I 50 anni di Rolling Stone sono un’avventura che il fondatore Jann S.Wenner ha dedicato “ai poeti del rock&roll”. Aveva solo 21 anni nel 1967, quando ha dato vita al magazine a San Francisco: “Un grande momento per essere libero in una città piena di musica”, come spiega nell’introduzione di 50 anni di Rolling Stone, il volume deluxe grande formato in vendita da questo mese, dedicato al primo mezzo secolo di vita della testata.
Nelle sue 288 pagine il libro, che arriva ora in Italia, racconta una storia sempre all’avanguardia, dalla controcultura ’60 a oggi, che rivive negli scatti di maestri come Baron Wolman, Annie Leibovitz, Mark Seliger e Sebastiao Salgado, e nelle parole di autori capaci di incarnare e restituire lo spirito della propria epoca: gli anni ’70, con la loro tensione creativa, nella folle penna di Hunter S. Thompson, la vanità degli ’80 con la raffinatezza di Tom Wolfe, la cultura pop anni ’90 e il disagio odierno attraverso la scrittura tagliente di Matt Taibbi.
“Ho pensato che il rock&roll avesse bisogno di una voce”, scrive Wenner, “per rappresentare quanto seria e importante fosse diventata quella musica, la sua cultura. Un luogo in cui i fan e i musicisti potessero dialogare tra loro, perché la musica era la colla che teneva insieme una nuova generazione”. L’ispirazione veniva dal suo mentore di Berkely, il critico jazz Ralph J. Gleason, il nome dal titolo di un pezzo di Bob Dylan, – “che insieme ai Beatles e ai Rolling Stones era il mio eroe” –, ma l’energia è quella di un ragazzo affascinato dalla cultura del proprio tempo. Per crescere fino a 11 milioni di lettori e 12 edizioni internazionali, Wenner ha allargato gli orizzonti del panorama culturale legato alla musica, arrivando a incidere sugli eventi con le inchieste sulla guerra in Afghanistan, stringendo un rapporto stretto con Obama (che ha avuto 9 copertine) e ponendo l’attenzione sul cambiamento climatico.
Sono stati 50 anni di musica, politica e persone che hanno cambiato il mondo, perché, come ha scritto Wenner nel primo editoriale del 1967: «Abbiamo creato questa rivista per raccontare quella che secondo noi è l’evoluzione del rock&roll e i cambiamenti legati a esso». Tutto questo e molto altro in un volume da non perdere, in tutte le librerie e qui.