion di solito alle prese con Cage, Reich, Xenakis o David Lang. I testi passano dagli ABBA a Joyce, dalla Bibbia alla tradizione folk.
“Vincent Neil Emerson” Vincent Neil Emerson
In ambito country-rock, il disco da ascoltare oggi è quello del texano Vincent Neil Emerson: voce, scrittura, strumentazione d’altri tempi. E un grande produttore: Rodney Crowell, che il 23 luglio pubblicherà Triage.
“Mood Valiant” Hiatus Kayote
Esiste un altro soul-pop sofisticato, leggero, ben fatto, anche complesso. Loro vengono da Melbourne, hanno attraversato un periodaccio a causa di problemi di salute della cantante e questo è il loro terzo album, forse il migliore.
“Il ritorno del vero” Side Baby
Bitches, pistole, soldi e roba. Il classico immaginario della trap italiana nell’album del ritorno del membro della Dark Polo Gang. Lo abbiamo intervistato.
“C’era una volta” Leon Faun
Niente bitches, pistole, soldi e roba. Leon Faun sta cercando di impostare una carriera nel rap (e nel pop) rifacendosi a un immaginario alternativo. È anche il protagonista del film La terra dei figli tratto dalla graphic novel di Gipi. Qui l’intervista.
“Riproduzione vietata” Mattak
Dalla Svizzera italiana, rap vecchio stile. «La mia vita compressa in 14 tracce. Ci ho messo cuore ed anima. Per fare questo disco ho riso, ho pianto, sono andato in paranoia come pochi e mi sono divertito come un pazzo. Ho anche pensato che avrei mollato sta roba. Una bomba di emozioni diverse. So che sto uscendo con un prodotto che non segue nessuna wave del momento e volete sapere cosa ne penso? Che sono felice così, perché sono rimasto me stesso».
“Post benessere” Dorso
Canzone d’autore anni 2021 da un ex promessa del nuoto. «Non mi sarei mai aspettato di poter uscire dalla mia cameretta, con delle canzoni in italiano, io che avevo sempre scritto in inglese, che volevo sempre le chitarre distorte ed i muri di suono. Il mio allenatore di nuoto, Nunzio, mi fece capire che le cose più interessanti, quelle più utili, sono nel profondo dell’acqua. Lì è tutto assolutamente immutato da agenti esterni, l’acqua è ferma, reale, vera, forte, dignitosa. Pensai che era il caso di scavare dentro di me a fondo, per cercare la parte più concreta delle mie esperienze. Volevo escludere la mia vita da automatismi e cliché. Cercare di dare vita a quelle esperienze per sentirmi meno solo, condividerle con gli altri, magari aiutarli e far sentire meno soli anche loro».
“Turbulence EP” Giungla
Lei è Emanuela Drei, chitarrista attualmente in giro con Myss Keta che in passato ha diviso i palchi con The xx, Foals, Grimes e Battles. Il quadro con i fiori in copertina è della svedese Sophie Westerlind. «Dipingerli in studio è stato come fare qualcosa di prezioso e segreto», ha detto e Giungla vi ha trovato un’analogia col modo in cui ha scritto questo EP.
“Spiegarsi” Lombroso
Il ritorno della band di Dario Ciffo (ex Afterhours) e Agostino Nascimbeni con un pezzo ispirato al vecchio soul, via Battisti. Col theremin di Vincenzo Vasi.
“Milano ad agosto” Drago
«È una canzone che sogna il mare anche se sa che non lo potrà raggiungere, suda malinconia, perché sa che dal sogno si dovrà svegliare. Milano ad agosto è una fuga immobile, un miraggio in piena metropoli». Drago è stato bassista per Nic Cester, Diodato, Ghemon.
“Silk Road” Warez
È un viaggio sonoro diviso in quattro tappe: Italia, Persia, Medio Oriente, Cina. Tra gli ospiti Nerone, Axos, Jack The Smoker, Silent Bob, Niah Steiner e il rapper di Pechino SeanZ.
“Circo in testa” See Maw
«Un giorno mi sono messo a produrre qualcosa di nuovo, diverso dalle solite cose, qualcosa di più brillante e dal tono più felice. Mi sono subito ritrovato in quei suoni, quel mood mi faceva stare bene e mi gasava. Ho scritto il testo mentre ero al lavoro, di nascosto. Fondamentalmente dico che tutte le cose che mi hanno fatto e che mi fanno star male, le ho volute io».
“Senza deluderti” Fast Animals and Slow Kids
È un pezzo tratto dal prossimo album del gruppo È già domani che uscirà il 17 settembre. «È un disco che racchiude una moltitudine di pezzi delle nostre anime, è un’immagine sfocata che definisce ciò che siamo stati durante queste lunghe lunghe attese che chiamiamo giorni. È un inno alla vita che verrà, che programmiamo con cura e non raggiungiamo mai».
“L’ultimo a morire (Deluxe)” Speranza
È la versione estesa dell’album di debutto di Speranza, con in più sei inediti, registrati con Nitro, Gemitaiz & Madman, Jake La Furia e Night Skinny. «È un disco variegato nei temi e nei toni, per mostrare tutte le sfaccettature della mia personalità», ci aveva detto ai tempi dell’uscita.