Era il 12 maggio del 2013, e l’astronauta canadese Chris Hadfield postava il primo video musicale registrato nello spazio, ovviamente una cover del classico di David Bowie Space Oddity, realizzato all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Il comandante aveva collaborato con la sua amica Emm Gryner, una musicista che aveva suonato anche nella touring band di Bowie, e che lo aveva accompagnato nel video che nel frattempo ha raggiunto circa 45 milioni di views su Youtube. Partendo da questa, ecco altre nove cover da ricordare del Duca Bianco.
“Space Oddity” Smashing Pumpkins
Mentre la versione di Hadfield è stata fedele all’originale, sottolineando la vulnerabilità di un astronauta nello spazio, la versione dei Pumpkins, registrata su un tetto durante il SXSW nel 2013, si butta sui feedback e sulle chitarre più pesanti. Con quei volumi, sembra quasi che la voce di Corgan riesca davvero a raggiungere lo spazio.
“Sound and Vision” Beck
Essendo uno che non si tira mai indietro quando c’è una sfida, Beck ha eseguito questa epica cover di Sound and Vision con l’aiuto di qualche amico, più di 160 in realtà, tra cui suo padre David Campbell. Questa versione, lunga nove minuti, è stata registrata a Los Angeles nel febbraio del 2013 con camere a 360°. «È stato un esperimento e un’opportunità per provare qualcosa di completamente irrazionale», ha detto Beck a Rolling Stone del concept.
“The Man Who Sold the World” Nirvana
Nonostante la speranza di molti fan – e parecchi boss di MTV – di sentire i Nirvana suonare tutte le loro hit durante il celebre “Unplugged”, Cobain e soci decisero di percorrere un’altra strada con un set pieno di cover, tra cui la title track dell’album di Bowie del 1970. Il risultato? Una versione distorta che la band ha fatto sua.
“Moonage Daydream” White Stripes
Una rara registrazione live dai primi giorni degli Stripes, con Jack che presenta Meg come sua sorella e un tizio del pubblico che gli dice che è un “weirdo”. Probabilmente una registrazione da uno show del 1997 dal Gold Dollar Bar di Detroit, questa versione vede gli Stripes nel loro momento più amabilmente trasandato, mentre cercano di conquistare il pubblico prima che arrivi il grande successo.
“Heroes” TV on the Radio & Karen O
La band di Brooklyn ha realizzato la cover di questa traccia dalla Berlin-era, dietro richiesta dello stesso Bowie, come contributo alla compilation benefica War Child Presents Heroes. La loro versione danzereccia è stata sicuramente un buon modo per ringraziare Bowie per aver partecipato alla realizzazione del loro album del 2006, Return to Cookie Mountain.
“Life on Mars” Seu Jorge
L’abilità di Wes Anderson nel costruire colonne sonore incredibili ha avuto l’ennesima riprova con Le avventure acquatiche di Steve Zissou, con il musicista brasiliano Seu Jorge chiamato a reinterpretare (e spesso a cambiare le parole) i pezzi di Bowie in lingua portoghese. Life on Mars è il pezzo principale, e lo stesso Bowie era un grande fan. «Senza le registrazioni acustiche di Seu Jorge in portoghese, non avrei mai potuto apprezzare il nuovo livello di bellezza a cui ha portato i miei pezzi», ha scritto Bowie per l’album di Jorge del 2005, The Life Aquatic Studio Sessions.
“Ashes to Ashes” Warpaint
Tratta da We Were So Turned On: A Tribute to David Bowie, la cover delle Warpaint rispetta la natura dell’originale, incorporando anche le armonie, marchio di fabbrica del gruppo, e le parti strumentali chiaramente dream-pop. NPR l’ha definita “abbastanza futuristica e retro da rendere giustizia a Bowie”.
“Under Pressure” My Chemical Romance e the Used
Sono servite due band per un pezzo solo di Bowie, e questo basta a immaginare quanta, ehm, pressione, avessero addosso i My Chemical Romance e i the Used quando hanno deciso di rifare questo capolavoro dei Queen e del Duca Bianco. Registrato per una raccolta fondi dopo lo tsunami del 2005, i cantanti Gerard Way e Bert McCracken hanno fatto un ottimo lavoro riuscendo a lavorare sulle armonie delle voci, facendo arrivare il singolo alla posizione 28 della Billboard Modern Rock charts.
“Suffragette City” The Horrors
Registrato al London’s Metropolis Studios per lo show inglese “On Track…”, la versione degli Horrors del classico di Ziggy Stardust è stato più cupo di quasi tutte le altre cover di Bowie: registrarono direttamente su vinile, in un unica sessione. Anche se l’interpretazione è parecchi semplice, il loro suono in stile Joy Division aggiunge un lato minaccioso.